Accade a Erba: “Magazzino Consonante.

Questo è uno dei brani che ieri sera il “Magazzino Consonante” ha eseguito nella chiesetta di S. Bernardino Il complesso musicale formato da M.Grazia Inzaghi flautista , Elena Colella violinista, Learco Spigarelli trombettista e Paola Colombo violoncellista, ha incantato i numerosi presenti con musiche di vari autori tra cui Hendel, Bach , Vivaldi e, come dicevo, anche con il brano tratto dalla colonna sonora del film di Zeffirelli su S. Francesco.
Le volte della chiesetta , affrescate magnificamente, con la loro bella acustica, si sono riempite per oltre un’ora di armonie celestiali ed è stato confortante constatare la partecipazione del pubblico, che ha saputo apprezzare la bravura dei concertisti.

L’evento è stato organizzato dal “Gruppo Culturale Lazzati” della Parrocchia di Arcellasco.

Precompilata: non è difficile….

Dall’anno scorso si può fare la dichiarazione dei redditi on line utilizzando il 730 precompilato.

730_precompilato-inpsL’anno scorso, un po’ intimorita dalla novità, ho accettato la dichiarazione come si presentava, perchè avevo poche spese da detrarre e me la sono  cavata con un clic.

Quest’anno invece ho constatato che i compilatori, per evitare rimborsi, avevano registrato solo una minima parte delle spese sanitarie, perciò ho deciso di tentare l’impresa:  modificare la dichiarazione inserendo tutto ciò che posso documentare.

Devo dire che ci ho messo un po’, perchè non riesco a liberarmi dall’abitudine di cliccare prima di aver letto per bene tutte le opzioni che la pagina che sto compilando, prevede , così son dovuta uscire e rientrare più volte dal sito “fiscoonline”, ma alla fine ce l’ho fatta e subito è uscito anche il calcolo di quanto potrò recuperare : sono appena 80 euro, ma sono soddisfatta  non tanto per il rimborso che mi sono guadagnata, quanto e soprattutto per  avercela fatta.

UTE: a teatro ricordando GOVI.

l'ingegner casciaballSi sa che la vita dei bugiardi è molto complicata e non tutti sono in grado di sostenere a lungo quel ruolo, perché prima o poi il tempo, che è sempre galantuomo, si occupa di smantellare il castello di bugie faticosamente messo in piedi.

E’ un po’ questa la morale della commedia ” L’ingegner casciaball”, tratta da un testo di Gilberto Govi , di cui ricorre il cinquantenario della morte. Chi non è più tanto giovane, ricorda forse quando la TV trasmetteva le commedie dell’impareggiabile capocomico genovese. Io  ero una ragazzina e ricordo quando tutta la famiglia si disponeva davanti al televisore per vedere Govi (ma anche Baseggio). Ricordo bene come mio padre e mia madre assistessero con grande divertimento alle sue commedie, sia per le situazioni comiche sia e soprattutto per la recitazione di Govi,  per il suo modo di porgere le battute, per la sua mimica facciale, per i suoi sguardi ammiccanti, per il suo modo di stare in scena e per la sua gestualità.

Bene, non voglio esagerare, ma il protagonista della versione italiano-brianzola (tradotta e adattata da Marinetta e Cesare) della commedia rappresentata oggi, mi ha ricordato molto quel Govi. E anche tutti gli altri interpreti si sono veramente fatti onore.

Gli applausi a scena aperta sono scrosciati a ripetizione e alla fine non finivamo più di applaudire e complimentarci con gli interpreti e con Cesare, il bravissimo regista.

La compagnia si esibirà fra una settimana ad Arcellasco e durante l’estate a Valbrona, ma sono certa che riceveranno molti altri inviti.

Se potete, non lasciatevi sfuggire l’occasione di vedere questo spettacolo: l’ingegnere casciaball vi conquisterà.

UTE: si chiude….in canto.

