Che caldo!!!

L’ estate è qui. Dedico agli amanti di questa stagione (io non sono tra questi)una famosissima canzone cantata da una altrettanto famosa voce.

Per restare in esercizio, incollo qui il testo e provo a darne una traduzione, visto che quelle che ho trovato sono davvero improbabili:

Summertime and the livin’ is easy
Fish are jumpin’ and the cotton is high
Your daddy’s rich and your ma is good lookin’
So hush, little baby, don’t you cry

One of these mornin’s, you’re gonna rise up singin’
you’re gonna spread your wings and you’ll take to the sky
But ’til that mornin’, there is nothin’ can harm you
With Daddy and Mummy, Mummy standing by
Don’t you, don’t you cry

TRADUZIONE:

Estate e la vita è facile/ i pesci saltellano (guizzano) e il cotone è alto/. Il Tuo papà è ricco e la tua mamma è bella/ Dunque, silenzio, bambino, non piangere/
Una di queste mattine ti alzerai cantando ,/ spiegherai le tue ali, e arriverai fino al cielo./ Ma fino a quella mattina, nulla potrà farti male /con mamma e papà; mamma starà in piedi (accanto a te)/ . No, non piangere….

Testimonianza eroica.

La solitudine di don Ciotti.

Testimoniare  i valori in cui si crede, vivendoli ….

Anche ieri don Ciotti e Nando Dalla Chiesa, sotto diversi aspetti hanno puntato sul valore della coerenza  e sul fatto che l’ esempio vissuto è molto più efficace di tante prediche.

Ebbene io penso  che la foto che pubblico qui accanto sia la predica più convincente che possa venire da un uomo che si batte per la legalità, per la responsabilità e per la dignità di ogni  persona. Testimonia la solitudine di chi non può mai restare da solo…..

Come ho già detto nel post precedente, Don Ciotti è arrivato a Lariofiere puntualissimo, è stato accolto dalle autorità locali e si è accomodato in una parte della sala ancora vuota e lì si è messo a scrivere e a consultare appunti e documenti. Nessuno si è seduto vicino a lui per tutto il tempo.

A pochi passi da lui, appoggiati a una parete due uomini di scorta, mentre altri erano disposti poco più lontano.

Ad un certo punto il sacerdote è stato invitato a uscire da qualcuno che gli ha sussurrato qualcosa e , appena si è mosso, ecco le guardie del corpo affollarglisi attorno.

Assistere a tutto questo mi ha fatto capire, più di tanti servizi televisivi, quale tipo di vita siano costretti a condurre le persone che , come don Ciotti,  sfidano le varie mafie che appestano questo paese.

Se non avessi temuto di essere inopportuna, mi sarei avvicinata volentieri per dirgli : ” Grazie, don Luigi, per tutto quello che fa  per strappare tanti giovani dalla schiavitù di varie dipendenze; grazie per i tanti giovani cui procura un lavoro buono, alla luce del sole, nelle cooperative di Libera e grazie per operare concretamente contro le mafie, senza temere le difficoltà di una vita blindata e accettando il rischio di giocarsi la vita stessa…”

 

 

 

Ricordando Cristina Mazzotti……

Stamattina  una mia vicina ed io siamo andate al vicino palazzo di Lariofiere dove era programmato un convegno sul disagio giovanile, organizzato dalla Fondazione Cristina Mazzotti e dall’ associazione “Tetto Fraterno” di don Bassano.

Dopo i saluti iniziali delle autorità locali e regionali e la lettura di un messaggio del Capo dello Stato, Mattarella, il giornalista e scrittore erbese , Emilio Magni, ha ricordato i giorni tristissimi del rapimento e del sequestro della allora diciottenne Cristina Mazzotti e quelli tragici del ritrovamento del suo cadavere, avvenimenti che risalgono a 40 anni fa, ma che restano impressi nella memoria di chi abita da queste parti come se fossero accaduti ieri.

In seguito ha parlato l’ avvocato che rappresentò la famiglia Mazzotti al processo che si concluse con la condanna all’ ergastolo degli esecutori materiali del crimine, orrendo non solo per la sua stessa natura, non solo per la sua tragica conclusione,  ma  anche per la ferocia con cui fu condotto.

Tutti i  testimoni di quei giorni concordano sull’ encomiabile comportamento tenuto dalla famiglia Mazzotti durante e dopo la tragedia e come essa abbia saputo trarre da tanto male  l’ occasione e il modo per fare tanto bene, dedicandosi a iniziative a beneficio dei giovani attraverso la fondazione intitolata a Cristina.

A questo punto c’ è stata una breve pausa, durante la quale don Luigi Ciotti, già presente in aula fin dall’ inizio del convegno , ha continuato a lavorare sui suoi appunti sotto gli occhi attentissimi della sua guardia del corpo e alla ripresa dei lavori ha  preso la parola.

Il suo intervento appassionato   ha puntato sulla necessità di  agire con urgenza per andare incontro ai bisogni dei giovani, che vogliono essere ascoltati, accolti, rispettati e sul dovere di noi adulti di essere coerenti nell’ affermare e nel vivere la legalità, che consegue dalla responsabilità e dalla dignità. I giovani non hanno bisogno solo di un posto , ma che si faccia loro posto…..

Mentre don Ciotti lasciava la sala dei convegni, ha preso la parola Nando Dalla Chiesa che ha posto l’ accento sulla realtà dei giovani d’ oggi: connessi col mondo, rischiano di essere infinitamente soli con alle  spalle famiglie in crisi, non in grado di trasmettere valori solidi e nemmeno in grado di accompagnarli nel loro cammino ,  che porta verso un futuro nebuloso , pieno di incertezze.

A questo punto la mia amica ed io abbiamo lasciato la sala dei convegni, ma nel pomeriggio sono previsti gli interventi dei responsabili delle numerose associazioni che, sul territorio, si occupano di disagio giovanile.

Camminare tra ville e giardini….

foto presa da dietro le sbarre di un cancello.

Oggi il parco cittadino era chiuso per l’ allestimento dello spettacolo di Teo Teocoli, quindi il gruppo di “Camminare in Erba” ha dovuto cambiare percorso e , invece che lungo i vialetti  ombreggiati del parco, si è diretto verso Erba Alta.

Abbiamo percorso vie che non conoscevo, costeggiate da ville risalenti all’ epoca in cui Erba era tra le mete estive preferite dai nobili e dai ricchi borghesi della Milano di un secolo fa: tutto molto bello!

 

A Davide.

Caro Davide,

sono già passati nove anni da quando sei arrivato tu, primo nipote maschio , a portare a tutti noi tanta gioia. Ora sei già un piccolo uomo, che va incontro alla vita circondato da tanto affetto e da tante speranze.

Ricorda – come dice un noto scrittore – che l’ unica battaglia che sicuramente non vincerai , sarà quella che non vorrai combattere.

Tanti auguri, Davide, da questa nonna lontana, che ti pensa sempre.

Due amici.

Segnalo questo interessante articolo del vecchio e notoriamente “non-credente” E. Scalfari.

Parla di Papa Francesco, dell’ uomo Bergoglio, della sua prima enciclica e del suo incontro coi Valdesi, alla luce degli incontri che Scalfari stesso ha avuto con questo pontefice. Quello che ne deduco io è il vecchio giornalista forse si ritiene ancora ateo, ma non lo è più: le sue argomentazioni sull’ unico Dio, sulla Trinità e sulla missione della Chiesa , sono a parer mio quanto di più cristiano si possa immaginare. Dice di ritenersi amico di Papa Francesco, ma il modo in cui ne riporta il pensiero non può essere dettato solo dall’ amicizia…..