Giochi d’ acqua.

Ieri grandi piogge e cortile allagato per qualche ora; oggi la temperatura è decisamente autunnale, anche se il sole per il momento sta avendo la meglio; ma fino a due giorni fa faceva proprio caldo e in pieno centro di Londra la gente si divertiva a giocare con l’ acqua.

Tante torri di Babele.

Quando mi trovo in mezzo a questi mostri di cristallo e cemento mi vengono alla mente non le classiche domande esistenziali :- Chi siamo? Perchè siamo? Dove andiamo?….-

Ma :- Chi crediamo di essere ? Dove vorremmo di arrivare?….- E mi viene in mente il racconto biblico della Torre di Babele…….. quando la gente cominciò a non capirsi più e da allora le cose si sono anche ulteriormente complicate, mi pare….

Due dei numerosi grattacieli delle banche a Canary Warf

Galleria d’ arte.

Siamo andati a Chelsea alla Saatchy Gallery, uno spazio espositivo in cui si entra gratuitamente. Naturalmente tutto trasudava eleganza come il quartiere circostante e  tra le opere esposte alcune erano piuttosto inquietanti.

In una sala che rappresentava un formicaio, una turista presumibilmente giapponese, camminando all’ indietro per cercare la migliore inquadratura per una foto, ha fatto cadere a terra una delle enormi formiche appese alle pareti , danneggiandone le zampe.  Si tratta certo di vandalismo involontario, ma in certe situazioni la goffaggine non dovrebbe essere ammessa…

Ecco alcune delle opere esposte:

Composizione floreale fatta con carta da giornale !!! Incredibile!!
L' umnità verrà sepolta dai propri rifiuti (mia interpretazione)
Si può morire di troppa informazione, per voler sapere troppo? (questa è la domanda che misono fatta io davanti a quest' opera)

A spasso per foto….

Ieri a Greenwich c’ era moltissima gente e il piazzale davanti alla Cutty Sark era pieno di bancarelle . La giornata era calda e soleggiata e molta gente si soffermava davanti al Tamigi a godersi i venticello tiepido che veniva dal mare. Io e Samu ci siamo misurati a vicenda i tempi di percorrenza sui marciapiedi attorno alle aiuole e poi ci siamo dati alla fotografia…Mi dicono che il motivo della presenza di tante bancarelle è la prossima “regata” che si terrà nelle acque del Tamigi davanti a Greenwich.

Chi volesse saperne di più del Cutty Sark, può cliccare QUI.

La Cutty Sark andata a fuoco qualche anno fa e perfettamente ricostruita.
Samu ed io davanti alla Cutty Sark.

 

FORSE…….

Leggendo questo articolo di “Avvenire” mi son sentita ribollire il sangue.

Lo sappiamo tutti da anni come vengano sfruttati i lavoratori nelle campagne durante i periodi dei vari raccolti e qui, sia il parroco, sia il sindacalista, dicono che è arrivato il momento di intervenire !!!!!

Solo ora? Solo perchè ci sono vittime italiane? E il trattamento da schiavi di quelli che vengono tenuti in condizioni disumane sia sul lavoro che nelle squallide sistemazioni cui si devono adattare ….non conta nulla e non ha mai contato nulla?

Il parroco e il sindacalista non sono mai andati a vedere cosa succede in quelle aziende agricole? Se lo avessero fatto si sarebbero accorti da tempo che FORSE QUALCOSA non andava per il verso giusto.  Ma FORSE è troppo scomodo infastidire chi lucra sul sangue della povera gente……

Ieri in un altro articolo di “Avvenire” veniva intervistato un magistrato che parlava di difficoltà nelle indagini, data l’ ” OMERTA’ ” dei lavoratori , che non vogliono perdere il poco guadagno che resta nelle loro tasche nè esporsi alle vendette dei loro sfruttatori.

E’ incredibile!!!!

Anche quel magistrato potrebbe fare ogni tanto un giro per le campagne, magari dandosi il turno col prete e col sindacalista e non ci sarebbe bisogno di altre testimonianze….

FORSE conviene a troppi fare finta di niente …..

 

Insegnanti con la valigia.

In questi giorni si parla molto di insegnanti e del problema delle nomine che comportano spesso notevoli disagi per chi si vede costretto a spostarsi o a rinunciare al posto tanto a lungo atteso.

Bisogna dire che gl’ insegnanti sono sempre stata una categoria con la valigia in mano per buona parte della loro carriera (??!!?) scolastica.

Io ricordo che a 23 anni , dopo aver svolto vari lavori non sempre pagati e naturalmente in nero, in seguito alla vincita di un concorso, mi  sono vista offrire  il posto da insegnante in uno sperduto borgo  sull’ Appennino Emiliano.