L’UTE di Erba la settimana prossima chiuderà l’Anno Accademico 2015/2016.

coro ute a padernoGià oggi pomeriggio la nostra compagnia teatrale saluterà i soci offrendoci uno spettacolo , “L’INGEGNER CASCIABALL”, che si preannuncia oltremodo divertente.

Martedì prossimo invece, dopo il saluto del nostro valente coordinatore, Don Ivano, si esibirà il nostro coro. Eseguirà alcuni brani del suo vasto repertorio, che va dai brani lirici, alle operette, ai canti folcloristici e al pop, sempre con la stessa bravura, merito certamente del valentissimo maestro Alessandra Zapparoli.

Accorrete numerosi: ne vale la pena!

Poesia: La pioggia nel pineto (G. D’Annunzio)

Questa giornata piovosa di maggio, mi induce a ripensare a una notissima poesia, forse la più bella del D’Annunzio: LA PIOGGIA NEL PINETO. Rileggendola pare di essere davvero immersi nel verde dei nostri boschi e di ascoltare la canzone della pioggia.

pinetoTaci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell’aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d’arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, ascolta. L’accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall’umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s’allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s’ode voce del mare.
Or s’ode su tutta la fronda
crosciare
l’argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell’aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell’ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l’erbe,
i denti negli alvèoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c’intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m’illuse, che oggi t’illude,
o Ermione.

UTE: pomeriggio a teatro : L’ingegner casciaball.

Come sempre, alla fine dell’Anno Accademico, la compagnia teatrale dell’UTE ci mostrerà il frutto di un anno di lavoro e di passione. L’opera che verrà rappresentata Venerdì 20 maggio in sala Isacchi (dove si tengono normalmente le lezioni) è intitolata:

“L’ INGEGNER CASCIABALL”

Il titolo della commedia e la bravura degli interpreti garantiscono la possibilità di passare uno splendido divertentissimo pomeriggio.

Lo spettacolo è aperto a tutti , soci e non.

Vi aspettiamo!!!

Poesia: Donna (Madre Teresa)

madre TeresaQuesta poesia di Madre Teresa di Calcutta ben si addice alle donne che anche oggi sono venute alla Sala Argento ed è a loro che la dedico …..

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni….
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.

Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di fotografie ingiallite…..
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!

Teatro: L’opera da tre soldi.

opera da tre soldiSolo all’ultimo momento abbiamo potuto decidere di prenotare l’ultimo spettacolo cui ci dava diritto l’abbonamento sottoscritto a Natale, quindi non mi ero documentata su ciò che avremmo visto al “Piccolo”. E’ stato perciò un po’ destabilizzante per me assistere al primo atto di “L ‘ opera da tre soldi” , famosissima pièce di Bertolt  Brecht e Kurt Weill.

La situazione rappresentata mi pareva troppo surreale, i personaggi parevano di volta in volta vittime e carnefici allo stesso tempo; poi nel secondo tempo tutto si è chiarito: la denuncia della corruzione ad ogni livello, dello sfruttamento dei poveri e dello strapotere del danaro, al cui fascino nessuno, povero o ricco che sia , intende sottrarsi. Ogni valore viene calpestato per danaro: amore, amicizia , lealtà, onestà, senso del dovere.

Ho molto apprezzato la recitazione dei protagonisti, soprattutto quella di Peppe Servillo, che conoscevo come musicista, ma che se la cava benissimo anche sulla scena. Uno straordinario effetto ottico veniva creato dal sipario fatto di lunghissime strisce verticali dorate, che creavano inaspettati effetti di luce ad ogni movimento, il che creava un contrasto netto con la semplicità  , direi quasi povertà, delle scene.

Capisco benissimo il successo avuto da questa opera teatrale ai tempi di Streheler e ora, pur se i tempi sono notevolmente cambiati, il messaggio dello sfruttamento di una parte dell’umanità sull’altra resta sempre valido, anzi il problema si è forse ingigantito  con la globalizzazione.