E’ stata individuata una nuova sindrome che colpisce le donne sole e anziane:
“Spesso si tratta di donne rimaste vedove, sole, malate di nostalgia del tempo passato, che non guariscono mai dal loro dolore fisico perchè lo alimentano con il malessere psicologico. La sindrome di Penelope riguarda ormai una donna ultrasettantacinquenne su cinque e fa sì che queste anziane, una volta ricoverate per una patologia acuta, poi preferiscano restare in ospedale piuttosto che tornare alla solitudine della loro casa.” http://www.corriere.it/salute/11_aprile_10/sindrome-penelope-over-65_a595058c-6389-11e0-9ce6-e69a9a96cab4.shtml
Conosco qualche candidata a questa sindrome e penso che l’ antidoto, la prevenzione migliore sia crearsi degli interessi , che ti diano l’ opportunità di incontrare persone e di frequentare associazioni e circoli che abbiano in questi interessi la loro ragion d’ essere.
Non è facile affrontare la solitudine dopo una vita passata ad accudire una famiglia ( a volte anche numerosa), ad occuparti di un marito e, dopo aver corso in affanno per anni per conciliare questi impegni con il lavoro fuori casa, trovarsi a poco a poco con la casa vuota e le giornate sempre troppo lunghe. Penso che sia più difficile ancora per chi sperimenta questa situazione in età già molto avanzata e quindi anche con le limitazioni che questo comporta: l’ indebolimento della vista e dell’ udito portano quasi inevitabilmente con sè una comprensibile tendenza all’ isolamento .
In mancanza di una rete parentale , si dovrebbe creare proprio tra donne una rete di “mutuo soccorso” tale da offrire momenti di vita sociale e di coinvolgimento in attività di vario genere per non sentirsi come “… una cosa lasciata in un angolo e dimenticata ” come diceva Ungaretti in una sua celebre poesia.