UTE: Amoris laetitia – Esistono le razze umane?

L’indisposizione di un docente ha reso necessaria un’ ulteriore modifica delle lezioni odierne e , come accade spesso (meglio dire sempre?) in questi casi, è toccato a Don Ivano Colombo sobbarcarsi l’ onere di una lezione “improvvisata” e il nostro docente con mossa sapiente ha oggi parlato dell’esortazione di Papa Francesco uscita da pochi giorni : la Amoris Laetitia.

Prima di tutto bisogna precisare che questa esortazione  non riflette il pensiero personale del Papa, come accade invece per le encicliche, ma è il frutto delle discussioni verificatesi nei “Sinodi” sulla famiglia.

Entrando nel merito dell’esortazione , don Ivano ha puntualizzato che Dio non ha creato la famiglia, ma ha creato la coppia .

Non esiste nelle Scritture, ha proseguito don Ivano,  la descrizione di come debba essere una famiglia e non può essere certo una formalità a ratificare la famiglia perfetta.  Come esiste il Battesimo di desiderio o la Comunione spirituale o la Confessione di desiderio, si può anche dire che può esistere il Matrimonio di desiderio, cioè il matrimonio tra due persone che, pur non potendo ottemperare a tutte le formalità richieste dal rito religioso, vivono tuttavia la loro vita di coppia in spirito di dedizione e reciproco rispetto come, e a volte meglio, di coppie che hanno tutti i canoni della “regolarità”. Bisogna mettersi nell’ ottica di Dio, che legge nei cuori e che non è certo legato a prassi burocratiche consolidatesi nel corso dei secoli.

Deve sempre essere affermato il primato della coscienza ed è in questa ottica che deve essere visto il tema della Comunione  ai divorziati, unico tema evidenziato dalla stampa nazionale e internazionale e che invece nel documento compare solo in una breve nota a margine del testo.


 

Nella lezione della seconda ora, la dr.ssa Cantaluppi,  ci ha proposto una lezione interessantissima,  partendo dalla definizione e dalla spiegazione di cosa sia il DNA : una molecola presente in ogni cellula che trasmette informazioni ad ogni cellula. Esso è formato da due catene antiparallele (che nel loro andamento a spirale vanno sempre in direzioni opposte tra loro). Per genoma si intende il patrimonio genetico di una specie.

Uomo e scimpanzè hanno DNA uguale al 98%.

Solo centomila anni fa i nostri antenati hanno lasciato l’ Africa per cominciare a popolare i vari continenti e centomila anni sono un periodo troppo breve perché si possano evidenziare differenziazioni sostanziali all’interno di una specie. Si sono modificati solo caratteri secondari come il colore della pelle , degli occhi o dei capelli per adattamento a condizioni ambientali diverse.

Pertanto non esistono razze diverse all’interno della popolazione mondiale: esiste una sola razza umana

Letture: La prima pioggia di settembre….

Sto leggendo “Il primo uomo” l’ultimo romanzo, pubblicato postumo di Camus e, per invogliare qualcuno a leggerlo, riporto questo brano uno dei tanti veramente indimenticabili di questo straordinario scrittore.

Il libro è ambientato ad Algeri, dove l’estate opprime la città per lunghi mesi in cui la vita della gente è pesantemente condizionata dal tentativo di difendersi dal caldo soffocante , fino a che….

…..”Poi all’improvviso il cielo contratto su se stesso sino alla tensione estrema si apriva. La prima pioggia di settembre, violenta, copiosa, inondava la città. Tutte le strade del quartiere cominciavano a brillare, insieme con le foglie lucenti dei ficus, i fili elettrici e i binari del tram. Sulle colline che dominavano la città un odore di terra bagnata proveniente dai campi lontani portava ai prigionieri dell’estate* un messaggio di spazio e di libertà.

bambini felici sotto la pioggiaAllora i ragazzi si precipitavano in strada, correvano sotto la pioggia nei loro vestiti leggeri, sguazzavano felici nei gonfi rigagnoli schiumanti, e si mettevano in cerchio nelle larghe pozzanghere, si tenevano per le spalle, con volti pieni di grida e di risate, rovesciando indietro il capo per accogliere la pioggia incessante…..”

