Calamità INNATURALI.

Dopo il disastro.

In questo articolo si espongono i motivi per cui la tragedia che vivono oggi i Sardi non sia da imputare solo alla  straordinarietà dell’ evento atmosferico che si è verificato nei giorni scorsi, ma anche alla stoltezza e stupidità degli uomini, soprattutto di quelli che hanno il dovere di prendere decisioni e di salvaguardare gli interessi delle comunità.

Purtroppo però ai nostri giorni si privilegia ciò che dà immediato ritorno economico e di immagine   ….e quale ritorno di immagine può avere nell’ immediato una frana o un’ alluvione che non si verificano?

Il ritorno economico ci sarebbe tutto, visto che con molto meno di quello che si spende per rimediare ai disastri ricorrenti si potrebbero fare interventi di difesa del territorio e di canalizzazione delle acque. Ma chi se ne accorgerebbe?

Meglio allora abbondare con le concessioni edilizie, che portano soldi ai comuni sempre al verde ( magari chiudendo tutti e due gli occhi se vengono “intombati” o deviati dei

Allagamenti in Calabria e Campania.

torrenti), meglio costruire delle belle rotonde che tutti vedono o finanziare i festeggiamenti delle ricorrenze locali allietando la cittadinanza con giochi pirotecnici e spettacoli in piazza, meglio pagare consulenze agli amici che ti aiuteranno a farti rieleggere…. tanto non è detto che il peggio debba accadere….

E se poi accade…. si proclamerà il lutto cittadino, anzi di più, si proclamerà il lutto nazionale, si farà una bella raccolta fondi per le popolazioni colpite e tutto continuerà come prima fino alla prossima calamità  INNATURALE!!

P.S. Nessuno ne sta parlando, perchè l’ attenzione di tutti è rivolta alla Sardegna, ma anche in Campania e in Calabria si stanno verificando allagamenti e frane devastanti.

Moda tra 800 e 900.

'800: abiti molto impegnativi; da notare il color mauve, il primo colore sintetico nato per errore durante un esperimento finito male.

Gli abiti ottocenteschi  evidenziavano il vitino di vespa  per mezzo di tremendi bustini con stecche di balena e  avevano gonne amplissime sostenute dalla crinolina. Durante la Belle Époque si passò a poco a poco ad abiti  meno ampi, che tuttavia mettevano in grande evidenza i drappeggi posteriori per mezzo di un ‘ imbottitura detta “cul de Paris”.

Il perfezionamento delle macchine da cucire da parte di Singer, la scoperta dei colori sintetici in Inghilterra, la standardizzazione delle taglie e la diffusione dei grandi magazzini , diedero inizio alla moda prêt-à-porter , gli abiti fatti in serie. Essi presentavano forme  più semplici e linee morbide . Continuavano però a furoreggiare i cappelli: erano vistosi, importanti , quasi uno status-symbol cui solo le più povere rinunciavano.

Ai primi del secolo nascono il tailleur per il mattino, gli abiti per lo sport e i costumi da bagno.

Certo la grande nobiltà e i reali non potevano accontentarsi degli abiti dei grandi magazzini e nacque così l’ alta moda parigina con i grandi sarti  Worth, Poiret, Fortuny.

BOLDINI: La signora in rosa.

Son passati 50 anni…

E’ una foto scattata forse qualche minuto prima dei tragici spari che uccisero John Fitzgerald Kennedy. Ricordo quel giorno, i notiziari che ritrasmettevano i filmati dell’ attentato e il senso di sgomento che mi prese .  Avevamo riposto tutti molte speranze in quel giovane presidente dall’ aria simpatica , che parlava di nuove frontiere; ci piaceva la sua elegantissima moglie e ci piacevano i suoi figli da copertina. In quel momento sembrò spezzarsi un sogno , sembrò crollare la speranza in un mondo meno ingabbiato nei due blocchi in cui era stato diviso dopo Yalta.

Col tempo abbiamo poi capito che quel giovane presidente non era così perfetto come ci era apparso, che la sua famiglia non era così unita come voleva apparire davanti alle telecamere, che si poteva pure pensare che fosse in qualche modo coinvolto nel “suicidio” della diva più ammirata di Hollywood . Così il ricordo di J.F.K si è un po’ appannato, offuscato come tanti sogni di gioventù.

Tra il dire e il fare….

Grillo o non Grillo?

