Ieri ho rivisto alla TV un vecchio e famosissimo film “Profumo di donna” . Basta una scena di quel film a farlo diventare indimenticabile e a qualificare Vittorio Gassman come un grandissimo attore.
La sequenza cui mi riferisco è quella della lettura della mano. Fausto, il capitano cieco, sta leggendo la mano di alcne ragazze, per gioco. Sara che è innamorata di lui da sempre ( e sempre respinta da Fausto per orgoglio e per non costringerla al ruolo di infermiera-accompagnatrice) , porge anche la sua mano all’ improvvisato chiromante, che naturalmente capisce subito a chi appartiene e la accarezza lentamente, con tutta quella dolcezza che vorrebbe manifestare da tempo, ma alla quale non si vuole abbandonare. E nel viso di Gassman e da quei suoi occhi spenti traspare tutto il dolore di chi pensa di dover essere escluso dall’ amore per le proprie deficienze fisiche, ma che non può non sentirne il profondo bisogno.
Quei pochi minuti di pellicola fanno venire un incredibile nodo in gola, perchè vi si svela finalmente l’ anima di Fausto che ha voluto sempre mascherarsi di cinismo.
Avevo visto recentemente la versione americana di questa storia, ma bisogna dire che la versione italiana è di gran lunga migliore e che il nostro Gassman stravince il confronto con Al Pacino.