Mentre la mia collega – volontaria guida la lettura di una scheda, stimolando ad ogni occasione la discussione tra gli studenti, lui – cinese sui 40 anni , pochi capelli e sorriso sempre pronto – sta chino sul suo telefonino, cercando su un sito internet i risultati dell’ esame sostenuto in estate. Ma la navigazione risulta difficile e alla fine rinuncia.
Così prende parte alla discussione e racconta che fa il cuoco e che è in Italia da 16 anni. Il suo linguaggio è ancora impacciato e gli altri studenti, stupiti, gli chiedono come mai dopo tanti anni ancora non abbia imparato a parlare la nostra lingua in modo più scorrevole. Lui si mette a ridere e dice:- Io prima molto lavoro, molto stanco, non avere tempo per scuola…Ora lavoro poco e posso studiare….- Lui non scende in altri particolari , ma io immagino che abbia lavorato in uno di quei laboratori.lager in cui i cinesi ,che devono ripagare le spese del viaggio di espatrio , lavorano e dormono sul posto di lavoro, accanto alle macchine , con solo qualche breve pausa per mangiare e per dormire.
Chissà per quanti anni ha dovuto fare questo lavoro “pesante”- dice lui., ma io direi da schiavo….. Chissà quali tribolazioni ha dovuto sostenere….
Mi piacerebbe molto farlo parlare di più, ma lui deve andarsene un po’ prima degli altri perchè la sua giornata di lavoro ( leggero, dice lui) come cuoco sta per cominciare e se ne va ringraziando e con il solito sorriso, che la sua vita non certo facile non è riuscita a togliergli…