*prigionieri dell’estate sono i cittadini di Algeri oppressi da una lunga , torrida, estenuante estate.

Paolo e la musica.

30 anni fa.

Io : – Cosa ne diresti, Paolo, di iscriverti alla scuola media nella sezione musicale? Hai sempre avuto una certa propensione e sensibilità  per la musica ……-

Risposta: – Assolutamente no, mamma, c’è troppo da studiare . Ho visto quanto ha dovuto sgobbare mia sorella Giovanna .-

8 anni dopo …..

Coi primi soldi guadagnati in estate, Paolo si è comprato la prima chitarra, cui ne sono seguite altre , e poi ha preso lezioni di musica private per imparare a suonare il basso….

La storia di mio figlio Paolo con la musica ha poi avuto una svolta ulteriore tre anni fa, quando si svegliò di notte con in testa una canzone che aveva appena sognato e si mise a scriverla …..a quella ne seguirono altre che ha registrato con l’aiuto di amici e con mezzi di fortuna. Ora tenta campagna di crowdfundinguna campagna di crowdfunding, per tentare di far conoscere meglio i frutti del lavoro suo e dei suoi amici. Il proverbio dice: tentar non nuoce…..

Se una morale si può trarre da questa storia è che in tutte le scuole dell’obbligo si dovrebbe inserire lo studio della musica, come disciplina integrante dell’educazione , perché quando si è piccoli si rischia di fare scelte distorte per i motivi più futili.

 

 

Variazioni del programma.

Per l’ insorgere di difficoltà organizzative, il calendario delle lezioni UTE della prossima settimana subirà alcune modifiche.
Lunedì 11.
ore 15/16.30 – Seconda lezione del dr.  A. Lissoni su : I RISCHI DELLO STARE TROPPO SEDUTI
Martedì 12

ore 15–  LETTERATURA DIALETTALE – AMBIENTE, NATURA E PAESAGGIO NELLA LETTERATURA DIALETTALE MILANESE E LOMBARDA: DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI – docenti:  Enrico Ghioni – Franco Gottardi – Adriana Vasirani.

ore 16– la dott.ssa   E. Cantaluppi ci intratterrà  su un tema di BIOLOGIA: ESISTONO LE RAZZE UMANE? LA DEFINIZIONE DI RAZZA, PROVE GENETICHE-BIOLOGICHE DELLA INESISTENZA DELLE RAZZE UMANE

 Venerdì 15
ore 15 –  LETTERATURA DIALETTALE – AMBIENTE, NATURA E PAESAGGIO NELLA LETTERATURA DIALETTALE MILANESE E LOMBARDA: DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI docenti:  Enrico Ghioni – Franco Gottardi – Adriana Vasirani.
 
ore 16 – Assemblea annuale dei soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo.

Vespa ha diritto di godersi la pensione !!

Bruno Vespa a maggio farà 72 anni, visto che è del 1944. E’ in pensione , pertanto riscuoterà ogni mese il suo assegno che forse non sarà nemmeno tanto modesto….però sente il bisogno (lui!!!) di continuare a lavorare come esterno in TV in un programma di punta (ritengo anche questo moooolto ben retribuito).

Mi chiedo : visto che paghiamo il canone, perché nessuno ci chiede di cosa e di chi abbiamo bisogno noi utenti?

Chi aveva bisogno di sentire e vedere in TV il figlio di Riina? Chi aveva bisogno di sentire e vedere in TV il clan che domina la malavita romana? Chi ha bisogno di sentire e vedere in TV tante puntate di Porta a Porta dedicate ai delitti più atroci ed efferati con relativi modellini per ricostruire la scena del delitto?

