Tragedia della solitudine.

Uccide la madre 89enne.

Credo che nessuno possa dirsi innocente tra coloro che conoscevano la condizione di quella famiglia……Quanto può essere dura la vita di chi deve accudire giorno e notte per decenni una persona non autosufficiente, se non ha il supporto di altri familiari, di istituzioni locali civili e umanitarie?  Solo chi ha vissuto una situazione simile può saperlo….

Per questo credo che nessuno abbia il diritto di puntare il dito, ma che ognuno debba chiedersi  come mai in una città come Erba in cui operano tante associazioni di volontariato una situazione simile sia stata ignorata (spero di no) o sottovalutata. Per parte mia provo solo una profonda compassione per tutti i protagonisti di questa tragica storia di solitudine disperante.

Fino a quando?

Segnalo questo articolo che, partendo dalla guerra in Palestina, ripercorre ricordi lontani, ma che purtroppo disegnano una realtà che non cambia : sempre bombe, paura, morti, ….

Vengono in mente le immagini di qualche tempo fa, quando Peres e il capo dei Palestinesi si trovarono a pregare insieme con papa Francesco: abbiamo sentito allora molte parole di buona volontà, ma è difficile tradurle in azioni concrete, specialmente quando forse trovare una soluzione non conviene a nessuno. Trovare una soluzione vuol dire riconoscere i diritti dell’ altro e forse è proprio quello cui non si vuole arrivare….. E così dopo la tregua più o meno duratura ricominceranno gli inutili e velleitari lanci di razzi e le ritorsioni sanguinose e violente e altre generazioni cresceranno nella paura e nell’ odio. Fino a quando?

In giro per Londra (seconda parte).

Dopo una mattina trascorsa tra faccende domestiche e compiti per le vacanze, siamo andati con Francesca, la baby sitter italiana, a vedere Buckingham Palace e lì abbiamo scattato un po’ di foto. Ci siamo quindi diretti al Green Park e abbiamo fatto un’ abbondante merenda poi abbiamo preso l’ autobus e siamo andati a Kensington Palace e al parco giochi che Lady D. ha voluto offrire a tutti i bambini . Sulla via del ritorno, ci siamo incontrati con Grazia e alcuni amici, che ci hanno offerto la cena, per ricambiare l’ ospitalità ricevuta in Italia.

Lì vicino, in un affollatissimo giardino costruito  tra i grattacieli , uno schermo gigante mostrava in diretta “La Boheme” che veniva rappresentata in un teatro della città. La gente era seduta per terra e venivano distribuiti teli di plastica e cappellini offerti da uno sponsor. Gli stessi schermi erano stati allestiti anche in Trafalgar Square , che traboccava di spettatori: la nostra musica, la più tipicamente italiana, suscita ancora tanto interesse.

Come visitare un museo ed essere felici….

Portare i bambini al museo e passarci il pomeriggio …è un’ idea che in Italia farebbe venire i brividi: chissà che noia!

Qui non è così: al museo delle scienze naturali c’ era troppa coda per entrare e siamo andati al museo della tecnica dove abbiamo ammirato sia le carrozze più antiche sia i missili e le sonde spaziali.  Poi siamo andati a vedere uno spettacolo affascinante: bolle di sapone di tutte le dimensioni e spiegazione scientifica di ciò che accadeva man mano…il tutto in chiave molto divertente e con rumorosa partecipazione da parte dei bambini. In  un’ altra zona del museo , in una sala cinematografica abbiamo assistito con occhiali in 3D alla proiezione di un breve documentario su “L’ Universo nascosto” con immagini spettacolari : ti sembrava di essere proiettato in mezzo  alle stelle delle galassie più lontane…. Naturalmente  se ci devi passare una giornata intera all’ interno del museo , non devono mancare i punti di ristoro, sia per il consumo di veloci pasti al sacco, sia i ristoranti veri e propri , sia i self service; e poi negozi di vario genere.

Se questo modo di organizzare i musei prendesse piede anche in Italia , si potrebbero creare molti posti di lavoro…credo…. Ah, dimenticavo: l’ ingresso era gratis , anche se non mancavano gli inviti alla donazione libera…

 

In giro per Londra.

Siamo andati a vedere il Big Ben e il palazzo del Parlamento, poi ci siamo fermati sotto il London Eye, la grande ruota da cui si puo` vedere tutta Londra. C`era la solita folla che si raggruppava attorno agli artisti di strada che proponevano le performance piu` svariate: contorsionisti, musicisti, cantanti, acrobati, ecc.

In quella zona sulle rive del Tamigi, puoi trovare anche una curiosa fontana: gli zampilli che escono dal fondo formano dei quadrati  in cui la gente puo` entrare quando l`acqua non fuoriesce, per poi trovarsi al centro di una miriade di zampilli alti due metri circa senza doversi bagnre. Naturalmente i bambini invece, in costume da bagno, si divertivano ad attraversare le barriere formate dall`acqua . Attorno i genitori assistevano divertiti, ma tanti accompagnavano i figli in questo gioco  “da spiaggia” nel centro di Londra.

Poco lontano , sotto una specie di enorme porticato un po` lugubre, si esercitavano nello skate board alcuni ragazzi di varie etnie e Samuele ed Elisa sono rimasti affascinati dalle loro acrobazie. Alcuni pero` si ostinavano in “numeri” impossibili con conseguenti rovinose cadute, che pero` non scoraggiavano gli intrepidi atleti.

