Triste fine della donna senza volto.

Suicida la donna senza volto
Cliccando sul link è possibile capire cosa possa avere sofferto questa scrittrice pakistana, ma se qualcuno non ha la pazienza di leggere , credo che basti guardare la foto qui sotto che la ritrae com’ era prima dell’orribile acidificazione messa in atto dal marito alle cui violenze intendeva sottrarsi e come era ora nonostante i 39 interventi di chirurgia plastica cui si era sottoposta qui in Italia.
Ora è morta: si è suicidata. Il suo libro aveva un titolo significativo : “Il volto cancellato”

Credo che basti questa foto a descrivere l’ orrore in cui tante donne ancora vivono in certi paesi.
Ora pare che in Afghanistan addirittura si tratti coi talebani per la fine della guerriglia e a farne le spese potrebbero essere proprio i diritti delle donne.

Quando un oggetto sa parlare al cuore.

Oggi, mi son data alla pulizia dei caloriferi : è incredibile quanta polvere si accumuli al loro interno.
Con uno “scovolino” lungo lungo trovato al supermercato un po’ di tempo fa, mi son messa a spazzolare tutte le scanalature.
Dal calorifero di cucina è uscita una presina : consumata e vecchia di forse vent’ anni, ma mi ha fatto venire in mente mia madre. Infatti è stata lei a darmela: ne aveva fatte tante in quel periodo per riempire le sue giornate diventate troppo lunghe e vuote.
Lei, abituata fin da piccola a lavorare duro, a farsi carico di una famiglia numerosa , ad accudire la mamma inferma o i nipotini, aveva cercato lavoro anche presso una piccola maglieria di proprietà dei vicini, quando il carico familiare si era ridotto notevolmente: cuciva le maglie e faceva le rifiniture necessarie.
Ma poi anche questa attività cessò e lei non avendo mai potuto coltivare hobbies particolari, non avendo mai avuto tempo di dedicarsi al ricamo o a lavori complicati all’ uncinetto o ai ferri, aveva optato per utilizzare avanzi di filati vari per fare delle presine, ma pensava che fosse solo una stupida perdita di tempo. Infatti quando mi consegnò le presine, lo fece quasi vergognandosi e quasi come chiedendo scusa se non erano abbastanza belle ed elaborate.

Avendo speso una vita intera per gli altri le era impossibile pensare di poter dedicare del tempo a se stessa …. ma quella parentesi di calma piatta fu ben presto interrotta e dovette farsi carico, già anziana , di una situazione tanto difficile da scoraggiare donne ben più giovani e forti, ma non lei, che trovò la forza di riprendere quello che era stato sempre il filo conduttore della sua vita: quello di spendersi per gli altri.
Quella presina non è solo una presina è un ricordo prezioso che ha saputo parlare al mio cuore e non mi accadrà più di smarrirla.