Volevo inserire alcune foto che ricordassero i caduti nelle foibe, ma erano tutte talmente sconvolgenti da non poter essere riproposte qui. Per questo ho scelto l’ immagine di questa piccola profuga giuliana, che mi ricorda due care colleghe sfuggite a quell’ orrore ed entrambe giunte a trovare riparo e accoglienza e sicurezza tra i monti dell’Appennino Emiliano.
Entrambe hanno accompagnato e guidato i miei primi anni di insegnamento; ad entrambe penso spesso con gratitudine, mentre una preghiera sale alle labbra. Entrambe, a parte qualche accenno fugace, non amavano parlare di quei giorni terribili che le hanno viste fuggiasche con una valigetta in mano.
Ma noi dobbiamo ricordare…