Poesia per Dicembre che inizia proprio ora….

Saluto il mese di Dicembre con questa breve poesia /filastrocca di Renzo Pezzani.

Il mese poverello
Bigio il ciel, la terra brulla:
questo mese poverello
nella sporta non ha nulla,
ma tien vivo un focherello.
Senza gregge e campanello
solo va, pastor del vento.
Con la neve nel cappello
fischia all’uscio il suo lamento.
Breve il dì, lunga la notte,
cerca il sole con affanno.
Ha le tasche vuote e rotte,
ma nasconde il pan d’un anno. (R. Pezzani)

Certo Pezzani nell’ ultimo verso allude al vecchio proverbio che dice: Sotto la neve , pane…….chissà se vale ancora con le variazioni climatiche del giorno d’ oggi….

Film: VAI E VIVRAI.

” Vai e vivrai”  è un bellissimo film che racconta di un ragazzo etiope, non ebreo, che vive con la madre in un campo profughi in Sudan (anno 1984) per sfuggire alla siccità e alla fame.

Quando con un blitz gli Israeliani vengono al campo per portare via gli ebrei etiopici, il ragazzo , spinto dalla madre, si accompagna ad una donna ebrea che ha perso i suoi figli e che gli dà il nome di Schlomon (Salomone , nome del figlio morto). Così il ragazzo, che deve nascondere di non essere ebreo, entra in Israele.

Poco dopo però anche questa madre adottiva muore per gli stenti e Schlomon viene adottato da una famiglia ebrea non praticante, che lo circonda di affetto. Schlomon deve tuttavia vedersela col razzismo di ebrei integralisti , ma riesce ad integrarsi, anche se non può dimenticare la madre, che lo ha allontanato, e il suo paese. Dopo varie peripezie Schlomon diventerà medico , riuscirà a ritornare in patria e a riabbracciare la madre che lo aveva allontanato da sè nella speranza che potesse sfuggire agli orrori del campo profughi e a sopravvivere.

E’ un film coinvolgente, molto ben interpretato e molto ben diretto dal regista romeno Radu.

Indimenticabile la sequenza in cui  dalle immagini “esce ” il dolore della madre che caccia il figlio per salvargli la vita,  mentre affiora in vari momenti  la nostalgia e il tormento del figlio che per molto tempo  non capirà il gesto della madre.

Indimenticabile anche la figura della madre adottiva ebrea, che sa difendere il suo bambino dai pregiudizi  razziali e religiosi; indimenticabile la scena in cui Schlomon, interrogato su chi abbia dato origine alla religione ebraica, risponde “Gesù” tradendo così la sua formazione cristiana e lasciando stupefatti i suoi compagni di classe.