Poco oltre c` e` il parco giochi dove stendersi sull`erba sempre curatissima o cimentarsi in ardue arrampicate su una serie infinita di tronchi variamente incrociati tra di loro.

C` e` veramente di tutto in quella parte della citta`  e questo ovviamente ne fa una delle mete preferite dai tanti visitatori.

Elisa ha fatto molte foto e, a sera, era molto contenta, anche se un po` stanca.

In viaggio con nonna…

Elisa è stata in aereo solo quando era piccolissima e non se ne ricorda, perciò ieri per lei è stato , si può dire, il suo primo volo. La sua più grande preoccupazione era il controllo bagagli da parte della polizia: temeva di far scattare il dispositivo sonoro e di attirare su di sè l’ attenzione degli agenti; lì però tutto è andato bene e per lei è stato un bel sollievo. in seguito ha affrontato benissimo la lunga attesa prima dell’ imbarco e anche al momento del decollo non ha mostrato particolari cedimenti. Il volo poi è andato benissimo e, visto che le nuvole impedivano di ammirare la terra dall’ alto, ci siamo messe a giocare a carte.  All’arrivo a Stansted abbiamo avuto il nostro momento di brivido: ci hanno fatto atterrare in una zona diversa rispetto al solito e quindi ci siamo viste condurre verso un trenino che non avevo mai preso. Alla prima fermata io stavo per scendere, ma si è levato un mormorio diffuso: “No…No..” dicevano tutti scuotendo la testa e facendo qualche sorrisino di  cortese compatimento. Non sapevo dove mi stessero portando e quasi temevo di aver sbagliato qualcosa; a quel punto Elisa si èagitata. Per fortuna poco dopo il treno si è fermato e ho riconosciuto il posto di polizia per il controllo dei documenti. Era di nuovo tutto in ordine!

Breve fila e poi tocca a noi…le nostre carte di identità, tutte e due nuove, non vogliono uscire dalla custodia di plastica in cui sono inserite: il caldo ha ammorbidito la plastica che che si è incollata alle foto…..Ho dovuto faticare un bel po’ a estrarre i documenti, per fortuna c’ era una poliziotta anziana che è stata molto gentile e comprensiva e in italiano ( meraviglia!!!) mi ha invitata a fornirmi di passaporto per i prossimi voli. Ero un po’ agitata: quando si vorrebbe fare in fretta perchè c’ è una lunga fila dietro di te, è veramente spiacevole non riuscire a fare velocemente e bene ciò che ti viene richiesto….

Sul bus per Stratford abbiamo percorso una strada mai vista, chissà per quale motivo non abbiamo imboccato subito l’ autostrada e abbiamo raddoppiato il tempo di percorrenza, ma poi finalmente abbiamo visto il profilo inconfondibile della stazione dove ci aspettavano Samuele e la sua mamma per fare insieme l’ ultimo tratto di strada in treno.

Eravamo stanche , ma finalmente il nostro peregrinare si era concluso: Londra coi suoi grattacieli , i suoi canali  e le sue luci ci veniva incontro…

 

Documenti che scadono quando meno te l’ aspetti…

Stamattina casualmente ho scoperto che nella mia patente manca l’ ultimo bollino di connvalida. Ho cercato dappertutto per vedere di rintracciare il certificato medico che viene rilasciato all’ atto della visita, ma la perlustrazione dei vari cassetti e delle varie cartellette non ha dato alcun esito. Telefono quindi ai vigili per sapere cosa fare in questa situazione e mi consigliano di chiamare la Motorizzazione civile a Roma. Stranamente trovo rapidamente  la comunicazione ed espongo il mio problema all’ impiegata (gentilissima e premurosa) che mi svela una notizia sconcertante: non risulta a loro nessuna richiesta di rinnovo nell’anno 2012!!!!

Ma io devo averla pur rinnovata sta benedetta patente….telefono all’ ASL e poi mi ci reco di persona: recuperare l’ eventuale traccia della richiesta di rinnovo sembra piuttosto difficile , quindi opto per rifare una nuova pratica e qui ecco il colpo di fortuna: proprio pochi minuti prima qualcuno ha annullato un appuntamento per questo pomeriggio: il posto è mio!!! Prendo i moduli per i versamenti, corro in posta e tra poco andrò dal medico che accerterà le mie condizioni psicofisiche.

In tutta questa storia salta agli occhi una serie di “fortune” : in due anni nessuno mi ha mai fermata (mi avrebbero sequestrato l’auto?); mi  sono accorta per caso del disguido e ho l’ opportunità di rimediare immediatamente; ho camminato tutta mattina facendo la gimkana tra una bomba d’ acqua e l’ altra, rimediando solo un enorme schizzo di fango sui pantaloni….

Devo riconoscere ancora una volta che il mio Angelo Custode sa far bene il suo dovere  ….deve avere una specializzazione per la protezione delle donne un po’ svampite come me…

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Aggiornamento: il rinnovo non è andato a buon fine e dovrò andare alla Motorizzazione Civile di Como. Pazienza!!!  Credo che d’ ora in poi non dimenticherò di controllare la validità dei miei documenti….

 

Scomunicati….quindi….

I carcerati mafiosi rifiutano di andare a Messa !!! Meno male!! Se non si pentono e non cambiano vita ( cioè se non si convertono) sono scomunicati e quindi è giusto che non ci entrino nemmeno in chiesa; se poi ripensano alle loro scelte di vita se ne potrà riparlare….L’ assurdo era che continuassero a credersi membri della Chiesa pur restando legati alla criminalità…