E’ una storia tristissima di cui avevo già avuto notizia in passato, ma ripercorrerla e vederne gli sviluppi suscita una pena profondissima. E’ possibile che in qualche parte di questo paese possano succedere ancora storie così”?
Una ragazzina di 13 anni in un paese della Calabria, subisce uno stupro ad opera dei ragazzi-bene del paese. Chiede invano aiuto prima al parroco , poi quando la violenza potrebbe coinvolgere anche la sorellina si rivolge coraggiosamente ai carabinieri col solo risultato di sentirsi colpevolizzare : te la sei andata a cercare …. Anche molta gente del paese condanna lei e la sua famiglia e le minacce si susseguono… Finalmente una donna , un avvocato, assume le sue difese e si arriva al processo . Ora si sta celebrando il secondo grado di giudizio e forse la gente comincia a prendere coscienza dell’ ingiustizia di cui è stata vittima Anna Maria Scarfò (che ora vive in una località protetta per le minacce di morte ricevute) e molti semplici cittadini e associazioni si stanno schierando dalla sua parte…per questo la difesa degli imputati chiede di spostare il processo: temono il risveglio delle coscienze .
P.s. Spero che quel parroco che ha ascoltato con indifferenza la richiesta di aiuto di Anna Maria, sia da allora (son passati dieci anni)tormentato dai rimorsi e dalla vergogna e spero che possa trovare l’ occasione per schierarsi dalla parte della vittima e così riscattarsi.