Lavarsi le mani.

http://www.amref.it/doc_din/aggiornamentSAD1010.pdf 

 Oscurata dalle notizie sui cortei degli indignati, si è celebrato oggi anche il “Global Handwashing day”: la giornata del lavaggio delle mani.

Lavarsi le mani: è un gesto semplice, ma fondamentale per combattere molte malattie mortali nei paesi poveri . Per questo nella giornata di oggi in molte scuole si spiegano ai bambini le ragioni per cui lavarsi le mani deve diventare un’ abitudine per loro stessi e per i loro familiari.

Il guaio è però che molti bambini non hanno nemmeno la possibilità di avere a disposizione acqua pulita, quindi come potranno lavarsi le mani?

E’ noto che  anche per  noi è di primaria importanza lavarsi le mani ogni volta che si rientra dal fare la spesa , ad esempio, infatti il carrello dei supermercati è fonte formidabile di diffusione di germi .

Indignati di tutto il mondo, UNIAMOCI!!!

Indignati di tutto il mondo , UNIAMOCI!

Questo potrebbe essere lo slogan da scandire oggi nelle piazze più importanti del mondo , dove si daranno convegno tutti quelli che vogliono cambiare la logica del profitto ad ogni costo che questo capitalismo ha portato alle estreme conseguenze.  L’ 1% della popolazione mondiale possiede la stragrande maggiorana delle ricchezze della terra, mentre c’ è chi muore di fame e chi non ha prospettive di vita dignitosa per il futuro.

E’ ora di cambiare questo sistema economico , è ora di mettere al centro l’ uomo e la sua dignità… e mi par di risentire papa Woitjla quando gridava . “Il lavoro sia per l’ uomo e non l’ uomo per il lavoro”

La nostra terra può nutrirci tutti, a patto che non si speculi anche sul cibo, diritto primo di ogni essere vivente. 

Il lato ,secondo me, positivo di questa giornata è che a chiedere il cambiamento sono i giovani  che non stanno morendo di fame ancora, ma che hanno capito che la situazione è ormai insostenibile e che se non gridano forte la loro rabbia, la situazione non potrà che peggiorare.  Le regole di oggi portano a concentrare sempre di più nelle mani di pochi ogni ricchezza, senza rispetto per le esigenze dei molti che non hanno voce in capitolo e i giovani hanno capito che quando il diritto viene negato a qualcuno non  puoi restare indifferente: prima o poi quel diritto verrà negato anche a te.

I moderni mezzi di comunicazione rendono possibile la mobilitazione degli “indignados” in tutto il mondo, senza che ci sia bisogno di capi carismatici o di organizzazioni gerarchiche; bisogna cogliere questa opportunità che si presenta per la prima volta nella storia del mondo: finalmente tutti possono far sentire la loro voce e far pesare la forza che deriva dall’ essere in tanti e dalla consapevolezza di portare avanti delle idee condivise.

 

Aminata Traorè .

http://www.repubblica.it/solidarieta/cibo-e-ambiente/2011/10/12/news/la_sovranit_alimentare_per_il_diritto_dei_popoli_al_cibo-23124519/

E’ un lungo, interessantissimo articolo in cui Aminata Traorè, scrittrice e sociologa del Mali, spiega come un Nobel alle donne africane possa apparire solo una mossa ipocrita per nascondere la rapina selvaggia che si sta operando nei confronti delle ricchezze del continente nero.

Responsabile di questo stato di cose, che porta alla fame e costringe a fuggire dall’ Africa i suoi figli , sono prima di tutto la globalizzazione senza regole e il capitalismo spietato , che dopo aver messo in ginocchio l’ Africa ora sta facendo lo stesso con la Grecia. E’ sempre questo modo di intendere i rapporti economici che porta alla fame: il cibo non è più un diritto , ma una merce e sta rincarando sempre più. La stessa logica predatoria porta le multinazionali a sottrarre ai popoli le terre da coltivare e a fare la guerra in Libia per poter avere il controllo sul suo petrolio.

C’ è da dire (e questo lo aggiungo io) che in tutto questo ha la sua parte di responsabilità la classe politica africana, che anzichè difendere i diritti dei propri cittadini, si allea spesso e volentieri con chi li vuole depredare..

Il mondo si dibatte in questi problemi epocali e noi ci siamo impantanati in un vicolo cieco per assecondare la megalomania di un uomo che vuole essere al di sopra di ogni legge umana e morale in virtù dei suoi soldi….. e a pagare la nostra miopia saranno i nostri figli.

 

Popolo Arancione a Napoli.

http://www.popoloarancione.it/2011/10/evento-di-domenica-16-ottobre-organizzato-da-gente-e-ambiente/

Continua la mobilitazione dei cittadini napoletani per ripulire e riportare all’ antica bellezza la loro città.

