Sciacalli a Milano.

Ho conosciuto anch’ io malati gravi che venivano da altre regioni per curarsi e dovevano sobbarcarsi, oltre ai disagi e alle angosce della situazione che stavano vivendo, anche l’ incubo di trovare alloggi per i parenti che li assistevano.

Nell’ articolo del Corriere.it linkato sopra, si possono trovare altre storie analoghe a quelle che ho ascoltato anch’ io, vi si possono trovare i dati che danno l’ idea dell’ ampiezza del fenomeno e della gravità di certe situazion; ma ora un gruppo di associazioni si è posto l’ obbiettivo di risolvere il problema , in modo da far finire un’ ignobile speculazione: gente senza scrupoli e senza un briciolo di umanità affitta in nero e a prezzi esorbitanti posti letto in ambienti indecenti approfittando vergognosamente dello stato di bisogno dei familiari dei malati.

SE chi legge queste pagine conosce qualcuno di questi sciacalli, è pregato di darne notizia alle forze dell’ ordine e alla Guardia di Finanza.

Esercitazioni di volo….

In questa stagione i piccoli volatili nati da poco, cominciano le loro esercitazioni alla conquista dell’ aria ed è facile ma sempre emozionante assistervi.

L’ altro giorno ero sul balcone con Davide che faceva le bolle di sapone e si divertiva a vederle volare a lungo prima di toccare terra o prima di scoppiare in volo.
Ad un certo punto la mia attenzione si è rivolta a un merlo piccolo piccolo che si cimentava in piccoli voli tra una grondaia, un condizionatore e un tetto poco distante. Il suo volo era concitato, almeno a giudicare dal moto frenetico delle ali , e pareva quasi di cogliere la sua paura e il battito del suo cuore.
Ma ciò che mi è rimasto più impresso è che stringeva nel becco qualcosa, forse un insetto o forse qualche pagliuzza : ho immaginato che questo servisse a dargli coraggio…

Capita anche a molti “cuccioli” umani di cominciare a camminare stringendo nelle mani un tovagliolo, una bavetta o un piccolo giocattolo, che in quel momento diventano il surrogato della rassicurante mano della mamma . Anche i miei figli hanno cominciato a camminare così e il vedere quel merlo ha rinnovato in me l’ emozione di quei momenti lontani.

Faccia di tolla.

Per una volta sono d’ accordo con Tosi , il sindaco di Verona : ci vuole solo la faccia tosta (faccia di tolla -si dice in Brianza) di Bossi per ricandidarsi a segretario della Lega, dopo tutto quello che è successo e dopo il coinvolgimento dei suoi familiari e di lui stesso nello sperpero dei denari del suo partito. E poi si è dimesso solo pochi giorni fa, che senso ha ripresentarsi? Forse sarà spinto dalla consorte che teme che il partito venga sfilato di mano alla sua famiglia e ai suoi figli.

Credo però che se Bossi fa questa mossa è perchè sa che una parte dei suoi elettori non ha un gran senso critico e voterebbe Bossi anche se lo cogliessero a rubare le caramelle dalla tasca di Gesù Bambino….. il che non depone a favore di questi “fans” che hanno venduto il cervello nei mercatini dell’ usato.

I prati in maggio.

Oggi, tornando a casa , ho visto tanti prati fioriti : di questa stagione sono bellissimi, proprio come quello nella foto e navigando sulla rete ho trovato questa semplice, ma stupenda poesia di TAGORE:

IL PRATO
L’erba minuta, che il piede calpesta, si stende

oltre la siepe, oltre la strada; ricopre,

come un morbido tappeto, la terra intera.

Dio vi ha sparso i suoi fiori.

E sorride se tu li cogli per ornare il suo altare.

Al margine del prato, gli alberi stanno in punta

di piedi, per spiare il cielo.

1° Maggio 2012 : Il lavoro è per l’ uomo.

http://www.lazione.it/component/content/article/49-editoriale/5403-giovanni-paolo-ii-papa-lavoratore-papa-beato

Cliccando sul link qui sopra, si può leggere un interessante commento all’ enciclica di Giovanni Paolo II “Laborem exercens” del 1981. Tra l’ altro vi si può leggere questo brano che ho stralciato:

“Se il lavoro è ciò che dà diritto ad essere cittadino, è anche ciò che dà diritto alla libertà. In questo senso veramente il lavoro rende liberi, per cui la libertà, come fondamento della vita sociale, è già implicita nel lavoro. È questa una sacrosanta verità, profanata dalla scritta infame messa all’entrata del lager di Auschwitz.

……. Il lavoro è la persona umana, il capitale è solo mezzo, cosa. Quello esprime la dignità della persona. Questo è fattore indispensabile per il benessere, probabilmente insostituibile nell’attuale sistema produttivo, ma sempre subordinato al bene delle persone. Quando invece le esigenze del capitale diventano il criterio primo delle scelte economiche, si opera un capovolgimento dei valori che alla fine diventa anche perdita economica.”

Vorrei che anche Monti e i suoi ministri potessero leggere queste righe e meditarle: non possiamo accettare che le esigenze delle banche e dei grandi capitali portino alla disperazione persone, famiglie e interi stati… è forse l’ ora di cambiare le regole del gioco, perchè il fatto di lasciare che i beni della Terra vengano accentrati nelle avide mani di pochi non può portare a nulla di buono per il futuro.