Poesia: La gioia perfetta.

Ricordo di aver studiato , forse alle elementari,la poesia di Diego Valeri ” LA GIOIA PERFETTA”. Essa ritrae un mondo di povertà, di squallore , che però viene “nobilitato” dalla presenza dei simboli della vita che rinasce …. E’ forse un po’ “mielosa” ma gradevole…
Com’è triste il giorno di maggio   
dentro il vicolo povero e solo!
Di tanto sole neppure un raggio,
con tante rondini neanche un volo..
Pure, c’era in quello squallore,
in quell’uggia greve e amara,
un profumo di cielo in fiore,
un barlume di gioia chiara.
C’era… c’erano tante rose
affacciate a una finestra,
che ridevano come spose
preparate per la festa.
C’era, seduto sui gradini             
d’una casa di pezzenti,
un bambino piccino piccino
dai grandi occhi risplendenti.
C’era, in alto, una voce di mamma
così calma, così pura!
che cantava la ninna nanna
alla propria creatura.
E poi dopo non c’era più nulla…
Ma, di maggio, alla via poveretta
basta un bimbo, un fiore, una culla
per formarsi una gioia perfetta.

Due anni fa ero a Rolo…

Ero andata a letto presto quella sera per far addormentare Davide che aveva voluto venire nel lettone con me.  A un certo punto mi sono svegliata  era ancora buio pesto e doveva essere ancora notte, ma non avevo modo di consultare l’ ora… Rimasi lì a rigirarmi un po’, quando sentii un rumore assordante  e tutto intorno a me cominciò a sbattere fortemente, mentre tutta la stanza ondeggiava come se d’ improvviso i pavimenti fossero diventati fluidi . Mi pareva di essere non su di un letto al secondo piano, ma su una barca in balia dei marosi.

Dopo un tempo che parve interminabile tornò per un attimo il silenzio che fu presto riempito dalle grida di mia figlia, che diceva a tutti di scappare giù in strada. Io ero convinta che il pericolo fosse finito e mi spiaceva svegliare Davide che continuava a dormire, ma giustamente mi dissero di mettergli addosso una coperta e di farlo scendere.

La strada era piena di gente spaventata che, sotto la pioggia che cadeva fine fine, chiedeva cosa si dovesse fare, ma nessuno aveva la risposta . Siamo rimasti forse un’ ora in strada, poi visto che tutto pareva tranquillo, siamo risaliti nelle camere e lì, dopo pochi minuti abbiamo sentito un’ altra scossa, però meno forte della prima e abbiamo atteso col cuore in gola le prime luci del giorno…

Così due anni fa è cominciata la stagione dei terremoti in Emilia e chi ha vissuto quell’ esperienza, lunga un’ intera estate, ancora sente salire il cuore in gola a ogni piccolo rumore non ben identificato.

Last minute sotto casa…

Lo sappiamo: montagne di cibo vengono buttate nei rifiuti ogni giorno in ogni parte del mondo. Internet però può offrire la possibilità di porre fine a questo scandalo. Come? Ascoltate questo messaggio
Se il servizio è presente nella vostra città potrete avere notizia ogni sera  di quanto è rimasto invenduto nella giornata nei negozi alimentari della vostra zone e potrete acquistare a un ottimo prezzo generi alimentari buonissimi a prezzi vantaggiosi.
A guadagnarci saranno i negozianti che potranno recuperare qualche introito, i cklienti che potranno contare su un buon risparmio e l’ ambiete che vedrà diminuire la massa di rifiuti da riciclare o smaltire.

E’ un ‘ ottima iniziativa e spero che si diffonda presto in ogni città…

Il falciatore

Ora tagliare l’ erba è diventato un lavoro molto semplice: basta azionare un tosaerba nei giardini o una falciatrice nei prati e in poco tempo vaste superfici vengono liberate dal loro mantello erboso.

Io ricordo invece quando, verso sera, nella bella stagione, c’ era sempre qualcuno sulle aie di campagna intento a preparare la sua falce per il lavoro del giorno successivo.

Seduto a terra sul bordo del marciapiede davanti a casa , il contadino o il bracciante piantava a terra un lungo ferro sul quale appoggiava la lama della falce e con un martello cominciava a battere sul filo del suo attrezzo, mentre l’ altra mano lo faceva scorrere lentissimamente  e il lavoro continuava fino a quando tutta la lama era stata battuta al punto giusto. Per capire se il filo era abbastanza tagliente, bastava toccarlo  col pollice: il rumore prodotto dal leggero sfregamento e il tatto  dicevano se il lavoro era stato ben eseguito. Poi c’ era il lavoro di rifinitura per togliere eventuali piccole irregolarità: con la cote, una pietra a forma ovale molto allungata (che mi pare venisse custodita dentro a un corno legato alla cintura contenente un po’ d’ acqua), il contadino lisciava il filo della lama . Mi colpivano la precisione e la destrezza dei movimenti, che testimoniavano una lunga esperienza .

Quando poi si trattava di falciare l’ erba di un prato, il contadino procedeva piano , coordinando tutti i movimenti del suo corpo: mentre le braccia si allargavano azionando la lunga falce, il passo ritmato assecondava quel movimento. Il lavoro era duro e ogni tanto il falciatore si rialzava per ripassare il filo della falce con la cote  o per asciugare il sudore della fronte . Dopo ore di lavoro, tutta l’ erba giaceva a terra e lì sarebbe rimasta fino a che non si fosse ben asciugata e proprio per questo veniva più volte rivoltata coi forconi fino a quando fosse stata pronta per rifornire il fienile rimasto vuoto nell’ inverno appena trascorso.