Domenica 16  a partire dalle 8, 30 i volenterosi si metteranno all’ opera con palette , guanti, rastrelli e quant’ altro potrà essere necessario per ripulire Via Falcone.  E’ previsto anche un pic- nic  e un momento di aggregazione….

Sono belle queste iniziative e andrebbero moltiplicate: possono ricostruire un tessuto sociale sano e improntato al rispetto e alla collaborazione, oltre che far del bene al decoro della città.

Forza Napoli!

U.T.E. : buona la prima!

Ieri, prime lezioni all’ università della Terza Età (U.T.E) .

Nel quadro di un ciclo pluriennale mirato alla conoscenza dei paesi dell’ Unione Europea, molte attività dell’ anno appena iniziato avranno come fulcro l’ Ungheria, con la sua storia, la sua letteratura e la sua cultura, che fanno di questo paese un caso singolarissimo nel nostro continente. Per questo la prima lezione ci ha introdotto alla  storia di questa terra, dalla Pannonia romana all’ anno mille con le varie ondate migratorie che hanno interessato l’ Europa tutta.

Nella seconda ora invece  un medico ci ha parlato della colonna vertebrale, o meglio del rachide, illustrando con schede molto semplici  la sua conformazione e le sue degenerazioni.

E’ stato tutto molto interessante . L’ aula era piena: le donne erano molto più numerose degli uomini e questo depone a tutto favore delle donne, che non perdono la voglia di imparare e sono sempre pronte a mettersi in discussione e a migliorarsi, mentre gli uomini forse per pigrizia  preferiscono farsi una partita a carte.

L’ antigiapponese.

 Questa foto ritrae un soldato giapponese trovato dopo trent’ anni dalla fine dell’ ultima guerra  : non aveva potuto credere che il suo paese si fosse arreso e aveva continuato a mantenere la posizione secondo le consegne ricevute.

Berlusconi che non sente che tutto il paese gli chiede di andarsene , mi ricorda proprio questo soldato per l’ ottusa ostinazione e per il suo arroccarsi in una realtà fittizia.

Ma se il soldatino giapponese ispira  anche ammirazione per il senso di abnegazione che lo porta a vivere una vita di stenti per spirito di servizio al proprio paese, Berlusconi invece è l’ esatto contrario: difende la sua posizione anche a costo di trascinare a fondo tutti noi. E questo non è più accettabile.                                                         

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Amnesty contro la pena di morte.

 

 

 

Liberiamo l'Europa dalla pena di morte!

Nina Semyonovna, madre di Andrei Burdyka, ha avuto conferma che suo figlio era stato messo a morte due mesi dopo l’esecuzione, quando le autorità le hanno detto che poteva ritirare il certificato di morte. 
Nina non ha avuto modo di dire addio a suo figlio, perché in Bielorussia le famiglie vengono informate dell’esecuzione solo settimane o mesi dopo. Non ha una tomba su cui piangere, perché in questo paese, ai familiari non viene restituito il corpo dei loro cari né viene detto dove sono stati sepolti. I prigionieri non possono prepararsi alla morte, perché sanno dell’esecuzione solo qualche minuto prima che avvenga, con un colpo di proiettile alla nuca.
In occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte, Amnesty chiede la fine delle esecuzioni in Bielorussia, unico paese in Europa a pretendere di uccidere in nome della giustizia.

Aiutaci a liberare l’Europa dalla pena di morte >>

Ho appena firmato l’ appello, ma sento il dovere di dire che i paesi, in cui la pena di morte è più praticata ,sono la Cina e gli USA. Capisco che questi due stati sono meno facilmente condizionabili della malridotta Bielorussia , tuttavia giova sempre ricordare la realtà dei fatti.

Università della Terza Età .

Non ho potuto presenziare ai due incontri di apertura delle attività dell’ Università della Terza Età che da anni funziona qui a Erba, ma venerdì scorso ho assistito, insieme ad un’ amica, allo spettacolo allestito nel corso della stagione passata dal gruppo teatrale.

Era una commedia basata sugli equivoci , dalla trama semplice che puntava sull’ efficacia espressiva del dialetto , su battute gustose e sulla bravura degli interpreti: non mi aspettavo tanta “spontaneità” e disinvoltura da attori dilettanti. Lunghi  applausi hanno salutato la compagnia alla fine dello spettacolo.

Se il risultato della frequenza dei corsi è così apprezzabile, credo che mi iscriverò, anche se non potrò frequentare  tutte le lezioni. In particolare oltre alle conferenze di storia, letteratura, medicina ecc. sono previsti corsi di inglese, di storia dell’ arte, di canto corale, un apprezzatissimo cineforum…e altro ancora.

Credo che mi informerò per bene circa le formalità e i costi e poi deciderò che cosa seguire,