Il sapone fatto in casa….

Ho trovato su internet la ricetta per fare il sapone in casa: mi pare laboriosa e forse non così conveniente visto che oggi si può disporre di prodotti buoni ed anche  ecologici a prezzi convenienti.

C’era però un tempo in cui comprare il sapone poteva essere una spesa non compatibile coi magri bilanci familiari e io ricordo quando mia madre , poco dopo la fine della seconda guerra mondiale fece il sapone in cortile.

Ricordo che aveva conservato in un recipiente appeso in un ripostiglio il grasso di animali che aveva cucinato: maiale, coniglio, galline…ecc. Ricordo anche l’ odore assai disgustoso di quel recipiente. Poi un giorno di bel tempo si mise all’ opera per fare il sapone e certo la procedura sarà stata come quella riportata QUI, ma io non sono in grado di ricordare.

Alla fine nel fondo di un mastello di legno si poteva vedere una poltiglia di un colore tra il giallo scuro e il marrone. Quando fu abbastanza solida, mia madre la incise con un coltello per formare i vari pezzi di sapone, che però dovevano ancora stagionare.

Quel sapone non odorava certo di lavanda, ma era prezioso per poter fare il bucato, in un momento in cui i detersivi non erano ancora così diffusi e così a buon mercato come oggi.sapone

Letture: “Anna”.

Ho appena finito di leggere il libro di Ammanniti : “ANNA”.

E’ un libro che, se fosse un film, definirei del genere horror. E’ ambientato in Sicilia, dove, dopo una misteriosa epidemia che ha ucciso tutti gli adulti, si aggirano bande di orfani in un mondo devastato dove ci si imbatte a ogni piè sospinto in cadaveri  o scheletri abbandonati . Tutt’attorno è devastazione: case e negozi saccheggiati  dai bambini in cerca di cibo, carcasse di auto, camion e computer inutilizzabili . In questo scenario si muove Anna, una tredicenne che ha promesso alla madre morente di proteggere il fratellino, seguendo una specie di memoriale che la mamma le ha lasciato con le istruzioni su come poter sopravvivere in quell’ apocalisse.

Devo dire che nel romanzo appare evidente il desiderio dell’autore di stupire i lettori con trovate sempre più macabre, mentre appare , a mio avviso, meno evidente il messaggio del racconto. Si sa che questi bambini sono destinati a morire appena finisce la loro infanzia e quindi tutta l’ umanità scomparirà, ma Anna continua a cercare una impossibile salvezza per sè e per il fratellino …..

Ho letto un’ intervista fatta allo scrittore a proposito di questo libro e lui afferma di aver voluto descrivere l’ evoluzione dei sentimenti in questa bambina che vive in condizioni così estreme….. Sarà anche vero, ma a me è parso più un gioco , un esercizio letterario alla ricerca di “effetti speciali”.