Qui siamo tutti d’ accordo…..

Ogni anno l’ assegnazione del premio Nobel per la Pace  suscita polemiche tra favorevoli e contrari . Quest’ anno invece pare siamo tutti d’ accordo: chi può mettere in discussione i meriti della giovane Malala che ha rischiato di morire pur di affermare il diritto delle ragazze come lei ad andare a scuola? Chi potrà obiettare sulla scelta di Kailash Satyarthi che ha fatto della battaglia per i diritti dei bambini e contro il lavoro minorile lo scopo della sua vita?

Sono figure che qui in Occidente mettono tutti a tacere in reverente rispetto. Già…qui in Occidente…ma sarà la stessa cosa in Oriente e nel mondo islamico?  La risposta mi pare ovvia:  gli estremisti talebani che hanno voluto far tacere Malala sparandole alla testa vedranno in questo premio un’ aperta condanna delle loro assurde politiche di segregazione delle donne e così è anche per i seguaci dell’ ISIS  e per quei paesi musulmani che ancora negano il diritto all’ istruzione delle donne.  Il governo indiano poi  certamente non gradirà il premio a quell’ uomo che apertamente lo accusa di ignorare i rapimenti dei bambini allo scopo di renderli schiavi e di sfruttarli come mano d’ opera a bassissimo costo, togliendo loro il diritto  di vivere la propria infanzia.

Certo l’ India che è così intransigente con i nostri due marò, potrebbe dedicarsi anche, e con lo stesso zelo, a difendere i diritti delle donne e dei bambini di casa propria, i quali (se poveri), stando alle notizie che arrivano così spesso , non se la passano molto bene da quelle parti….

 

UTE: storia e letteratura.

Oggi all’ UTE si è parlato di Grande  Guerra dal punto di vista storico , con la solita magistrale  lezione del prof. Porro, e dal punto di vista degli scrittori-soldato tedeschi illustrati mirabilmente dalla prof. Alberta Chiesa.

Ho potuto seguire solo la parte finale della lezione di storia, quando il docente parlava delle manifestazioni studentesche che hanno preceduto lo scoppio della guerra, manifestazioni che hanno interessato tutti i principali paesi europei. Gli studenti rappresentavano la minoranza rumorosa di quel momento, erano imbevuti di nazionalismo e di pseudo-ideali cavallereschi, che li spingevano a ricercare onore e gloria sui campi di battaglia in contrasto con la presunta mediocrità della loro vita di borghesi pasciuti. Certamente i contadini erano del tutto estranei a queste rivendicazioni, ma furono costretti a lasciare le loro case e ad affrontare la  vita di trincea senza nemmeno sapere perchè . Molti intellettuali partirono volontari , ma presto si dovettero accorgere di quanto fosse assurda e stupidamente crudele quella guerra che avevano invocato e che alla fine conterà tredici milioni di morti.

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Perfettamente  in tema con la lezione precedente ecco la sintesi del più famoso romanzo tedesco sul tema della Grande Guerra : “NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE” di Erich Maria Remarque di cui abbiamo ascoltato alcuni brani veramente emozionanti  (la sintesi è presa da Wikipedia)

“Facendo leva sugli ideali della nazione, onore e orgoglio, gli insegnanti di una scuola tedesca persuadono i propri allievi ad arruolarsi come volontari per difendere la loro patria. Il protagonista Paul Bäumer si arruola insieme ad alcuni suoi compagni di classe. Hanno tutti diciannove anni e sono convinti di vivere una bella avventura. I ragazzi si accorgono con il passare del tempo di come la guerra sia inutile e si chiedono senza avere delle risposte ben precise chi volesse fare la guerra e per quale motivo, ma si accorgono anche che giorno dopo giorno l’avventura si trasforma in una tragedia dove i vincoli di sostegno e cameratismo che servivano a superare le atrocità e le difficoltà quotidiane spariscono man mano che muoiono i compagni di Bäumer, ed anche quest’ultimo non farà una fine diversa dalla loro rimanendo ucciso in una tranquilla giornata al finire della guerra, poco prima della capitolazione dell’ormai stremato esercito tedesco.”

Al bancomat.

Al mercato avevo speso l’ ultima banconota e prima di rientrare a casa sono andata al bancomat. C’era davanti a me  una signora ancora giovane vestita modestamente, coi capelli corti un po’ in disordine.  Era alle prese con un prelievo piuttosto laborioso  per la lentezza del bancomat. A un certo punto si è voltata verso di me . Aveva occhi castani cerchiati da profonde occhiaie e un sorriso dolce  e un po’  mesto.

– Questo bancomat non ha fretta, ma io sì…. si va sempre di corsa …non è possibile!!!- mi ha detto lei.

