Avevo una compagna di scuola, ai tempi delle medie, che era anche la mia migliore amica. Abitava in una casa di campagna . Mi bastava una corsa in bicicletta per andarla a trovare e scambiare quattro chiacchiere.
Nel praticello dietro casa c’ era un grande albero di marusticani , specie di piccole prugne che maturavano alla fine della primavera, ma che io preferivo mangiare ai primi di giugno (mi pare di ricordare), quando erano ancora acerbi .
La loro polpa era croccante e il loro sapore aspro ti faceva venire l’ acquolina in bocca proprio come mangiando una fetta di limone. Ne facevo vere scorpacciate, perchè quei frutti non venivano raccolti per essere venduti, ma venivano offerti a chiunque volesse andare a coglierli. Io me ne mettevo in grembo una bella manciata e li sgranocchiavo con enorme piacere mentre, seduta sul praticello sotto l’albero, chiacchieravo con la mia amica , scambiando con lei confidenze e piccoli segreti .
Da troppo tempo non mangio più marusticani; da troppo tempo non rivedo più quell’ amica….