Quasi cento anni fa…

Facebook mi ha fatto ricordare che  quasi cento anni fa in giugno si stava combattendo una delle battaglie più sanguinose della prima Guerra Mondiale : la battaglia dell’ Ortigara. (cliccando qui potrete riascoltare il canto di guerra che ricorda quell’ avvenimento tragico e assurdo visto con gli occhi di oggi)

 

Domani a Carpi Focherini beato.

5/9/44 all’alba
Maria carissima,
prima di partire per la nuova sede che mi allontanerà ancor per poco, spero , da te ti rinnovo il saluto di ieri sera.
Sto bene, sereno e tranquillo riprendo il cammino e in fiduciosa attesa prego e spero che l’ultima tappa sia più che breve.
Il Signore ci accompagni e ci benedica ed accettando il nuovo sacrificio più tuo che mio lo ricambi evangelicamente in tante benedizioni ed in tante grazie per tutti.
Ò avute le tue lettere del 24 e del 25 che attendevo in ansia e che ò salutate col più grande piacere. Viatico più bello non potevo ricevere.
Baciami ancora tutti i piccoli ed accetta col cuore più intensamente affettuoso tutte le più belle espressioni della gratitudine per tutto il bene che mi hai voluto e mi vuoi per tutto quello che di bene mi hai fatto per tutte le gioie che mi hai donato per la lieta corona di figli che mi hai offerto.
Di tutto il Signore terrà conto.
Dio sia con te, ti guidi, ti accompagni, ti preservi, ti benedica.
È la preghiera di ogni momento col cuore più rassegnato alla sua volontà. Fede e coraggio non mi mancano e ne chiedo ogni giorno al Signore per te che delle vicenda porti il carico più doloroso e pesante. E per te prego tanto tanto, più che per me che non abbisogno altro che di sapervi sicuri e tranquilli. – A me non pensare, non ti preoccupare che sto benissimo e non abbisogno di nulla.
Ed ora andiamo. Ma prima un caldo bacio per te e per tutti. – Rassicura Mamma e Babbo. – Nella piena fiducia in Dio ti bacio, anche per tutti i piccoli e ti abbraccio teneramente.
tuo Odo

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Sembra essere una normale lettera di un uomo innamorato della moglie che si prepara a un breve periodo di lontananza, tanta è la serenità che traspare dal testo…..invece è una delle lettere che Odoardo Focherini riuscì a far pervenire alla moglie dalla prigione in cui era rinchiuso , prima di partire per un lager dove troverà la morte pochi mesi dopo. Nel momento in cui la lettera viene scritta , Focherini è in carcere da quattro mesi circa e si può immaginare che non fosse proprio una vita facile, ma nella lettera non compare una sola parola di lamento o di autocommiserazione; i suoi pensieri e le sue preghiere sono unicamente per la moglie trentacinquenne che resta da sola a casa con i suoi sette figli e per i genitori.

Arrestato per aver aiutato oltre un centinaio di ebrei a  sfuggire alla cattura , certo sa quale destino può attenderlo, ma la sua fede è tanta da fargli accettare con serenità anche  l’ ingiustizia che lo ha colpito.

Domani a Carpi Odoardo Focherini verrà beatificato con una solenne cerimonia nella bellissima piazza della città.