Vacanze 2013.

Una settimana al mare con una figlia e tre nipotini: l’ idea mi era venuta per dare occasione ai tre cuccioli di passare un po’ di giorni insieme  e di avere qualche bel ricordo in comune, qualcosa da raccontarsi quando saranno grandi e avranno occasione di riincontrarsi.

Sono stati bravissimi: hanno giocato, si sono divertiti  e si sono fatti compagnia senza farsi dispetti sia in spiaggia , sia in appartamento sia e soprattutto in acqua.

Ieri abbiamo fatto l’ ultimo bagno e poi in stanza ho cominciato l’ operazione di riduzione del volume del carico: come far stare dentro un solo bagagliaio le tre valigie che inizialmente stavano su due macchine? I due dottorati conseguiti da mia figlia hanno finalmente dato un frutto tangibile, perchè è a lei che è venuta l’ idea geniale: inserire la mia valigia piccola in quella più grande, riempire entrambe  fino ad occupare ogni millimetro cubo , poi inserire la terza valigia e infine il bagaglio restante in piccoli sacchi da infilare negli spazi residui del vano portabagagli. Lo stratagemma ha funzionato alla perfezione e l’ operazione di caricamento è stata eseguita con successo in brevissimo tempo.

IL VIAGGIO DI RITORNO.

Consiglio ai non più giovanissimi di programmare il navigatore tenendo sempre sul naso gli occhiali da vista, così non incorreranno nell’ errore che ho commesso io stamattina: dopo aver inserito tutti i dati, il navigatore mi chiedeva se volevo pagare il pedaggio oppure no e io , convinta di aver scelto “con pedaggio” avevo invece digitato “non pedaggio”, ma non me ne sono resa conto.

Quando dopo 40 minuti di coda per arrivare al bivio per il primo casello, il navigatore mi ha indicato di proseguire oltre, per la statale, ho pensato che mi stesse indicando un percorso alternativo e mi son messa a elogiare il mio Tom Tom così previdente e rassicurante,  ma poi visto che continuavo a percorrere la Flaminia, peraltro congestionatissima, e non trovavo modo di entrare in autostrada, mi sono arrabbiata moltissimo con quel navigatore : cercavo di ignorarne le indicazioni e di fare di testa mia ma per un buon pezzo ho continuato a girare in tondo, I bambini avevano capito la drammaticità (si fa per dire) del momento e mentre Samuele piagnucolava sgomento, Davide supplicava : – Portami a casa! Voglio tornare a casa!-  Elisa invece cercava di mostrarsi serena, ma forse non era molto tranquilla nemmeno lei……

Finalmente, al colmo dell’ esasperazione , ho spento il navigatore e ho seguito solo la segnaletica : così ho con grande sollievo imboccato l’ autostrada e il viaggio è proseguito senza più intoppi!!!!

Morale da ribadire: non programmate il navigatore senza aver inforcato i vostri occhiali da vista!!!   🙂

 

Sulla spiaggia…

Sulla spiaggia I bambini sono intenti a giocare con la sabbia. L’ altoparlante della spiaggia annuncia:

– Stiamo cercando un bambino di cinque anni con costume azzurro…..

A queste parole Samuele, che ha cinque anni, indossa un costume blu e ha sempre qualche incertezza Sui colori , sgrana gli occhi in un’espressione sbalordita E chiede:- E’ azzurro questo?- e con la mano mostra il suo costume……Gli pareva strano di essere un ricercato!!!

Naturalmente siamo scoppiati a ridere, ma ne e’ seguita una piccola discussione sul perche’ I bambini si smarriscono e io ho colto l’ occasione per fare un “sermone “da nonna:- Sono cose che capitano quando i bambini si allontanano Dalle mamme senza avvertire….- Allora Davide con la saggezza che gli viene dai suoi sette anni interviene piuttosto deciso:- Ma Sara ‘ colpa  della mamma pero’…..-

Hai proprio ragione ,Davide! Un bambino a cinque anni puo’ Anche compiere qualche leggerezza, ma sono le mamme che non devono distrarsi!!!!!

 

 

 

Voglia di incontrarsi.

Stamattina, preparate le valigie , ci siamo messi in viaggio. Samuele era un po’ impaziente e a ogni momento chiedeva quanto tempo mancava all’ arrivo. Il traffico era veramente ridotto, ma c’ era pur sempre qualche camionista che caparbiamente si metteva a sorpassare qualche collega occupando interminabilmente la corsia centrale. Allora Samuele mi incitava a sorpassare: -Dai, nonna, a sinistra!!! Così arriviamo prima da Davide!-

E quando si sono incontrati si sono davvero scatenati…e anche Elisa ha fatto la sua parte.

Ultimatum all’ Italia!!

Dove un condannato per frode fiscale può permettersi di lanciare un ultimatum al governo nazionale?

Credo che la risposta sia desolante: solo in Italia!!!
Il governo o chi per esso ha 10 gg. di tempo per trovare una “soluzione” per evitare l’ ineleggibilità e dunque la decadenza da senatore di Berlusconi o sarà crisi…..Complimenti!!! Bella pensata!!!
Bisogna proprio essere senatore per fare il leader di un partito o bisogna essere senatore per godere dell’immunità parlamentare?
Penso che la risposta giusta sia la seconda che ho detto (tanto per citare Guzzanti) e l’ ex-cavaliere teme altri giudizi che potrebbero essere meno temibili se affrontati da parlamentare e non da semplice cittadino.
Questo governo non piace a nessuno, ma vederlo cadere sotto i colpi di Berlusconi &Co. fa veramente pena: eravamo la patria del diritto ora siamo solo la tomba del diritto.
E’ un ultimatum non solo al governo , ma un ultimatum all’ Italia intera!
P.S. E’ come se volessero farci di nuovo credere che Ruby è nipote di Mubarak….
P.P.s. : questo post è stato condiviso da Corradino  Mineo sulla sua pagina facebook. Questo mi onora e ringrazio il famoso giornalista o chi per lui mi ha dedicato tanta attenzione!

