Le assicurazioni – auto on line sono decisamente più a buon mercato di quelle stipulate con il tradizionale assicuratore, che viene anche a prendersi i soldi della polizza a domicilio, ma cosa capita quando capita un incidente?
Poesia per l’ autunno.
Dipinto di Sisley
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
Soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se mi è giunta una buona notizia,
soprattutto se il cuore, quel giorno,
non mi fa male
soprattutto se credo, quel giorno,
che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno
mi sento d’accordo
con gli uomini e con me stesso.
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
dei viali d’ippocastani.
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L’ autunno che arriva ricorda che il tempo passa, che tutto ha una fine e che anche la felicità presente non sarà eterna.
Come Cassandra….
Gira insistentemente sulla rete in questi giorni una frase di Indro Montanelli, che, avendo conosciuto da vicino il signore di Arcore, prediceva un finale disastroso dell’ Italia berlusconiana….La stessa frase sarà forse rimbalzata anche nel 1994 sui vari giornali e notiziari, anche se non me ne ricordo, vista la mia reazione alla prima vittoria elettorale di Forza Italia.
Ero a casa di mia madre e mi stavo occupando delle normali faccende domestiche, quando la radio annunciò l’ esito del voto e quella notizia mi gettò in una grande agitazione. Parlando con mia madre, che non aveva certo votato FI, continuavo a paventare scenari tanto inquietanti che ad un certo punto lei mi rimproverò :- Non esagerare!! Alla fine non sarà mica un delinquente!!-
Purtroppo, ora , dopo vent’ anni di malgoverno e di stravolgimento di tutti i valori morali e civili, mi accorgo di essere stata mio malgrado una inutile Cassandra ( e più di me il grande Montanelli), visto che stiamo toccando con mano a quale punto di cinismo, di disprezzo per lo Stato e di mistificazione della realtà dei fatti l’ inquietante vecchio di Arcore stia dando prova: i suoi ministri si sono dimessi durante una seduta in cui si discuteva della sua decadenza da parlamentare, ma lui vuol convincerci che lo hanno fatto per opporsi all’ aumento dell’ IVA !!!!
Ma intanto con la crisi non verranno convertiti in legge i decreti che annullavano l’ IMU e verranno congelati gli stanziamenti per la scuola o per i cassintegrati e sarà un grave danno per le tasche di tutti noi.
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Ecco qui Cassandra, figlia di Priamo e di Ecuba, che si strappa i capelli mentre Troia brucia, catastrofe da lei inutilmente annunciata fin dalla nascita di Paride.
Il lupo e l’ agnello
Chi ha studiato un po’ di latino avrà certo tradotto almeno una volta questa favola di Fedro, che a sua volta l’aveva tradotta dal greco (Esopo)
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Andando a scuola…
In queste mattine accompagnavo io a scuola il nipotino; il prefabbricato che sostituisce il vecchio edificio lesionato dal terremoto non è molto distante e lo si può raggiungere comodamente a piedi in meno di dieci minuti.
Quando ero piccola io, erano veramente rari i genitori che accompagnavano i figli a scuola: ci accompagnavamo l’ uno con l’ altro. Si partiva da casa coi figli dei vicini, poi il drappello aumentava di numero a ogni casolare, mentre una mamma o una nonna si affacciava sulla soglia e ci accompagnava per un po’ con lo sguardo .Camminando si chiacchierava , si scherzava, ci si divertiva; ci si conosceva tutti e ci si fidava l’ uno dell’ altro.
Ora invece anche in questo piccolo centro ogni bambino viene accompagnato fino al cancello della scuola da un adulto, che molto spesso non ha tempo da perdere, nè ha tanta voglia di scherzare.
Davanti ai cancelli però i bambini si prendono la loro rivincita e si cercano, si chiamano, formano capannelli, giocano tra di loro. Da un paio di mattine c’ è poi un’ attrazione insolita: una bambina porta con sè un coniglietto a pelo lungo tenendolo al guinzaglio.Tutti lo vogliono toccare o tenere in braccio almeno per un po’ e il povero coniglio non vede l’ ora che suoni la campanella.
All’ apertura del portone tutti salutano il loro accompagnatore ed entrano …. ci sono molti bambini stranieri (cinesi e pakistani) che in genere si tengono un po’ in disparte e mi fa una certa pena vedere bimbe, anche delle prime classi , avvolte nel tradizionale “hijab” (il velo che lascia scoperto il volto) : quel velo, che non può essere frutto di una scelta a quell’ età, mi pare faccia presagire una difficile ( e forse nemmeno voluta) integrazione.