Cosa possiamo imparare da trasmissioni di questo genere? Credo ben poco, anzi : dare spazio a certi personaggi è solo offensivo per tutti coloro che da essi hanno avuto motivi di sofferenze e di lutti e per tutti coloro che condividono i valori su cui è  fondata ogni società civile.

Tuttavia trasmissioni come queste sono fatte  per attirare audience e, se ci riescono, la colpa è anche di tutti coloro che al momento buono non riescono a cambiare canale.

Boicottiamo tutti “Porta a Porta” e forse anche Vespa potrà godersi in pace la sua pensione , senza più avere l’ossessione di solleticare il lato meno nobile che si trova in ognuno di noi.

Poesia : Uomo del mio tempo. (Quasimodo)

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Nulla è cambiato nel cuore dell’uomo, che continua a macchiarsi del sangue dei fratelli come agli albori della sua storia: sono solo cambiati gli strumenti di morte, divenuti più sofisticati e più terribili. I giovani devono perciò dimenticare i loro antenati, che hanno solo saputo seminare morte e odio

A mia madre.

Prosegue il recupero di post da ELDAS. (festa della mamma 2010)

Nel giorno della festa della mamma, mio figlio mi ha portato una rosa. Mi ha fatto molto piacere. Vorrei anch’ io poter offrire una rosa a mia madre, ma non è possibile. Per questo le dedico un pensiero:

Il treno mi portava a rivederti per l’ uiltima volta.

Pensavo alle sofferenze

che alla fine avevano segnato

il tuo volto e il tuo corpo.

e l’ angoscia si scioglieva in un brivido freddo.

Poi ti ho rivisto : eri bella e serena

come da tempo non eri più.

La morte non ti aveva sorpresa;

l’ avevi attesa, invocata e infine abbracciata.

Mi manca la tua voce che chiamava il mio nome

con la dolcezza severa che era solo tua.

Perchè non sopporto i mandarini.

Riporto da Eldas.

Credo di appartenere all’ ultima sfortunata generazione che ha conosciuto l’ incubo invernale della “cura” dell’ olio di fegato di merluzzo.

Al mattino, quando  tii alzavi , appena uscita dalle coperte, ti dovevi confrontare con il freddo  di una stanza dai vetri istoriati dal gelo e sapevi che, oltretutto, quei  primi brividi non erano che un pallido assaggio di quelli che avresti presto sentito fin nelle ossa andando a scuola a piedi. Il tuo più grande desiderio perciò era di scendere in cucina , già riscaldata dalla stufa a legna, e di gustarti la colazione già pronta..

Ma il tuo entusiasmo veniva smorzato da una consapevolezza agghiacciante: prima della tua agognata  tazza di latte bollente e prima dell’ uovo à la coque  ti toccava  inesorabilmente di inghiottire una cucchiaiata di nauseabondo olio di fegato di merluzzo…. Quali proprietà avesse io non lo ricordo, ma penso servisse più che altro a tranquillizzare genitori e medici, consapevoli delle carenze presentate dall’ alimentazione di allora. Se, infatti, i suoi benefici fossero stati reali, credo che il suo uso non sarebbe scomparso  improvvisamente, come poi avvenne.

Già quando la mamma apriva la boccetta dell’ olio ne usciva un odore stomachevole che ti predisponeva il palato  all’ incombente trauma gustativo, poi vedevi con angoscia quel liquido viscoso riempire il grosso cucchiaio; a questo punto chiedevi alla mamma se avesse già preparato  il  provvidenziale spicchio di  mandarino . Sapevi che era inutile ribellarsi : era una tortura a cui tutti i bambini dovevano sottoporsi , lo sapevi benissimo… nessuno poteva sfuggire a quel destino.

Allora chiudevi gli occhi, aprivi la bocca e cercavi di inghiottire più in fretta che potevi per poi  ingozzarti  con qualche spicchio di mandarino che doveva cancellare dalle tue papille gustative ogni traccia del delitto.

Che sia  per questo che non sopporto i mandarini? Forse mi ricordano quell’ incubo mattutino.