Festa in famiglia.

La Chiesa di Cesano Maderno non pareva più la stessa, non aveva più quell’ atmosfera piuttosto tetra che ricordavo, anzi il nuovo altare quasi bianco , attorno al quale erano disposte a raggiera le file dei banchi, pareva  irradiare intorno una luce nuova, che dava risalto alle decorazioni  che abbelliscono le pareti delle navate e il soffitto.

Giovanni era in braccio alla mamma, che lo cullava incessantemente, per tenerlo tranquillo. Al momento del rito il sacerdote ha invitato genitori , padrino e madrina ad accostarsi al fonte battesimale e lì, preso il bambino in braccio gli ha tuffato la testa nell’ acqua per tre volte.

Giovannino , preso alla sprovvista, al primo tuffo ha sgranato gli occhi, al secondo si è risentito e al terzo si è proprio arrabbiato: cosa stava succedendo? e che modi erano quelli con un bebè di appena tre mesi che aveva sempre fatto bene la sua parte di neonato? Giovannino si è messo a strillare e c’ è voluto un po’ per  tranquillizzarlo.  Finito il rito, l’ ho portato un po’ in disparte: era rigido, teso, frastornato, ma poi a poco a poco si è rilassato e infine si è addormentato forse soddisfatto di aver superato degnamente la prova che lo aveva fatto diventare cristiano a tutti gli effetti.

Durante la festa che è seguita, si è comportato molto bene per la gioia di genitori, nonni e parenti vari….

Una bella lezione di storia di Vincenzo….

25 Aprile ’45:la testimonianza di uno che lo ha vissuto

In occasione del 25 Aprile, ripubblico qui la replica di mio fratello Vincenzo ad un  mio post , in cui rievocavo i fatti tragici successi nel cosiddetto ” triangolo della morte” e li addebitavo a esplosioni di odio conseguenti a vecchi rancori verso i nazi-fascisti.

Cara Diana,
tu parli di vecchi rancori per antichi torti,  perchè quando hai cominciato a farti delle domande erano già passati diversi anni dal 1945, bisogna però ricordare che quel tipo di torti non ha influenzato solo la vita di un giorno, ma sono rimasti appiccicati sulla pelle di chi li ha subiti , perchè da allora sono diventati cittadini di serie B , per non parlare di quelli che oltre alle manganellate e all’olio di ricino sono finiti in carcere o esiliati o addirittura uccisi , quindi il rancore non è mai invecchiato, ma rinnovato e acuito giorno dopo giorno dalle condizioni di vita.
Su ciò che accadde nel periodo che poi fu chiamato ” Guerra Civile” bisogna risalire almeno all’otto settembre 1943 quando Badoglio e Eisenhower resero noto l’armistizio tra governo italiano e gli Alleati.
Subito dopo quella data Badoglio e i  Savoia abbandonano Roma e riparano al Sud .
Dopo qualche settimana il governo Badoglio dichiara guerra alla Germania.
Si costituisce a Roma il C L N (Comitato di liberazione Nazionale).
Mussolini dal 25 Luglio era stato deposto per ordine del Re e segregato al Gran Sasso.
I L 12 Settembre 1943  con un blitz i tedeschi  liberano , suo malgrado, Mussolini  per  dare credibilità  alla improvvisata Repubblica Sociale che doveva fare da contraltare al governo di Badoglio. Poichè il fronte stazionava nell’Italia centrale coloro che si trovarono al Nord  dovettero decidere se andare sulle Montagne rischiando la vita qualora fossero catturati o aderire alla Repubblica Sociale.
La guerra ormai era irrimediabilmente compromessa per i tedeschi e ciò era di dominio pubblico. Ognuno in pochi giorni ha dovuto scegliere il proprio destino senza avere l’esatta coscienza della realtà che viveva.
Ebbe cosi inizio una impari guerra civile tra partigiani  e i cosidetti Repubblichini voluti e sostenuti dalle SS tedesche.
Come in ogni guerra civile l’odio  aumenta di giorno in giorno, fino ad arrivare all’assurdo.
Le  Fosse Ardeatine provocate da una inammissibilmente  esagerata ritorsione per un  discutibile e forse inutile  attentato ne sono un esempio.
A differenza dell’episodio precedente le stragi di Sant’Anna di Stazzema e di Marzabotto, dove l’efferatezza e l’estrema crudeltà raggiunsero il massimo grado di inciviltà, non trovano invece nessuna spiegazione se non in un odio belluino.
Ti ho citato i casi più clamorosi che non si possono classificare tra i vecchi rancori , visto che avvennero in prossimità del 25 Aprile.
Nella nostra zona a pochi giorni dalla Liberazione sono stati trucidati una decina di ragazzi   trovati nascosti   in un fienile e conosciuti dalla nostra gente , di loro è rimasta una delle tante lapidi di cui è costellata  la nostra Emilia.
I parenti e amici di queste vittime,  che nei giorni del caos hanno perso la testa, non hanno agito per  vecchi rancori , ma per le gravi ferite causate dall’odio imperante di quei terribili giorni.
Da allora a oggi sono passati tanti anni , quasi tutti i responsabili non ci sono più , non ha più senso   serbare rancori
Non dimentichiamo però quel che successe allora.
Chi non conosce o dimentica il passato prima o poi ricade negli stessi errori e questo  sarebbe oltre che intollerabile anche colpevole.
Quel lontano 25 Aprile è stato veramente un gran bel giorno.
Da allora Libertà ha avuto un buon sapore. ……
Ciao
Vincenzo