Diario di una giornata di sole.

Giornata piena: Davide ed io abbiamo avuto tante cose da fare.  Dopo un risveglio rallegrato dal sole che da giorni non si faceva vedere,  ci siamo dedicati per un po’ ad attività distinte (ognuno faceva quel che gli pareva), poi è venuta l’ ora dei compiti, che hanno stimolato l’ appetito di Davide, infatti  gli è venuto in mente che avrebbe mangiato volentieri la pizza a mezzogiorno. Detto e fatto: in frigo c’ era tutto il necessario e quindi abbiamo insieme preparato la palla di pasta . In attesa della lievitazione, Davide si è appostato al tavolino che c’ è fuori accanto all’ orto ; giocava coi disnosauri, ma ogni tanto controllava  quanto si era gonfiata la pasta e ne dava il resoconto dettagliato a me che, nel frattempo, stavo stirando  al piano di sopra.  La pizza è riuscita benissimo, nonostante fossero anni che non ne facevo, e Davide le ha fatto la festa.

Nel pomeriggio siamo andati a portare il pane raffermo alle papere del  Segrino, con puntata al piccolo parco giochi  e al bar per un gelato. Infine siamo andati al Lambrone ad informarci sugli orari e sui prezzi degli ingressi nella nuova piscina all’ aperto: c’ era tantissima gente  e il tutto aveva un aspetto festoso : chi non è andato in ferie ha un’opportunità a prezzi ridotti di passare qualche ora  di sano e salutare divertimento. Ci andremo anche noi.

 

D&G (non gli stilisti, eh!)

I bambini si capiscono tra loro senza bisogno di tante parole. Davide (D) vuole molto bene al cuginetto Giovanni (G) e oggi , quando si sono incontrati, si sono fatti gran festa .

Davide  voleva far divertire il piccolino (sei mesi) e  si è messo a ballare. Giovannino si è allora scatenato e continuava a sgambettare anche lui nel tentativo di imitarlo. Era uno spasso vederli giocare così.

Fantasie architettoniche.

In questa foto che ho  scattato la settimana scorsa nei pressi di Tower Bridge sono visibili due tra i più singolari palazzi che caratterizzano il panorama di Londra : il Gherkin con la sua forma che ricorda un cetriolo e quello di cui non so il nome e che ricorda invece un telefono . Quest’ ultimo  è ora rivestito di un enorme pannello nero perchè la sua superficie esterna  ricurva (concava per essere più precisi) , completamente di vetro, in certe condizioni atmosferiche funziona da lente e concentra talmente i raggi del sole da provocare spiacevoli inconvenienti…..Anche a Londra non tutte le ciambelle riescono col buco…

Il palazzo che si intravede sulla sinistra in primo piano  ha invece la forma di un casco da motocjclista; se a questi uniamo la “scheggia” di Renzo Piano possiamo certo dire che a Londra gli architetti possono dare libero sfogo alle loro fantasie…

 

Restiamo umani.

Restiamo umani  è lo slogan che contraddistingue l’ iniziativa in aiuto della gente di Gaza in risposta a questo appello :

“Quello di cui abbiamo bisogno e’ intervenire per provvedere ai bisogni urgen-
ti di quasi 2500 persone, cioe’ 360 famiglie che sono rifugiati nelle due
scuole della Sacra Famiglia del Patriarcato Latino e nella scuola Ortodossa..
noi ci siamo impegnati a dare loro cibo, latte, pampers, e gasolio.. dunque ci
siamo assunti un grande impegno.. perciò ogni dono che riceviamo sarà utiliz-
zato in questa direzione cioè nell’intervento immediato..

Ma dopo la fine della guerra vogliamo intervenire con un più ampio progetto
nel settore umanitario e medico.. percio’ abbiamo lanciato il nostro appello
tramite Caritas Internationalis sperando di ricevere una somma significativa
per poter realizzare tutto questo.”

Questo appello comparirà nel volantino che verrà distribuito in chiesa domenica prossima , quando si inviteranno gli Erbesi a partecipare alla raccolta fondi indetta dalla Caritas Ambrosiana. Con la distruzione dei tunnel non si ferma solo l’ arrivo delle armi, ma anche il rifornimento  di ciò che serve alla popolazione di Gaza chiusa nei “territori”