Dopo i 19 gradi di tre giorni fa, oggi nel primo pomeriggio qui il termometro segnava 5 gradi, soffiava un vento gelido e pioveva a dirotto. Nonostante ciò è stata una bellissima giornata e vi racconto perchè.
A Cogliate, un piccolo centro della Brianza, oggi si celebrava il gemellaggio con Rolo, il paese in cui sono nata e in cui ho trascorso i miei primi 23 anni. Non potevo perdermi l’ occasione di incontrare mia figlia , tutta la sua bella famiglia e anche qualche vecchia conoscenza. E’ così che guidata dal Tom-tom sono arrivata in quel paese che non avevo mai sentito nominare prima. Ho faticato un po’ a trovare il grande tendone in cui ospiti e ospitanti stavano consumando allegramente il pranzo , ma alla fine ci sono riuscita. Ho potuto lì incontrare e abbracciare i miei nipotini e i loro genitori, poi ci hanno raggiunto anche mio figlio, mia nuora e il piccolo Giovanni , ma il tempo era veramente terribile in quel momento e la loro visita si è in breve conclusa.
Mentre si protraeva il pranzo, il maltempo ha concesso una breve tregua e i bambini si sono potuti sgranchire le gambe sul piazzale del santuario lì vicino. E’ stato lì che ho incontrato alcune vecchie conoscenze, che, devo dire, io ho riconosciuto immediatamente, mentre loro hanno stentato un po’ (può darsi che ciò sia dovuto al fatto che son passati quasi cinquant’ anni?…Mah!!). Grazie a una di queste vecchie amiche, ho avuto modo di conoscere anche il sindaco attuale di Rolo: una donna molto stimata da tutti i suoi amministrati ed ho avuto anche il piacere di scoprire che è una lettrice di questo mio blog!!!! Ne sono molto lusingata.
Il momento clou della giornata è stata la premiazione dei disegni eseguiti dai bambini delle scuole primarie dei due paesi gemellati. Anche Davide è stato chiamato a salire sul palco per essere premiato: ha stretto la mano al sindaco di Cogliate e poi ha tenuto ben in mostra il suo pacco-dono con aria trionfante. E’ stato un momento di grande gioia per tutti noi.
A riscaldare ulteriormente l’ ambiente , già cordialissimo, ci ha pensato il trio rolese dei “Cantabali” . Quando li ho visti esibirsi mi pareva che almeno due di loro non fossero facce nuove, ma non riuscivo a mettere a fuoco i miei ricordi; quando però ho sentito i loro soprannomi ecco che si è squarciato il velo che mi offuscava la memoria: erano Sardèla e Giuben!!! Il primo abitava poco distante da casa mia quando ero una bambina e l’ altro era nientemeno che il mio primo compagno di giochi, quello che la mattina in estate mi veniva a chiamare per andare a giocare “sòta ai pom”. Era proprio Erminio!!! Ora , invecchiato anche lui come me, canta in questo brillantissimo trio musicale; il repertorio è fatto di canzoni italiane ever-green , di canzoni dialettali e di divertentissimi scherzi musicali . La loro esibizione ha riscosso un vero meritatissimo successo. Bravi Cantabàli!
A questo punto era ormai tardi , io ho dovuto riprendere la via del ritorno e , mentre guidavo, mi sentivo presa da un senso di gratitudine per i Cogliatesi , che avevano saputo organizzare una così bella festa.
Ieri sera, al teatro “Il Cenacolo Francescano ” di Lecco, ho assistito, insieme a un numeroso gruppo della parrocchia di Arcellasco, alla rappresentazione della “Carmen” nella versione tradizionale in lingua francese.
E’ stata per me una piacevole sorpresa scoprire che a Lecco esiste un’ orchestra sinfonica di buon livello, che in zona esistono scuole di danza classica e cori molto apprezzabili per la loro preparazione .
La “Carmen” è opera molto nota per la sua musica spumeggiante e per la storia a tinte forti. Ho apprezzato molto le due interpreti femminili nei ruoli di Carmen e di Micaela. La prima , Margherita Settimo, si è fatta apprezzare per la sua voce dalle grandi potenzialità espressive, ma dovrebbe migliorare , a mio avviso, le sue abilità di danzatrice; la seconda, Angela Alesci, è sembrata perfetta per il suo ruolo (certo meno complesso e impegnativo di quello della protagonista), infatti ha dato sfoggio di ottime qualità vocali e di grande sensibilità interpretativa. Anche gli interpreti maschili si sono fatti apprezzare , anche se mi sono sembrati meno incisivi delle loro colleghe.
Insomma, abbiamo passato tre ore piacevolissime e nemmeno il maltempo che imperversava è riuscito a rovinare la nostra bella serata.
Sento di dover ringraziare il gruppo Terza Età di Arcellasco e le sue bravissime coordinatrici per averla resa possibile.