UTE: scienze naturali – anni 50.

Ore 15: La molecola della vita (prof. D.Sassi)

Oswal Avery, lo scopritore del DNA
Due sono le pietre miliari che hanno segnato una svolta nello studio della vita sulla terra: la teoria di Darwin e la scoperta del DNA.
La prima tappa , verso la scoperta del DNA, è costituita dagli studi iniziati nel 1869 da Friedrich Miescher che scopre la nucleina, sostanza oggi chiamata acido desossiribonucleico. A quel tempo però l’ ambiente scientifico non diede alcuna importanza a questa scoperta, visto che tutti si interessavano soprattutto alle proteine, credendo che da esse dipendesse la trasmissione delle informazioni tra cellule per la riproduzione degli esseri viventi.
Molti altri contribuirono a portare avanti gli studi in questo campo:
* Wilhelm Rongten nel 1895 scoprì i raggi X usati poi nel 1912 da Max Von Laue per studiare i metalli;
* Rosalind Franklin scienziata geniale, ma morta prima di poter mettere a punto i suoi studi;
* Oswald Avery nel 1944 arriva a concludere che le informazioni genetiche sono trasmesse dal DNA;
* nel 1953 J. Watson e F. Crick scoprono la doppia elica partendo dagli studi di Rosalind Franklin;
* infine Linus Pauling, al quale è stato attribuito un premio Nobel per la chimica e un altro per la pace, avendo costretto le grandi potenze del tempo a sospendere gli esperimenti nucleari nell’ atmosfera.
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Ore 16: Anni 50/60.(dr. Flavio Trombetta coadiuvato da tre validi collaboratori)

Dopo un breve riepilogo dell’ incontro precedente, la lezione ha preso il via con un un gustoso mix di canzoni napoletane di quegli anni, canzoni che si cantano sempre volentieri e i presenti non si sono fatti scappare l’ occasione.
Ecco poi cominciare la rassegna degli avvenimenti più significativi :
* il fenomeno “LASCIA O RADDOPPIA”, che modificò le abitudini degli italiani;
* la nascita di miti come Ascari, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, De Gasperi e Togliatti;
* l’ inizio del concorso di Miss Italia.
Tutto questo insieme al boom economico può far pensare a quegli anni come a un periodo estremamente felice, ma c’ è sempre il secondo verso della medaglia. Un accordo tra Italia e Belgio prevedeva un certo quantitativo di carbone per ogni emigrante italiano da impiegare nelle miniere e quando nell’ agosto del 1956 si ebbe il disastro di Marcinelle molti nostri connazionali morirono intrappolati nelle viscere della terra. I responsabili di questa tragedia alla fine del processo ebbero una condanna a sei mesi con la condizionale!!!
Ci fu , sempre nel 1956, l’ invasione dell’ Ungheria da parte dei Russi e poco dopo si arriverà alla costruzione del muro di Berlino: era la guerra fredda.

Fu però un periodo di grandi scoperte scientifiche e di grandi progressi tecnologici:
* il vaccino antipolio;
* la scoperta del DNA;
* la pillola anticoncezionale;
* il primo chip:
* il primo videogioco;
* il primo microonde;
* la prima padella antiaderente.

Una menzione particolare merita anche la figura di Papa Roncalli che rinnovò il collegio cardinalizio nominando cardinali provenienti da tutti i continenti e che portò uno spirito nuovo nella Chiesa Romana.

Come era accaduto nel primo incontro, anche questa volta il racconto storico è stato inframmezzato da siparietti ispirati all’avanspettacolo e Gaetano, il “mattatore” del gruppo, ben coadiuvato dagli amici,ci ha regalato momenti di comicità esilarante.
E’ stata un’ occasione per rivedere un periodo importante della storia recente del nostro paese e per gustare di nuovo il sapore e le atmosfere dei nostri anni giovanili.

Una sera a teatro: VOLARE

“Destini incrociati” è il titolo di una rubrica radiofonica che mi capita di ascoltare e che racconta come le vite di personaggi famosi abbiano avuto svolte decisive dal fatto di essersi incontrati.

Ieri sera al teatro Fumagalli di Cantù abbiamo sentito e goduto il racconto di tre destini incrociati: quello di Modugno, del padre di Beppe Fiorello e di quest’ ultimo ancora bambino.
Beppe Fiorello ha certamente voluto sfruttare a teatro il gran lavoro che certamente ha dovuto affrontare per realizzare lo sceneggiato televisivo sul grande “Mimmo nazionale”, facendone un recital , un lungo monologo in cui le vite e le vicende sue personali e familiari si mescolano con quelle del cantante pugliese. Se nello spettacolo televisivo B. Fiorello aveva convinto sia come attore che come cantante, restava però sempre l’ idea che forse poteva aver avuto un valido supporto dalla tecnologia; a teatro invece ieri sera ha dimostrato di essere veramente un grande professionista e in certi momenti pareva proprio che Modugno stesso si muovesse su quel palcoscenico.
“VOLARE” è il titolo (obbligato) dello spettacolo; dura due ore, due ore in cui B. Fiorello col solo supporto di due bravi chitarristi e su un palco con scenografia essenziale riesce a intrattenere il pubblico ricreando atmosfere e situazioni del nostro sud e della storia di questo nostro paese inframmezzandole con le più belle canzoni di Modugno, interpretate tutte con notevole bravura e grande sensibilità.

Spesso gli applausi hanno sottolineato i momenti più intensi, ma sono scrosciati alla fine dello spettacolo che si è concluso con la canzone più suggestiva di Modugno: “Il vecchio frac”
Una volta Beppe Fiorello era forse da tutti indicato come il fratello minore del grande Rosario, ma ora penso che possa essergli riconosciuto un posto importante nel nostro mondo dello spettacolo, a prescindere dalle sue parentele.