Per gli otto anni di Samuele….

 

Otto anni fa a quest’ ora ero al Royal London Hospital e stavo accanto al letto di tua madre ricoverata lì da tre giorni: saresti dovuto nascere già da un po’, ma tu non mostravi nessuna voglia di lasciare quel sicuro rifugio in cui eri stato tanto a lungo. Cominciavamo a preoccuparci, nonostante le rassicurazioni del personale medico, poi la tua mamma si è spazientita e ha cominciato a chiedere con forza di essere controllata come previsto dai regolamenti ospedalieri e , siccome erano tutti presissimi dalle molte nascite che si susseguivano in reparto, alla fine ha proprio litigato con la capo-sala che finalmente ha chiamato un medico.

Era ormai notte e il medico, sentite le ragioni della tua mamma,  decise di farti nascere; vederti per la prima volta è stata una grandissima emozione: avevo avuto tanta paura, ma per fortuna eri sano e forte!

Sono passati otto anni e ora sei già un piccolo uomo, che  ha cominciato alla grande la sua nuova scuola…..Tanti auguri,  Samuele! Buona vita !

A mia sorella in terra Thai.

Oggi voglio fare tanti auguri a mia sorella , Sr. Maria Giovanna Chiara, che 55 anni fa entrava nel convento delle Suore Clarisse Cappuccine di Carpi. Ricordo che era una bella giornata di sole e faceva ancora caldo. …… e noi tutti , familiari e compaesani, che la accompagnavamo nella sua nuova “casa”, eravamo come sbigottiti davanti a quella sua scelta così radicale.

Clausura!!!! Una parola che incuteva timore, che evocava atmosfere cupe e sapeva di mistero….. Poi capimmo ben presto che anche la clausura è un po’ come il resto del mondo: c’ è chi ci vive trascinando faticosamente la propria esistenza e chi invece vive in gioia e piena dedizione di sé la propria scelta di un Amore più Alto.

Tra queste c’ è certamente Sr. Giovanna che ha vissuto la sua missione profondendo tutte le sue forze fisiche e spirituali senza misurare mai la fatica. Ora il suo fisico ne risente un po’ , ma  continua ad essere un punto di riferimento, un faro per le sue comunità sparse in terra THAI e spero e prego che possa esserlo ancora per lunghi, lunghi anni.

 

Accade a Erba: Diamoci la mano….

Giovedì sera, alle 20.30 da Piazza mercato partirà un corteo che, attraversando le vie cittadine , giungerà in Piazza Prepositurale . Lo slogan della manifestazione è : “DIAMOCI LA MANO PER DARE UNA MANO” e intende promuovere attenzione e solidarietà verso l’ opera  (lebbrosario di Marituba) fondata da Padre Pirovano.

Speriamo che il tempo permetta lo svolgimento della manifestazione, che è rivolta in primis a tutte le associazioni e ai gruppi di volontariato e culturali della città. Prtecipiamo numerosi!!!

Accade a Erba: Romanico emiliano e Segantini.

Romanico in Emilia.

Mercoledì sera, 9 settembre, alla biblioteca comunale di Erba si terrà una interessante conferenza sul Romanico in Emilia e in particolare a Reggio Emilia.

Domenica, 13 settembre, L’ associazione culturale “La Martesana” organizza una camminata da Pusiano a Eupilio alla scoperta delle tracce di Segantini con partenza alle 8.15 da Palazzo Beauharnais.

Sono due iniziative molto interessanti e spero di poter partecipare.

 

 

Un buon rientro!

E così sono finiti anche questi giorni londinesi. Sono stata contenta di poter essere presente ai primi giorni di Samu nella nuova scuola ,  segnati da un inaspettato premio del preside (così io traduco il termine “headteacher”) per le storie inventate da lui e per il suo diario estivo.  Ciò ha tolto al bambino ogni residua paura del nuovo ambiente e spero che valga il proverbio “Chi ben comincia….ecc. “.

Ieri sono partita da Gatwick e ho notato che tra le varie pubblicità che invitavano a vedere la Grecia, la Spagna, la Turchia….non c’ era un solo cartellone che ricordasse che a Milano c’ è EXPO!!!! Sarà colpa degli Inglesi che non vogliono mai dare soddisfazione agli Italiani o sarà colpa degli organizzatori EXPO?  Forse gli scandali pregressi hanno comportato un taglio nelle spese per la promozione dell’ evento?

Nel viaggio verso casa , mi sono fermata a salutare Giovanni, che mi ha accolto con grandi feste: è bello stare accanto a un cucciolo così pieno di gioia e così affettuoso.

A casa, ho trovato ad accogliermi i regali del mio minuscolo orticello e ho potuto cenare con pomodorini e cetrioli appena colti.