–  Alla sua età anch’ io ero sempre di corsa – ho risposto io – ora non ho più tanta fretta….- intendendo dire che in gioventù si corre  perchè se ne ha la necessità , ma se ne hanno anche le forze…

Lei allora ha risposto che , se ancor, giovane, la vita era stata molto dura con lei : – Tre anni fa è morto mio marito – ha detto – poi  due anni fa sono stata operata di cancro al seno e  ho due figli di 17 e 12 anni…..lei può ben immaginare….- parlando controllava ogni tanto l’ operazione di prelievo che si protraeva….  Ho pronunciato qualche parola di solidarietà, quasi vergognandomi per le parole un po’ scherzose di qualche momento prima …..Poi, ritirati i soldi e lo scontrino, la donna si è allontanata non senza rivolgermi un sorriso e un saluto cordiale , che ho ricambiato accompagnandolo con molti auguri per lei e per i suoi figli.

Dev’ essere una donna coraggiosa , se ha potuto parlare con tanta serenità dei colpi crudeli che la vita le  ha riservato e della sua situazione  attuale certamente molto faticosa da gestire.  La sera, prima di dormire, mi è venuta in mente ….

Scuola per stranieri: si ricomincia!

E’ cominciata la scuola di Italiano per stranieri. Forse l’ informazione circa l’ inizio dei corsi  si è diffusa in ritardo e solo poche persone si  sono presentate nei giorni in cui erano previsti i test, che servono a selezionare gli studenti in base alle loro conoscenze della nostra lingua per poter formare gruppi il più possibile omogenei . E’ così che ieri , giorno in cui avremmo dovuto cominciare le lezioni , si sono invece presentate molte persone che chiedevano di essere iscritte e che quindi dovevano eseguire i test.

Ne è venuta fuori una di quelle situazioni in cui tutto quello che avevi pensato di fare , non ha più senso, perchè mentre due volontarie si occupavano dei nuovi studenti, io ho dovuto occuparmi  dei due gruppi di coloro che erano già iscritti .

Dopo le presentazioni iniziali e un rapido sguardo alla cartina dell’ Italia per capire bene dove ci troviamo, ho  differenziato le attività : ai più preparati ho consegnato una scheda di lettura per un esercizio di comprensione;  per gli altri che non sanno quasi nulla di italiano, ma hanno alle spalle un corso di studi, abbiamo cominciato a parlare di come ci si saluta e di cosa dire in un negozio.

Non era facile per me farmi capire ma aiutandomi coi disegni ( a proposito non c’ era nemmeno una lavagna nell’ aula)  e coi gesti  siamo riusciti nella non facile impresa.

C’ erano due bellissime ragazze arrivate da pochi mesi dal Marocco, due giovani  arrivati anche loro da poco dal Bangladesh, una coppia di giovani sposi provenienti dalla Cina e un ragazzino del Togo, che ha problemi di linguaggio e di deambulazione, ma che ha tantissima voglia di imparare.

Mi ha colpito uno dei due  bengalesi (spero si chiamino così gli abitanti del Bangladesh) che mi ha lasciato a bocca aperta:  sa parlare , sa  leggere e scrivere  così bene che non potevo credere che si trovasse in Italia da appena quattro mesi !!! Era in grado anche di aiutare il suo connazionale traducendo ciò che lui non capiva.

Sarebbe utile a quei nostri ragazzi, che subiscono la scuola con un po’ di insofferenza e spesso non sanno apprezzare questo momento così importante della loro vita, sarebbe utile, dicevo, una visita a questa nostra scuola per stranieri per toccare con mano quanto invece questi ragazzi apprezzino l’ opportunità  di tornare a scuola  e quanta sia la loro voglia di imparare nella speranza di costruirsi un futuro dignitoso per sè e per le proprie famiglie.

P.S. Se questo post facesse venire voglia a qualche persona di buona volontà di venire a dare una mano , avrebbe raggiunto lo scopo per cui è stato scritto….

 

UTE: Storia della Chiesa – Pittura.

Ieri pomeriggio si sono tenute le prime due lezioni  del nostro Anno Accademico 2014-2015 e in entrambe si è puntata l’ attenzione su un personaggio.

Il primo è Papa Benedetto XV , il papa eletto quando la Grande Guerra era appena scoppiata e l’ Italia ne era ancora al di fuori.  La sua ostinata opposizione alla guerra è testimoniata da questo brano della sua enciclica “Ad beatissimi Apostolorum”

“Il tremendo fantasma della guerra domina dappertutto, e non v’è quasi altro pensiero che occupi ora le menti. Nazioni grandi e fiorentissime sono là sui campi di battaglia. Qual meraviglia perciò, se ben fornite, come sono, di quegli orribili mezzi che il progresso dell’arte militare ha inventati, si azzuffano in gigantesche carneficine? Nessun limite alle rovine, nessuno alle stragi: ogni giorno la terra ridonda di nuovo sangue e si ricopre di morti e feriti. E chi direbbe che tali genti, l’una contro l’altra armata, discendano da uno stesso progenitore, che sian tutte della stessa natura, e parti tutte d’una medesima società umana? Chi li ravviserebbe fratelli, figli di un unico Padre, che è nei Cieli? E intanto, mentre da una parte e dall’altra si combatte con eserciti sterminati, le nazioni, le famiglie, gli individui gemono nei dolori e nelle miserie, funeste compagne della guerra; si moltiplica a dismisura, di giorno in giorno, la schiera delle vedove e degli orfani; languiscono, per le interrotte comunicazioni, i commerci, i campi sono abbandonati, sospese le arti, i ricchi nelle angustie, i poveri nello squallore, tutti nel lutto”

