Oggi ,giornata intensa per me, nella mia veste di studentessa ultrastagionata: alle due e mezza aveva inizio sia la lezione del corso di inglese che la proiezione di un film molto interessante.
Naturalmente ho optato per l’ inglese visto che ha comportato un certo investimento economico e visto che potrebbe alla lunga facilitare la comunicazione con la parte di famiglia che parla questa lingua.
E’ la seconda lezione cui partecipo e mi son trovata a mio agio, nonostante gli altri “colleghi” siano al secondo anno di frequenza; il merito però va ascritto all’ insegnante che è molto brava a creare un’ atmosfera simpatica e rilassata.
————————-
Alla fine della lezione sono corsa nel salone in cui si stava proiettando il film “Senza destino” del regista ungherese Lajos Koltai. Naturalmente mi son persa la prima parte, tuttavia la vicenda del ragazzino che si ritrova improvvisamente in un lager mi ha subito coinvolto.
E’ stata un’ ora di immagini suggestive e sconvolgenti che raccontano le sofferenze per la fame e per il freddo, le umiliazioni, la brutalità cui gli internati erano sottoposti . L’ unica nota positiva è l’ amico del protagonista che lo sprona a mantenere la propria dignità per poter resistere e poter tornare a casa, ma il ragazzino non ne ha la forza e sta quasi per soccombere di stenti, quando arrivano gli alleati a liberare i prigionieri. Riesce a tornare a casa, ma lui è molto cambiato e il mondo che ha lasciato un anno prima si mostra indifferente perchè forse non riesce nemmeno a immaginare l’ inferno in cui lui ha vissuto.
Il giovane attore protagonista ha interpretato magistralmente lo stupore di chi non può capire l’ assurda violenza cui è sottoposto; tuttavia credo che la parte più interessante del film sia stata proprio il finale con il problematico ritorno a una realtà per cui il protagonista non ha più alcun interesse.
http://www.movieplayer.it/film/articoli/olocausto-ungherese_1065/