La tela del ragno….

Accade a Erba.

Un’ impresa erbese sta aspettando da un anno l’ allacciamento alla rete elettrica. Non basta dover fronteggiare le difficoltà della crisi, ci si mette pure la burocrazia!!!

Già, la burocrazia….rende difficile la vita a tutti ; è come una ragnatela vischiosa e se ci si inciampa sono dolori.  Qualche tempo fa ho sentito in quale assurda, elefantiaca procedura ci si può trovare nel caso in cui un’ auto sia cointestata ai due coniugi e uno dei due venga a mancare: il passaggio di proprietà agli eredi viene a costare parecchie centinaia di euro e, a volte, le spese notarili superano il valore dell’ auto.

Anni fa , Bersani aveva proposto di attribuire ai segretari comunali la competenza per queste pratiche, ma la potente casta dei notai è riuscita a bloccare il provvedimento , che avrebbe semplificato la vita di tanti. Riuscirà questo governo ad aprire una breccia nel muro di gomma della burocrazia?

Il piccolo combattente.

Si sta avvicinando il momento dello spettacolo serale  allestito dagli animatori del villaggio turistico. Lo spazio riservato agli spettatori è ancora semideserto, ma noi cerchiamo di accaparrarci  i posti a sedere prima che sia troppo tardi. C’ è un bimbetto di 3-4 anni seduto su una poltroncina, capelli corti e biondicci, faccia paffutella, sguardo deciso. Accanto a lui  ci sono quattro posti vuoti, proprio quelli che servono a noi (i nipotini ed io). Io mi avvicino e accenno ad occuparne uno, ma ecco che il piccolino si erge con aria decisa e sicuro di sè  mi dice che quel posto e l’ altro accanto sono occupati già dal suo papà e dalla sua mamma , che stanno per arrivare.  Il tono della  voce e tutto l’ atteggiamento di quel bimbo mi divertono e subito gli dico che mi andranno benissimo i posti della fila dietro la sua. Ci sediamo e poco dopo si avvicina una coppia che, vedendo i posti vuoti, accenna a sedersi, ma il bimbetto , che si sente investito di una importante responsabilità, ripete quanto aveva detto a noi con fare autorevole. Anche la coppia sorride divertita e cerca un’ altra sistemazione. Passa appena qualche minuto e la scena si ripete all’ arrivo di altri villeggianti e ancora una volta il piccolo porta a termine con successo quella che ormai ritiene una sua precisa missione.

Arriva però un richiamo: il papà gli dice che c’ è un cambio di programma …..forse i genitori del piccolo hanno deciso di andare in città……. Il bimbo abbandona la postazione che ha inutilmente difeso con valore e con coraggio dagli attacchi di contendenti tanto più grandi e grossi di lui.

– Ha la stoffa del combattente- penso tra me , mentre lui si allontana .

 

Estate 2014.

Una settimana di mare è forse troppo breve per avere benefici dal punto di vista della salute, ma è comunque sempre stata una bella occasione per i nipotini per stare insieme e divertirsi.

Sono stati bravissimi e non hanno mai creato nessun problema. Davide ha scoperto un interesse fortissimo per la lingua inglese e ha confermato le sue notevoli doti di acquaticità; Samuele ha migliorato le sue buone capacità natatorie; Elisa ha aiutato a controllare l’ esuberanza dei due maschietti e tutti e tre hanno sperimentato il piacere di un mare più pulito e di una spiaggia più vivibile.

Io sono stata molto tempo in ammollo per badare che i giochi in acqua dei mie tre delfini non sfociassero in situazioni pericolose, ma, vista la loro totale confdenza con l’ acqua , posso ben dire che lì l’ unica a essere in pericolo ero io….

I tre mascalzoncelli avendo scoperto la mia difficoltà a capire quando mi si parla in inglese avevano ideato una bella arma di ricatto nei miei confronti: lasciaci ancora in acqua o altrimenti ti parlerò in inglese per tutta la vita….è stata la terrificante minaccia che mi son sentita rivolgere a più riprese… :-)))

(Cliccando sulla foto la si può vedere ingrandita)