Festa della Repubblica: conosciamo il nostro inno?

Solitamente del nostro inno nazionale si canta solo la prima strofa che è forse quella meno significativa; oggi perciò voglio postare qui il testo integrale scritto da Mameli .


Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Noi siamo da secoli                          
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferrucci
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò

A parte il linguaggio che risente dei quasi due secoli che ci separano dal momento in cui l’ inno è stato scritto, mi pare invece ancora molto attuale l’ invito all’ unità: l’ individualismo, il campanilismo, la mancanza di un sentimento collettivo di appartenenza ad una stessa comunità nazionale sono ancora il nostro male peggiore, dal quale discende buona parte dei nostri guai.

Da notare poi come con pochi tratti il testo richiami tutta la nostra storia: dall’ Impero Romano, alle lotte medioevali e seguenti contro i vari invasori, fino alla dominazione austriaca. Per molto tempo si è considerato questo inno , solo una scelta provvisoria e per questo si sono più volte avanzate proposte per la sua sostituzione, ma tutto sommato a me pare che esprima bene i sentimenti che hanno reso possibile la nascita dello Stato unitario e poi, se ben suonato e ben cantato, non è poi così male nemmeno da ascoltare……. http://www.youtube.com/watch?v=2eiDUKF_y00 (cliccando qui si può ascoltarel’ inno di Mameli).

P.S. : le stranezze nell’ impaginazione di questo post sono del tutto indipendenti dalla mia volontà.         :-)))

Pericolo a due ruote.

Stavo andando alla piattaforma ecologica a scaricare i sacchi di erba e le potature della siepe, quando mi ritrovo davanti un gruppo di cicloamatori  , che sono un po’ la piaga dei giorni festivi e prefestivi su queste strade della Brianza.  Li  tengo d’ occhio con trepidazione, perchè c’ è sempre l’ ottimista(eufemismo per non dire una parolaccia) che ritiene di dover affiancare il compagno di gita davanti a lui per conversare meglio. Ora io capisco che la bellezza del paesaggio e il clima mite invoglino a esprimere i propri sentimenti circa le meraviglie del creato, ma lo si potrebbe fare anche durante una sosta a qualche bar….. direi….

I ciclisti evidentemente non sono dello stesso parere e vanno appaiati o anche a tre a tre senza curarsi del traffico automobilistico.  Ora, giunti in prossimità di una rotonda , rallento e metto la freccia: signori, devo voltare a destra , è il messaggio secondo un codice accettato universalmente.  Pare però che loro non se ne curino e mi affiancano proprio sulla destra, anche se è loro intenzione proseguire diritto. Finalmente uno di loro  (dev’ essere di certo molto intelligente!!) capisce che stanno ostacolando il traffico e grida : – OCIO!!! (traduzione : Occhio!).

A questo punto però io ormai mi ero vista costretta a fermarmi per lasciarli scorrere  in direzione di Milano, altrimenti li avrei investiti.

Le rotonde sono un pericolo per i ciclisti , ma proprio per questo bisogna fare molta attenzione e non dimenticare che non si è soli sulla strada.