UTE: psicopedagogia : costruire la felicità.

Oggi la dr.ssa Todaro ha concluso il suo ciclo di lezioni con una bellissima conferenza sulla “felicità”: felicità da costruire , felicità come atteggiamento positivo  di fronte alla vita…. da lasciare in eredità…Concludendo la sua bella esposizione ci ha commentato alcune frasi tratte dal libro “Lettera a mio figlio sulla felicità” di Sergio Bambaren . Riporto qui alcune delle frasi più significative suggestive:

La vita è breve… Perdona in fretta, bacia lentamente, ama davvero, ridi sempre di gusto… e non pentirti mai di qualsiasi cosa ti abbia fatto sorridere, oppure piangere.

Se cadi, rialzati ,affronta le avversità e trova sempre il coraggio di proseguire. Fai della tua esistenza qualcosa di spettacolare.
La sola battaglia che non puoi vincere è quella che non vuoi combattere.
Se ti fidi dei tuoi istinti e accetti la vita così com’è, un giorno sarai in grado di trovare la pace non solo nei momenti più felici, ma anche nelle occasioni in cui il gioco si fa duro…
Le uniche cose che ti appartengono davvero sono i tuoi sogni e la libera volontà di vivere la vita nel modo in cui desideri farlo. Tutto il resto lo prendiamo soltanto in prestito.
Non dimenticare mai che l’ amore che provo per te è come il vento: non potrai mai vederlo, ma potrai sentirlo sempre….ovunque sarai.
Credo che mi sia venuta la voglia di leggere questo libro…e voi che ne dite?

Soffia il vento…

Da tre giorni  il vento ci fa buona compagnia e spazza il cielo rendendolo più luminoso che mai.

Molti restano infastiditi dal vento, a me invece piace: mi pare che tutto intorno  sia più pulito, più nuovo. Ecco una delle poesie più famose che io ricordi sul tema del vento…

Il vento
Nel colmo della notte, a volte, accade
che ti risvegli, come un bimbo, il vento.
Solo, pian piano, viene per il sentiero,
penetra nel villaggio addormentato.
Striscia, guardingo, fino alla fontana;
poi si sofferma, tacito, in ascolto.
Pallide stan tutte le case intorno,
tutte le querce, chinate sulla piana.

(Rainer Maria Rilke)

Va di moda la trasgressione…

Chi ha seguito l’ Eurofestival di sabato scorso, ha potuto meravigliarsi per due motivi: sia per il grande spreco di danaro che la messa in scena tradiva platealmente, sia per la vittoria di Conchita Wurst, una drag queen austriaca dalla bella voce e dall’ aspetto insolito: non è solo una transgender, ma del suo sesso originario ha mantenuto la barba (a dir la verità a me pareva una barba dipinta come i capelli di chi sappiamo). Certamente il suo aspetto ha avuto un peso notevole nell’ indirizzare i voti delle varie giurie nazionali, che hanno voluto premiare , penso, il coraggio di voler affermare il diritto di essere diversi, hanno premiato la trasgressione .

Ieri sera ho invece assistito all’ ultima puntata di “The voice Italia” il programma di nuovi talenti in onda su Rai2. Qui, tra ragazze e ragazzi bravissimi davvero, ha particolare successo una cantante singolare: Suor Cristina, una religiosa venticinquenne che canta benissimo e che con la sua prima esibizione ha attirato su di sè l’ attenzione del mondo intero. Mentre le altre ragazze fanno del loro meglio per colpire la fantasia del pubblico anche col loro modo di presentarsi, oltre che con la loro voce, Suor Cristina appare sempre con la  divisa del suo ordine, ma con un sorriso sereno, uno sguardo luminoso, sempre una parola gentile….In un mondo chiassoso , superficiale e un po’ fasullo come quello dello spettacolo, la vera trasgressione è la semplicità di Suor Cristina.

 

UTE: Concilio ( 50 anni dopo) – musica.

Avevo forse 10/11 anni quando la mia catechista, una ragazza universitaria, mi spiegava che si entra a far parte della Chiesa con il sacramento del Battesimo, che però non deve essere inteso solo come il rito dell’ aspersione con l’ acqua, infatti anche chi , pur non essendo ancora battezzato, sacrifica la propria vita per la fede f a pienamente parte della Chiesa ….e così anche chi, pur non avendo  il dono della fede , continua a ricercare la Verità e la giustizia e vive coerentemente con ciò che la sua retta coscienza gli detta . Col passare degli anni però non avevo più sentito ripetere questo concetto, che mi aveva tanto colpito, ma ieri all’ UTE don Ivano ha fatto riaffiorare  questo mio lontano ricordo, quando, parlando della libertà religiosa, affermava il valore della ricerca e il rispetto che si deve riservare a tutti coloro, anche atei o agnostici, che si mettono sinceramente in discussione per trovare il senso della vita….

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Di Eric Satie, fino a ieri conoscevo solo il nome per averlo trovato molto spesso nelle parole crociate. La dottoressa Zapparoli invece me lo ha fatto conoscere come musicista innovativo, come scrittore ricco di ironia e di sense of humor e come personaggio originalissimo e stravagante. Cliccando QUI è possibile ascoltare un suo brano molto conosciuto