Sciopero della fame dei malati di SLA.

Sciopero di 70 malati di SLA.
Solo chi ha avuto in famiglia malati gravi, costretti per anni all’ immobilità e pertanto bisognosi di cure 24 ore su 24, può capire la disperazione dei 70 malati di SLA che si sono visti scippare i fondi a loro destinati con il provvedimento per la stabilità e che ora sono pronti alla protesta più estrema: lo sciopero della fame.

Una malattia che conduca alla tetraplegia, è senz’ altro una tragedia per chi è da essa colpito nel suo corpo, che viene ridotto a un ingombrante scafandro, ma è altrettanto distruttiva per tutta la famiglia su cui si abbatte tale sciagura. Di solito è una donna (madre, moglie, sorella) che accetta di lasciare che la propria vita venga totalmente assorbita dall’ assistenza all’ ammalato, ma questo non basta certo a sopperire a tutte le necessità di cura :ci vuole qualcuno che l’ aiuti nei momenti più cruciali e che le dia il cambio ogni tanto, ci vogliono macchinari costosi e medicinali e una famiglia rischia di scoppiare, sotto questo peso e questa pena.

I soldi in casi simili non possono certo far ritrovare la salute, ma possono consentire di trovare un aiuto infermieristico, possono rendere meno problematica la gestione del malato con appositi sussidi meccanici, possono fare la differenza tra disperazione e rassegnazione.

Questo governo riesce a trovare soldi per i cacciabombardieri, ma taglia i fondi per i disabili gravi e ciò non è ammissibile in un paese civile. Tutti dovremmo appoggiare la protesta dei malati di SLA e contribuire a far sentire il loro grido di dolore.

AGGIORNAMENTO: ricevo nei commenti di Luigi, carissimo amico blogger, una notizia che non riesco a copia-incollare qui e che quindi riassumo con parole mie.

Pare che il ministro Fornero si sia messo in contatto con il promotore della protesta e abbia assicurato l’ interessamento suo personale e degli altri ministri competenti per la risoluzione della vicenda; pertanto lo sciopero della fame è stato fortunatamente sospeso.
Speriamo che i ministri mantengano fede all’ impegno preso!!

Mattei, 50 anni dopo.

Mattei…50 anni dopo.

Cinquant’ anni fa moriva Enrico Mattei, uno degli uomini più rappresentativi della rinascita italiana dopo il disastro della Seconda Guerra Mondiale. Un uomo coraggioso, che ha saputo sfidare i veri poteri forti del suo tempo, per realizzare un sogno: fare dell’ Italia un paese in grado di stare alla pari dei grandi, puntando sul reperimento di fonti di energia in grado di soddisfare le esigenze delle proprie imprese industriali.

Dopo 50 anni ancora molto rimane da scoprire sulla morte di Mattei: si sa che fu la mafia a mettere la bomba sul suo aereo, ma rimangono ancora nell’ ombra coloro che commissionarono il delitto

In un tempo in cui pare che a occuparsi della cosa pubblica siano solo politici e amministratori simili ad avvoltoi interessati solo a spogliare in ogni modo il paese, che dovrebbero custodire e far prosperare, vale la pena ricordare un uomo che si è invece posto l’ obbiettivo del bene comune.

P.S. Al link indicato in alto si può trovar il ricordo della vita e delle opere di Mattei, pubblicato da ENI.