Giochi che odorano di morte.
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Il Qatar, l’ emirato con il reddito pro capite tra i più elevati al mondo, sta preparando gli impianti sportivi per ospitare le Olimpiadi del 2022 ; la manodopera impiegata è costituita in massima parte da immigrati asiatici, che vengono ridotti in schiavitù: le condizioni di lavoro sono disumane, gli alloggi in cui vengono stipati come animali sono indecenti, vengono privati dei passaporti perchè non possano fuggire e infine viene loro negata la paga, tanto si sa che in quelle condizioni climatiche non possono resistere a lungo. Ne sono già morti 1.200!!!!!
Credo che, , se ci sarò ancora, non guarderò quelle Olimpiadi che gronderanno sangue!
P.S. rileggendo il post mi son detta che forse la stessa cosa o quasi , accade anche in Italia là dove ora si raccolgono pomodori o altri prodotti agricoli.
Paura dei disabili a scuola?
Genitori cambiano scuola ai figli per la presenza di un alunno disabile.
La legge per l’ inserimento dei disabili a scuola è stata approvata più di trenta anni fa e ancora assistiamo a casi di grave intolleranza come quello accaduto nella scuola di Napoli (cliccare sul link in alto).
Ho già avuto modo di ricordare tempo fa una mia esperienza risalente al periodo antecedente la promulgazione della legge e la riassumo qui brevemente.
Un istituto di riabilitazione e recupero di bambini con handicap aveva iscritto tra i 57 bambini residenti che dovevano frequentare la prima classe, alcuni suoi pazienti con gravi difficoltà motorie e/o di apprendimento. Eravamo in due a dover prendere in carico le due sezioni di classe prima previste dal provveditorato e l’ impresa si presentava ai limiti delle umane possibilità. Riuscimmo a convincere il collegio docenti ad assegnare l’ unica insegnante di sostegno alle nostre sezioni e facemmo insieme una scelta per quei tempi poco praticata. Considerammo gli iscritti come un unico gruppo da dividere in tre sottogruppi che si modificavano secondo le diverse attività e sui quali ruotavamo a turno noi tre insegnanti.
Non avevamo locali adatti, non avevamo una palestra, nè un laboratorio, ma con l’ aiuto dei bambini gli spazi venivano adeguati alle varie esigenze. Dopo un primo periodo di sconcerto fra i genitori e i colleghi, in breve tempo i nostri bambini si mostrarono entusiasti di questa scuola un po’ movimentata e anche i genitori furono ben felici dei risultati che ottenevano tutti, perchè dovendo adeguare la didattica e le attività anche alle esigenze dei meno fortunati, ne beneficiarono tutti e tutti raggiunsero gli obiettivi programmati .
Questo “modus operandi” si protrasse per ben tre anni , finché le autorità scolastiche non si rassegnarono a riconoscere la necessità di tre classi effettive e noi insegnanti proseguimmo a programmare per classi aperte, come avevamo fatto fin dall’ inizio.
Ricordo quel periodo come uno dei più faticosi della mia esperienza scolastica per i tanti progetti che abbiamo dovuto sottoporre ai dirigenti scolastici, ma è stato anche un periodo di grande entusiasmo, di grande sintonia con le colleghe e di grandi soddisfazioni.
Se la scuola mette a disposizione risorse adeguate, sia professionali che economiche , i genitori non devono temere nulla dall’ inserimento dei disabili, anzi devono considerare questa evenienza come una preziosa opportunità di crescita per i loro figli, crescita nel sapere e crescita in umanità.
Chi è Babbo Natale?
Dopo cena, Davide guarda un cartone ed Elisa disegna vicino a me. Ad un tratto con sguardo complice mi dice sottovoce:- La mamma mi ha detto che Babbo Natale sei tu….allora eri tu che rispondevi alla mia lettera?-
Io divertita le dico, sempre sottovoce, che insieme a me erano un po’ Babbo Natale anche i suoi genitori e gli zii; e lei :- Forse sono l’ unica della mia classe a conoscere questo segreto….
Elisa ha 11 anni e va in prima media !!! A volte i bambini di oggi ci appaiono così ansiosi di crescere, ci appaiono anche più smaliziati e più informati di quanto lo fossimo noi o i nostri figli alla loro età, eppure può accadere che un gruppo di amichette si rifiuti di rinunciare ai sogni dell’ infanzia.