I sondaggi a livello nazionale continuano ad accreditare il M5s di un ottimo 20% circa, ma nelle votazioni locali che si sono avute dopo il mese di febbraio i grillini hanno fatto registrare cali spaventosi di consensi.
L’ ultimo caso è quello della Basilicata : nelle elezioni di febbraio avevano avuto il 24% , nelle elezioni di qualche giorno fa non hanno raggiunto il 9%!!!! E la gente ha preferito non votare…..Pare che un dilaniante dilemma percorra il nostro paese dal Trentino alla basilicata: essere grillini o non essere grillini?
Se Grillo pensava di poter trarre vantaggi elettorali dallo sfascio ( da lui auspicato)  conseguente al patto mortale tra PD e PDL, credo abbia motivo di riflettere sulle sue scelte: evidentemente i suoi elettori sono rimasti delusi e non si fidano più del M5s al momento del voto, anche se continuano a vagheggiare in via teorica la rivoluzione promessa da Grillo ….E’ sempre vero l’ antico proverbio: tra il dire e il fare c’ è di mezzo il mare…ci si professa seguaci di Grillo ai sondaggisti, ma quanto a rivotarlo è un altro paio di maniche…..

Al museo del Duomo di Milano.

interno del museo

Oggi noi dell’ UTE siamo andati al Museo del Duomo di Milano riaperto recentemente nella sua nuova sede, sotto Palazzo Reale. Attraverso le numerose sale si può ripercorrere non solo la storia del Duomo , ma anche la storia dei luoghi di culto che sorgevano nello stesso luogo anche in epoca paleocristiana. Vi si possono ammirare arredi sacri antichissimi, un enorme crocifisso sbalzato in rame dorato, statue marmoree di varie

epoche, calchi e terrecotte che servivano da bozze per le statue che dovevano ornare il Duomo. Merita una menzione particolare il crocifisso che San Carlo Borromeo usava portare durante le processioni per le vie della città colpita dalla peste.

modello in legno del Duomo

Viva impressione ha suscitato in tutti noi il modello  del Duomo in legno , che non è proprio identico alla cattedrale , dato che è stato costruito secondo i canoni dello stile gotico, che fu poi abbandonato con San Carlo, visto che quello stile ricordava il nord-Europa divenuto protestante.

Lo sapevate? La ” Madunina” non è “tuta d’oro e piscinina” come dice la canzone di D’ Anzi. In una sala abbiamo potuto vedere l’ armatura in ferro (sostituita da una in acciaio) che sta dentro la statua alta circa 4 metri ; l’ esterno è fatto di rame dorato.

Il Duomo nella luce del crepuscolo

Siamo poi entrati in Duomo (naturalmente ci sono ancora cantieri aperti sia all’ esterno che all’ interno) e da lì siamo scesi negli scavi archeologici sottostanti al sagrato per vedere i resti dell’ antico Battistero ottagonale che sorgeva vicino all’altrettanto antica chiesa di Santa Tecla, che è servita probabilmente anche come fonte di materiali da costruzione per la nuova chiesa che stava sorgendo a poco a poco nel corso dei secoli.

La guida ci ha svelato l’ etimologia di un’ espressione che si usa ancora soprattutto nel linguaggio corrente : “a ufo”, cioè gratuitamente. Il materiale per la costruzione del Duomo arrivava a Milano su zattere che navigavano sui vari canali che arrivavano fino dentro  al cuore della città e su di esse veniva riportata la scritta “A.U.F” (Ad Usum Fabricae) che serviva  per l’ esenzione dalle tasse.

All’ uscita abbiamo potuto ammirare il Duomo nella luce del tramonto; non pioveva più ed è stato bello camminare adagio fino a Cadorna tra le vetrine già piene di addobbi natalizi.

 

Tra attualità e musica.

Oggi  lezione di diritto : le domande dei presenti hanno indotto il dr. Spagnuolo a cambiare programma ed è così che ci ha spiegato in modo chiaro e dettagliato il caso “decadenza sì-decadenza no” di Berlusconi e il caso del giorno “la ministra Cancellieri si deve dimettere?” Tutti i presenti hanno seguito con straordinario interesse la lezione, che nonostante fosse stata improvvisata è stata molto organica ed esaustiva con soddisfazione di tutti.

Subito dopo, con  la lezione di musica, la dr.sa Zapparoli ci ha fatto ascoltare le più famose arie che si cantavano nei locali di Monmartre e nei cabaret europei nel periodo sfavillante della Belle Époque. Il brano simbolo di quel tempo è il travolgente “Can-can” di Offenbach e ad ascoltarlo ritornano alla mente le scene dipinte dagli impressionisti: ballerine volteggianti, luci della ribalta, atmosfere fumose e forse forzatamente allegre.Abbiamo ascoltato brani meno noti che richiamavano alla mente certe romanze di operetta e anche quelli più conosciuti, che venivano cantati al “Salone Margherita” come “A francesa”, “Ninì Tirabusciò” o la dolcissima “A vucchella” , quest’ ultima interpretata dall’ indimenticabile voce di Pavarotti.