Profughi.

Se qualcuno avesse pensato che tutti i profughi arrivano qui da noi, dovrebbe guardare queste foto pubblicate da “Il POST”.

Sul confine tra Siria e Iraq arrivano migliaia di profughi che scappano dalla guerra civile che sta distruggendo il loro paese e quello che colpisce è che non portano nulla con sè…hanno solo  per mano o in braccio i loro bambini…

Chi fermerà la guerra in Siria? Oggi si parla di uso di armi chimiche…..  :-(((

La morte non è niente (S. Agostino)

Una carissima amica mi ha comunicato che sta vivendo il dolore più grande che si possa immaginare in questa vita: la morte di un figlio. Mentre una preghiera sale alle labbra voglio dedicarle questa poesia antichissima, ma sempre attuale.

LA MORTE NON È NIENTE

La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.

Nascere femmina.

Un cucchiaio nelle mutande….

Gira da giorni su internet la notizia che potete leggere cliccando sul link qui sopra: adolescenti costrette a un falso viaggio-vacanza nei paesi di origine dei genitori ( per contrarre forzatamente un matrimonio combinato con uno sconosciuto), si mettono un oggetto metallico nella biancheria intima per far scattare i metal detector dell’aeroporto e poter così evitare in extremis l’ imbarco con l’ aiuto della polizia….accade molto frequentemente negli aeroporti inglesi.

Questa notizia mi fa accapponare la pelle e mi vengono di getto alcune considerazioni:

  • La notizia viene dall’ Inghilterra, un paese che, forse per il suo passato coloniale, ha scelto di non impicciarsi troppo nelle faccende delle comunità di stranieri che si sono insediate sul suo territorio : so addirittura che certi reati compiuti all’ interno delle famiglie vengono lasciati al giudizio dei capi-comunità!!!! In questo modo si creano cittadini di serie A tutelati dalle leggi del Regno Unito e cittadini (o meglio cittadine) di serie B in balia di tradizioni arcaiche.
  • Che senso ha emigrare in un paese lontano per sfuggire alle difficoltà di sopravvivere nel proprio paese d’ origine e portarsi dietro tutto un bagaglio di orpelli mentali e di usanze troglodite per riprodurre lo stesso modello di società da cui si è fuggiti? E’ forse un modo di affermare la propria identità, ma quando si diventa genitori  sono altre le priorità da privilegiare.
  • A volte si vedono bambine piccolissime già costrette a portare l’ hijab (il fazzoletto che copre il capo) in un’ età in cui si vorrebbe apparire simili ai propri coetanei: comincia così il tentativo di condizionare il comportamento delle bambine e questo condizionamento diventerà sempre più pesante e intollerabile per ragazze che crescendo e studiando in una realtà tanto diversa, vivono un dilemma tragico: mi ribello alla famiglia e scelgo in base al mio diritto di decidere della mia vita o mi assoggetto alle scelte dei miei genitori e piango poi per tutta la vita?

Credo che ogni cittadino dovrebbe essere tenuto a conoscere le leggi del paese in cui vive e gli immigrati non possono esserne esentati: la legge è uguale per tutti!!! Si dovrebbero prevedere corsi obbligatori  di diritto, soprattutto di diritto di famiglia, sia nelle scuole, che per gli adulti (anche per i cittadini italiani denunciati per stalking) in modo da far capire bene che nascere femmina non è una condanna da scontare tutta la vita. 

Egitto: perchè i militari?

I militari e l’ Egitto.

Nel corso della mia non più breve vita, ho avuto molte volte, ahimè, notizia di colpi di mano portati a termine dai militari in paesi in crisi e ogni volta i militari non apparivano certo i paladini della democrazia e della legalità , anzi ancora oggi molte madri sudamericane continuano a lottare per conoscere la verità sulla sorte dei loro figli scomparsi durante i regimi dei vari generali al potere.

Ora, che in Egitto i militari volessero apparire come i paladini della laicità contro l’ oscurantismo islamista, non mi suonava bene: sentivo qualcosa di falso in questa interpretazione dei fatti…..  Ed ecco che l’ articolo dell’ “Unità”, che ho linkato sopra, mi chiarisce un po’ le idee.

Ecco come stanno le cose: i militari non sono solo una forza di difesa come accade normalmente, sono in Egitto anche una potentissima “lobby” che controlla buona parte dell’ economia del paese e che sfrutta i militari di leva come mano d’ opera a costo pressoché pari a zero !!! Ora può darsi che Morsi abbia cercato di scalfire questa loro posizione di privilegio e quando ha cercato di imporre leggi ispirate all’ Islam i militari non hanno certo tentato di pacificare gli animi, anzi hanno soffiato sul malcontento di parte della popolazione per  avere il pretesto per riprendere il controllo della situazione e ora usano la mano dura, senza pietà, per far capire a tutti chi è che comanda.