Eravamo nel 1969 e le strade per raggiungere Cavola di Toano, per un buon tratto ricordavano le strade del vecchio Far West: polverose e piene di buche. In una sera di nebbia mi sono vista spuntare davanti al fanale di sinistra l’ erba che cresceva sul ciglio del burrone sottostante: naturalmente non c’ era guard rail nè tanto meno nessuna segnalazione del pericolo.

Insieme a me c’erano due non più giovanissimi vincitori di concorso che venivano dalla bassa come me e come me avevano trovato sistemazioni provvisorie nelle case della frazioncina; l’ unica insegnante di vecchia nomina era una carissima collega profuga giuliana, che aveva trovato ospitalità nella zona dopo la sua fuga dall’ Istria e lì aveva sposato un giovane della zona. Ricordo con particolare “affetto” quei giorni pieni di paura di sbagliare e di entusiasmo, condiviso coi colleghi. Con essi facemmo una sperimentazione di classi aperte ante-litteram, molti anni prima che se ne parlasse nelle riviste o nei convegni.

Per ragioni di famiglia, mi sono poi spostata al nord  in sedi di volta in volta diverse e sempre ho avuto colleghi che venivano da lontano , che accettavano sistemazioni provvisorie e precarie e non erano tutti senza famiglia.

L’ anomalia delle nomine di questi giorni è che chi viene inviato lontano da casa molto spesso non ha mai sperimentato il “nomadismo” nei primi anni di insegnamento, ma lo deve affrontare in età matura.

Del resto se lo Stato deve assicurare a tutti i bambini il diritto allo studio, deve mantenere aperte anche sedi disagiate e a coprirle , si sa, sono sempre gli ultimi arrivati. E’ anche risaputo che da sempre i posti vacanti sono più al nord che non al sud ….forse si poteva ricorrere a graduatorie regionali, ma al nord sarebbero comunque rimasti posti vacanti e molti insegnanti del sud non avrebbero ottenuto una sede….il problema non è certo di facile soluzione….

Armi letali: due!

Delle tartarughe Ninja avevo sentito parlare da molto tempo, ma devo dire che (chissà perchè???) non avevo mai sentito il bisogno di approfondire l’ argomento.

Ma ci ha pensato Samu a colmare questa mia grave lacuna culturale e mi ha anche convinta a partecipare alla costruzione delle loro armi letali: le Ninja’s stars. Nella  prima fase abbiamo scelto  due fogli di colore diverso; poi ci siamo sistemati a terra sopra una coperta, con l’ iPad vicino , perchè era da lì che dovevano arrivare le istruzioni per eseguire il lavoro. Seguendo passo passo le immagini (io) e le istruzioni (Samu) abbiamo cominciato a tagliare e piegare, poi piegare di nuovo, poi incrociare i pezzi di carta e alla fine siamo riusciti a realizzare due fiammanti e potentissime ninja’s stars. Che soddisfazione  (e che ossa rotte!)

Siamo subito usciti in cortile per metterle alla prova, ma chissà perchè quando le tiravo io sembravano molto meno “letali” di quando le tirava Samu….qualcuno potrebbe pensare che sono un po’ imbranata come nonna- ninja, ma non ci credete…deve essere stata colpa del vento che soffiava in senso contrario…..La solita sfortuna!!!!

Musei: vita nuova?

Naturalmente le nomine dei nuovi direttori dei principali musei italiani stanno suscitando le solite polemiche, però leggendo l’ articolo di “Libero” (linkato qui sopra) si può capire che le modalità di reclutamento sono state corrette.

La critica punta  sul fatto che siano stati nominati troppi stranieri, ma se, come sembra , sono persone di alta professionalità, credo che possiamo solo ritenerci soddisfatti. Forse, visto come gli stranieri sanno valorizzare a casa loro i pochi beni artistici e culturali di cui dispongono e visto come riescono a farli diventare fonte di occupazione e di reddito, c’ è da ritenere che finalmente i nuovi nominati possano dare il giusto rilievo al nostro immenso patrimonio artistico, che noi troppo spesso trascuriamo e non sappiamo sfruttare a dovere.

Certo ora è presto per giudicare, ma il tempo dirà se la scelta del ministro Franceschini (che mi pare stia ben operando senza troppi clamori – a Milano e dintorni , forse anche in concomitanza con l’ EXPO, non si sono mai viste tante iniziative culturali) è stata quella giusta, quella “della svolta”, come lui stesso l’ ha definita. Nel frattempo non ci resta che incrociare le dita, augurare buon lavoro ai nuovi direttori e sperare che per mezzo loro i nostri beni culturali diventino un asse portante della ripresa di questo nostro arrancante paese.