Film : La scelta.

Ieri sera al cinema Excelsior , ho assistito alla proiezione del film “La scelta” di Michele Placido.

E’ la storia di una coppia di due giovani sposi innamoratissimi, che vedono sconvolta la loro vita da uno stupro subito dalla moglie.

Da tempo avevano cercato invano di avere un figlio, ma subito dopo l’ aggressione lei si accorge di essere incinta. Se  la donna sente immediatamente come sua questa vita che si sta formando in lei, il marito viene invece preso dall’ ossessione di sapere se quel bimbo sia veramente suo figlio o figlio dell’ignoto stupratore.  Questo fa sì che la donna, interpretata in modo molto intenso da Ambra Angiolini, rischi di rimanere schiacciata da un’ ulteriore violenza: la pretesa del marito di farla abortire.

Alla fine la coppia si riappacificherà nella comune decisione di accettare senza riserve il figlio che nascerà.

Il film mi è piaciuto, ben raccontato e ben interpretato da Ambra e da Raul Bova, tuttavia penso che sarebbe stato meglio che Placido avesse ambientato la storia agli inizi del Novecento, come la novella di Pirandello da cui è tratta la storia stessa. Infatti vedendo certe scene veniva da chiedersi : non c’ è modo di stabilire la paternità tramite il DNA? A parte questo,  il tema è sempre attuale : scegliere di diventare madre o padre anche in condizioni difficili è sempre una scelta coraggiosa.

In fondo mi pare che il messaggio sia lo stesso che avevamo trovato in “Filumena Marturano” di De Filippo : dobbiamo sentire come nostro ogni bimbo che nasce.

 

Film: il primo uomo.

il primo uomoE’ ispirato alla vita di Camus, il film Di Gianni Amelio “Il primo uomo”, tratto dall’omonimo libro del grande scrittore algerino.

Raggiunta la notorietà come scrittore in Francia, Jean Cormery torna in patria a ricercare le sue radici: il padre morto giovanissimo nella Grande Guerra, la madre analfabeta , l’ antico maestro , il compagno di scuola arabo. E’ il 1957 e in Algeria divampa la guerra contro gli occupanti francesi, per questo Cormery viene contestato: i suoi compatrioti lo ritengono un rinnegato….lui non odia i Francesi, si è integrato nella loro società.

Questo ritorno porta lo scrittore a ricordare la sua infanzia , nella quale un ruolo importante ha avuto la nonna autoritaria , severissima, inflessibile, che forse ha assunto il ruolo del padre che il bimbo non ha mai conosciuto.

Intanto l’ odio divampa, ma Jean non crede nella contrapposizione tra Algerini e Francesi, crede di più nella reciproca collaborazione, nella reciproca comprensione pur nelle irrinunciabili diversità.

A me piace credere che il primo uomo cui allude il titolo, si riferisca al protagonista, proprio come il primo uomo che crede nel prossimo al di là delle barriere politiche, religiose e culturali.

E’ evidente l’ evoluzione del pensiero di Camus : dall’ indifferenza De “Lo Straniero”, alla solidarietà di “La Peste” , Camus approda nel suo ultimo libro, mai terminato, alla fede nella convivenza  e nella collaborazione per la pace .

E’ davvero un bellissimo film, in cui il regista Amelio ha raggiunto altissimi livelli espressivi ed artistici.

Magia di una voce….

Uno dei brani che ho risentito l’ altro giorno all’ UTE e che ogni volta mi commuove. Alla splendida e struggente musica di Puccini si accompagna la magia della voce di Placido Domingo, così limpida , mrobida e sensibile.

Buon ascolto a tutti quelli che passando di qui vorranno riascoltare questo brano e rivedere le immagini del film di Zeffirelli.