Resistere! Resistere!Resistere! – sembra dire questo scoiattolo.
Giornata del ricordo.
Volevo inserire alcune foto che ricordassero i caduti nelle foibe, ma erano tutte talmente sconvolgenti da non poter essere riproposte qui. Per questo ho scelto l’ immagine di questa piccola profuga giuliana, che mi ricorda due care colleghe sfuggite a quell’ orrore ed entrambe giunte a trovare riparo e accoglienza e sicurezza tra i monti dell’Appennino Emiliano.
Entrambe hanno accompagnato e guidato i miei primi anni di insegnamento; ad entrambe penso spesso con gratitudine, mentre una preghiera sale alle labbra. Entrambe, a parte qualche accenno fugace, non amavano parlare di quei giorni terribili che le hanno viste fuggiasche con una valigetta in mano.
Ma noi dobbiamo ricordare…
10 febbraio.
Compleanno: ne abbiamo festeggiati tanti insieme,
semplicemente con una torta o qualche pasticcino.
Oggi non ho potuto nemmeno portarti un fiore.
Neve e dilettantismo
Polemiche infinite per le conseguenze disastrose della gestione dilettantistica dell’ emergenza neve a Roma.
Per combattere i disagi della neve bisogna conoscerla (la neve), così come occorre conoscere il mare per andare in barca o come bisogna conoscere le insidie della montagna per andare a fare escursioni in alta quota.
Più di quarant’ anni fa mi trovai a passare un inverno sull’ Appennino Emiliano: il borgo era composto da una ventina di case, c’ era un unico negozio che vendeva di tutto e una macelleria che apriva due volte la settimana. Il primo paese distava una decina di chilometri e per arrivarci c’ era un’ unica strada parzialmente asfaltata . Quando di sera o di notte cominciava a nevicare, non c’ era bisogno di scrutare il cielo per accorgersene: ai primi fiocchi infatti cominciavano a passare gli spazzaneve, che non smettevano il loro lavoro fino a che non finiva di nevicare.
Salvaguardare la percorribilità della strada che collegava quel borgo al resto del mondo era cosa troppo vitale per affrontare la situazione con leggerezza o superficialità e gli amministratori locali lo sapevano bene.
Forse Alemanno avrebbe dovuto far dotare i bus di catene da neve e avrebbe anche dovuto pretendere che anche i taxisti e tutti gli automobilisti ne fossero provvisti. Non importa se a Roma non nevica quasi mai.
Ieri un taxista romano ha ammesso candidamente che né lui, né i suoi colleghi sono provvisti di catene : certo un investimento di qualche decina di euro una tantum può essere un impegno troppo forte per i taxisti….
Come nella steppa…
Stamattina , ore 9 : meno 6 gradi; cielo uniformemente grigio; la pianura imbiancata dalla neve ricorda la steppa (almeno come me la immagino io).