E’ poi stato messo in risalto un altro aspetto del pontificato di Benedetto XV, alla cui morte le casse del Vaticano languivano per le grandi opere di carità messe in atto da questo Papa a favore dei poveri, dei sofferenti e soprattutto dei bambini. La lezione è stata tenuta con la solita maestria da Don Ivano .

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Il secondo personaggio che ci è stato illustrato dalla prof.  Manuela Beretta è stato un grande pittore di cui per la verità non conoscevo molto: El Greco.

Nasce  nel 1541 a Creta. Nell’ isola domina la cultura ortodosso-bizantina e l’ espressione più alta dell’ arte è rappresentata dalle icone; ma lì è anche molto presente la pittura veneta e Dominikos Theotokopoulos (questo è il suo vero nome) riesce a fondere elementi delle due scuole e a creare così una pittura del tutto nuova, che si evolverà nel corso della sua esistenza verso forme che  anticipano di oltre due secoli la pittura moderna. E’ infatti a El Greco che si ispirarono molti pittori del 900.

 

RED e sprechi.

Oggi mi è arrivata una lettera dell’ INPS (istruzioni RED) con la quale mi si chiede di comunicare i miei redditi del 2013, se ancora non l’ ho fatto, e  mi si invita a ignorare la lettera stessa nel caso io avessi già  presentato il modello 730.

Mi chiedo: se l’ INPS ha già provveduto a rimborsarmi le spese che ho portato in deduzione sul mod. 730, come può non sapere che ho presentato la dichiarazione dei redditi ?

E’ forse per pigrizia di qualcuno che non sono stati eseguiti i controlli del caso? Ed è sempre colpa di quel qualcuno che sono stati sciupati due fogli di carta, una busta e una tassa di spedizione? E quante lettere saranno state spedite altrettanto inutilmente in tutta Italia?

Certo non sarà il più vistoso degli sprechi, ma in tempi come questi si dovrebbe aver cura di evitare anche i piccoli sprechi….

A parte il fatto poi che una lettera di questo genere  metterà certamente in agitazione molti pensionati poco avvezzi alle stranezze burocratiche e li farà correre agli sportelli del CAF o dell’ INPS , dove si metteranno in coda per ore per sentirsi dire che è tutto a posto…. MAH!!!

 

 

Una pioggia di fiori.

La mia amica Graziella, che ringrazio vivamente,  ha inviato questo suo “fiorito” ricordo d’ infanzia:

Sulle sponde del Lago di Lecco, c’era  Villa Rosa con un parco bellissimo, dove c’ erano diversi tipi di alberi, tra cui anche delle vecchie piante di camelie molto alte.

Durante la fioritura, mi piaceva moltissimo arrampicarmi in mezzo a quei fiori rosa, bianchi, screziati: era uno spettacolo bellissimo!

Quando tutte le camelie erano fiorite, bastava scrollare un po’ i rami e tutti i petali cadevano formando una bellissima pioggia rosa e bianca……Veri momenti di felicità!

Posso solo immaginare l ‘ incanto e la meraviglia di quei momenti! Fortunata tu, Graziella, che li hai vissuti.

UTE: Si sta come….

Oggi, dopo gli interventi di benvenuto delle varie autorità, abbiamo potuto seguire un magistrale commento di Don Ivano a una delle poesie che io amo di più e che da sempre compare sulla Home del mio primo blog “Eldas” . Si tratta della poesia “SOLDATI” di Ungaretti.

Ecco il testo :     Si sta come

d’ autunno

sugli alberi

le foglie

Una poesia brevissima di nove parole soltanto, che però sa condensare in un’ unica immagine tutta la precarietà, la sofferenza , la solitudine e l’ assurdità della vita dei soldati , che come le foglie in autunno sanno che la loro vita può finire in qualsiasi momento. Ma se quella delle foglie è una sorte dettata dalle leggi della natura, dalla necessità di salvaguardare la vita e la sopravvivenza dell’ albero che le ha generate, la sorte dei soldati è invece determinata dalla stupidità atroce di una guerra. Non c’ è nessuna  acrimonia, non si condanna nessuno, ma solo “lo sgomento di chi vive la sua condizione di uomo in una realtà amara, dove morte e vita si intrecciano in un permanere continuo ….In quelle poche parole c’ è davvero tutto il dramma esistenziale che si consuma al fronte” (ho citato tra virgolette un passo del commento del nostro relatore) …ma  se si omettesse il titolo si potrebbe anche dire che questi versi dipingono benissimo la condizione umana in ogni tempo e in ogni luogo…..