Il ventilabro.

il ventilabro veniva usato per separare il grano dalla pula

La mia carissima amica Graziella, mi ha inviato questa sua poesia , che parla di un oggetto che forse pochi di noi conoscono….

IL VENTILABRO

Malinconico un ventilabro

non separava più nulla;

abbandonato, univa polvere e ragni.

Mi balenò un’ idea e un presepe

è spuntato minuscolo e carino,

ma importante è il suo messaggio.

Ventilabro soddisfatto!

Ringrazio Graziella per questo suo dono, che testimonia la sua squisita sensibilità.

 

Natale è Pace…

Stamattina alla Scuola di italiano  abbiamo puntualizzato alcune strutture grammaticali , conversando e completando schede , poi , visto che era per me l’ ultima lezione  prima di Natale, ho proposto la lettura di un episodio molto conosciuto e toccante successo esattamente un secolo fa sul fronte anglo-tedesco nei primi mesi della Grande Guerra.

La comprensione del brano era piuttosto difficile per i miei studenti: troppe parole mai sentite prima….filo spinato, trincee, terra di nessuno….Con un po’ di pazienza e qualche schizzo alla lavagna siamo riusciti a entrare in quell’ atmosfera…. Vigilia di Natale,freddo pungente, fango, nebbia fitta, ombre che si muovono guardinghe….Poi improvviso e inaspettato una canto dolcissimo si leva dalla trincea tedesca : è STILLE NACHT . Gli Inglesi ascoltano stupiti e commossi e quando quel canto finisce, rispondono con un altro canto natalizio e quel “dialogo canoro” a distanza dura quasi un’ ora e parla di voglia di casa, di nostalgia del calore della propria famiglia, di paura per l’ avvenire più che mai incerto…. Poi un soldato tedesco rompe gli indugi , esce dalla propria trincea e va verso quella inglese, seguito da molti suoi compagni disarmati …..Quegli uomini costretti a considerarsi nemici, a spararsi reciprocamente, per quel giorno e per il giorno seguente decidono di dichiarare la pace e si scambiano piccoli doni e gesti di fraternità…..

Tutti hanno seguito con vivo interesse il racconto e hanno concluso che il Natale vuol dire soprattutto PACE e invito alla fratellanza.

Ci siamo poi scambiati gli auguri e alla fine sul mio tavolo ho trovato un pacchettino, dono di uno di questi ragazzi , che hanno vissuto esperienze difficili, ma hanno conservato una profonda umanità e viva sensibilità.

UTE: medicina e psicanalisi.

I Tanti impegni di questi giorni mi impongono una sintesi stringatissima delle due interessantissime lezioni di ieri.

Medicina: Il dr. Lissoni con la consueta chiarezza e piacevolezza espositiva ci ha parlato dei pericoli della sedentarietà prolungata, cui ci costringe il modo di vivere odierno. Rallentando e riducendo il nostro consumo di calorie, porta all’ obesità , al diabete di tipo 2 e ai diturbi cardiocircolatori. La lezione arricchita di immagini eloquenti e dati statistici inequivocabili, ci ha dimostrato l’ importanza di non stare mai troppo a lungo seduti e di approfittare di ogni possibile occasione per muoversi o comunque stare in piedi.

Psicanalisi: Einstein incontra Freud nel 1936 e gli pone domande sull’ aggressività umana. Freud dice che l’ aggressività fa parte della nostra natura, ma è controbilanciata dal desiderio di stare in un gruppo..

L’ equilibrio tra Tanatos ed Eros ci permette di vivere. La convivenza si basa su regole imposte da un’ autorità esterna, che noi introiettiamo e diventa il nostro Super-io che inibisce la nostra aggressività.

Il progredire della civiltà dovrebbe portare all’ abolizione della guerra.