Oggi la sala non era molto affollata perchè il maltempo ha trattenuto a casa molti soci, ma credo che tutti i presenti abbiano canticchiato sottovoce  le belle melodie che ci sono state proposte.

 

Film all’ UTE: Jules et Jim.

Jules , austriaco, e Jim, francese, sono due giovani intellettuali che vivono a Parigi . Siamo nel 1907 in piena Belle Époque e tra i due giovani si stabilisce una forte amicizia sulla base di interessi culturali comuni: la passione per la letteratura, per l’ arte, per le amicizie femminili. Tra queste ecco apparire Catharine , una donna libera, spregiudicata, trasgressiva; i  due si lasciano un po’ tiranneggiare da lei, che diventa “il manovratore” delle loro vite. Catharine e Jules  si sposano , ma scoppia la Grande Guerra e i tre si ritrovano lontani, ma comunque vicini sentimentalmente anche se su fronti opposti. Alla fine della guerra, la giovane coppia con la bambina che è nata dal loro matrimonio si trasferisce sulle sponde del Reno, ma i tre  riescono a ritrovarsi e Jules dice all’ amico che il suo matrimonio è in crisi, che  ha paura di perdere la moglie, perciò gli chiede di diventarne l’ amante , così lei non fuggirà. Ma Jim ha già un’ altra donna , che non riesce a lasciare e Catharine si vendicherà portandolo  con sè per un ultimo viaggio in automobile che terminerà in fondo al fiume.

Truffaut ha voluto ritrarre un’ umanità disorientata dall’abbandono dei valori tradizionali, ai quali ha sostituito il senso estetico e l’ edonismo esasperato. Ci sono qua e là particolari che ricordano la Montmarte di quei tempi: il ristorante “La Galette” dove si ritrovavano gli artisti , si vede il quadro in cui Picasso si autoritrae nelle vesti di un pagliaccio insieme alla sua compagna, si vede anche un manifesto di Toulouse Lautrec.

A parte il valore artistico del film (la bella fotografia in bianco e nero, le tecniche di ripresa di grande effetto), io non posso perdonare a Truffaut il fatto di aver riempito il racconto di donne negative, in balia dei  propri capricci ; l’ unica che pare sapere cosa vuole dalla vita è la povera Gilberte, che perdona a Jim i suoi tradimenti e i suoi abbandoni pur di stargli vicino. Gli uomini appaiono quasi privi di volontà propria, come stregati dalla bella e intrigante Catharine, interpretata da una Jeanne Moreau nel pieno del suo splendore.

E’ lei ad un certo punto a cantare una deliziosa canzoncina che potrete riascoltare cliccando QUI.

Burocrazia: un modo per negare i tuoi diritti.

Quando la burocrazia ti schiaccia.

Sono abbastanza vecchia da ricordare quando noi statali avevamo come istituto previdenziale l’ ENPAS,  che, pur operando le normali trattenute sugli stipendi, non ci assicurava però l’ assistenza sanitaria diretta. Dovevamo infatti pagare prima di tasca nostra medicine, esami clinici e visite mediche (solo i ricoveri ospedalieri erano pagati direttamente dall’ ente) e poi dovevamo raccogliere la documentazione, allegarla a una domanda e spedire il tutto tramite raccomandata con A.R. e aspettare a tempo indefinio che la pratica arrivasse a buon fine.  A noi in famiglia (era il periodo in cui avevo due bambine piccole) non è mai riuscito di espletare nei tempi previsti le varie formalità (e francamente, vista la laboriosità, dopo un paio di tentativi ci avevamo proprio rinunciato) così tutte le spese mediche restavano sempre a nostro carico.

Questa tecnica di dissuasione dal chiedere rimborsi e risarcimenti pare oggi sia stata fatta propria da certe compagnia assicurative on line, che ti coprono in caso tu abbia causato danni a terzi, ma, se sei tu il danneggiato, ti abbandonano in balia della più feroce e ottusa burocrazia.

Questo è quello che sta capitando a una persona di famiglia: nel corso di un incidente fra due auto,  una va a fracassare la sua parcheggiata e tranquillamente in attesa del proprietario. Conseguenze: macchina da buttare e assicurazione che se ne lava le mani perchè sei tu che devi istruire tutta la pratica per la richiesta del risarcimento. Davanti alla difficoltà di procurarsi i numerosi documenti richiesti, molti si scoraggiano e rinunciano a chiedere sia i rimborsi delle spese sostenute sia il risarcimento dei danni . Naturalmente a pigliarla in saccoccia è l’ assicurato e l’ assicurazione elimina un sacco di lavoro e quindi può assumere meno personale.

A me sembrava molto strano qualche tempo fa che i prezzi  delle assicurazioni on line potessero essere così bassi e non nascondessero qualche insidia……ora il mistero è del tutto chiarito.