Nel giro di telefonate che solitamente si fanno appena varcato l’ uscio di casa, ho saputo che le grandinate che hanno colpito varie zone, hanno però risparmiato la zona in cui abitano gli altri nipotini emiliani…..ne sono contenta e sono felice di aver sentito che hanno passato una bella settimana al mare in Abruzzo.

Questa mattina poi sono venute a salutarmi le vicine, quelle che fanno parte del “club del mutuo soccorso”, che mi hanno portato frutta e ortaggi .  ..  Ora però devo provvedere al taglio dell’ erba che ha approfittato subdolamente della mia assenza per crescere in maniera smisurata….

Tutto sommato  è  stato un buon rientro, anzi …ottimo direi…

 

“Radici cristiane”.

Un appello a ogni parrocchia perchè accolga una famiglia di rifugiati è stato rivolto da papa Francesco: é una proposta realizzabile che può contribuire a tamponare l’emergenza attuale.

D’ aktra parte , a quanto si è letto in questi giorni, la popolazione di Austria e Germania, senza aspettare l’ invito del Papa, ha dato un esempio di grande civiltà e generosità,  contraddicendo l’ atteggiamento a lungo mantenuto dai loro governi.

Forse in questa situazione oltremodo drammatica  alla lunga emergeranno quelle “radici cristiane”, che gli organismi europei non hanno voluto riconoscere nei loro documenti ufficili, ma che fanno innegabilmente parte della cultura della gente comune di questo continente.

Letture: Lettera a mio figlio…..

Già ieri scrivevo il mio post,  quasi-quotidiano, sul libro che ho cominciato a leggere ieri mattina e che ho già terminato, avendo avuto molte ore libere.

Il titolo italiano è ” Lettera a mio figlio sulla felicità” di Sergio Bambarèn,  scrittore nato in Perù nel 1960 e naturalizzato australiano.

In questo libro lo scrittore racconta le tappe della sua vita  intercalate da lettere indirizzate al suo bimbo  di poco meno di un anno.

Racconta della sua infanzia felice vissuta in compagnia dell’ oceano e dei gabbiani, della sua passione sconfinata per il surf , dei suoi amati genitori , della scuola frequentata prima in Perù e poi nel Texas fino alla laurea. Poi il ritrovamento di una spilla regalatagli il primo giorno di scuola elementare dalla sua maestra e raffigurante un piccolo canguro, gli ispira il desiderio di trasferirsi in Australia alla ricerca di lavoro e di onde da cavalcare.

Qui trova un lavoro di grande prestigio che lo porta ad avere tante cose di lusso, ma che lo allontana sempre più da se stesso fino ad arrivare all’ alcolismo. A questo punto, durante una riunione di lavoro volge lo sguardo verso la finestra e vede di nuovo l’ oceano ….quell’ oceano che gli ricorda l’ infanzia  e tutte le cose belle della vita che aveva trascurato da troppo tempo e, dopo un attacco di panico, si licenzia immediatamente.

Si disfa di tutto ciò che possiede e tiene solo il necessario per poter viaggiare per un anno intorno al mondo. L’ ultima tappa di questo vagabondare lo porta in Portogallo dove si accampa su una spiaggia e continua il suo “dialogo” con l’ oceano  finchè un giorno gli si affianca sulla cresta diell’ onda , che sta cavalcando, un delfino che si mette a giocare con lui per tre giorni di seguito, poi scompare per non ricomparire più.

Questa esperienza lo fa sentire di nuovo pienamente vivo e partecipe della natura e ne scrive  per tre settimane senza interrompersi.  Tornato in Australia si trova un lavoro da fare da casa sufficiente a consentirgli di mantenersi dignitosamente , ma i suoi amici trovano il suo manoscritto e lo pubblicano a proprie spese.  “Il delfino” , primo libro di Bambarèn, diventa in breve un successo mondiale e da lì comincia la sua vita di scrittore. Ora guadagna di nuovo molti soldi con i suoi libri, ma ne  devolve il 90% in beneficienza, trattenendo per sè solo quanto basta a condurre una modestissima vita in riva all’ oceano.

Nelle lettere che indirizza al figlioletto traspare una grande sensibilità e una estrema dolcezza di sentimenti; qua e là compaiono anche citazioni di Gibran (che lui confessa essere uno dei suoi autori preferiti in gioventù) e  alcuni passi sono aforismi carichi di saggezza. e di spiritualità, che mi è già capitato di citare in questo blog.

Qui riporterò solo le parole che compaiono nella prima pagina del libro:

La vita è breve…..Perdona in fretta, bacia lentamente, ama davvero, ridi sempre di gusto….E non pentirti mai di qualsiasi cosa ti abbia fatto sorridere, oppure piangere.”

Credo che cercherò di rintracciare ” Il delfino”  …..mi pare allettante.