Festa delle genti.

IMG-20160515-WA0003E’ sempre suggestivo il racconto degli Atti degli Apostoli che si legge in chiesa nel giorno della Pentecoste: il tuono , il vento, il fuoco scuotono l’aria e poi dei poveri pescatori prendono a parlare a genti di tutte le lingue e tutti li capiscono…..

Da qualche anno, in questa giornata a ricordarci la missione universale della Chiesa, si celebra la “festa delle genti” e stamattina la Messa è stata animata da un gruppo del Ghana che ha conquistato tutti coi suoi canti pieni di vita  e con le voci splendide dei coristi, che cantavano continuando  sorridere e comunicando a tutti una gioia autentica. Dovremmo lasciarci contagiare dalla speranza e dalla fiducia nel futuro di questi giovani che vengono da tanto lontano .

 

Essere “forestieri”.

Da tre anni abitavamo ad Erba e avevo sempre cercato di favorire l’inserimento dei miei tre figli nell’ambiente della Parrocchia, anche aspettandoli fuori in macchina le prime volte che si recavano al catechismo .

Era venuto il momento per una delle mie figlie di ricevere il Sacramento della Cresima e siamo andate insieme a ritirare la tunica da noleggiare per la cerimonia. Siamo andate dalle suore che si occupavano di questa incombenza e abbiamo aspettato un po’ finchè è comparsa la superiora , che vedendoci ha esclamato:- Ah , ecco Giovanna! –  Sottovoce mia figlia con lo stupore dipinto in volto mi ha sussurrato : – Allora mi conosce….!!-

Per tre anni quella suora non aveva mai chiamato mia figlia per nome, non le aveva mai fatto sentire di essere accolta , di far parte del gruppo e della comunità….. Dopo questo episodio le mie figlie hanno cominciato a frequentare un’altra parrocchia. Per parte mia ho sempre sentito di essere un’estranea , nessuno poteva dimenticare o perdonarmi il fatto di non essere nata in questo microcosmo così geloso delle sue abitudini e così geloso dei propri confini.

Ora però qualcosa sta cambiando anche e soprattutto per merito di un nuovo parroco, che fa dell’accoglienza e dell’apertura il filo conduttore della sua azione pastorale e io (e credo non solo io) gliene sono grata. Forse è il caso di riscoprire, per molti cristiani , il significato della parola “cattolico” , che vuol dire “UNIVERSALE”. La nostra Chiesa si dice cattolica perchè si rivolge a tutti gli uomini, perchè vuole accogliere e abbracciare tutti coloro che con retta coscienza cercano di realizzare il Regno di Dio e la Sua giustizia.  Non ci si può dire cattolici se continuiamo a frapporre muri , seppure invisibili , tra “noi” e “gli altri”.

 

 

Rassegna di cori 2016.

Ecco il coro dell’UTE di Erba durante la sua applauditissima esibizione di oggi a Paderno Dugnano. Ancora una volta ha dato prova di aver raggiunto un livello di preparazione veramente notevole e di avere al proprio interno alcune voci di grande livello artistico. I nostri coristi, magistralmente diretti come al solito dal maestro Alessandra Zapparoli e accompagnati al pianoforte dal maestro Maurizio Fasoli, sono riusciti a conquistare il pubblico nonostante abbiano eseguito pezzi poco conosciuti e certo non facili di Verdi, Orff, Morricone (C’era una volta il west).

Del resto tutti i cori presenti hanno mostrato un notevole miglioramento rispetto allo scorso anno e tutti hanno riscosso un notevole successo. Qualcuno puntava di più all’ effetto giocoso, altri hanno pescato nel tesoro del folclore , altri, non avendo voci di particolare spicco al loro interno, hanno puntato sull’armonizzazione e sul grande numero di coristi ben affiatati.

Comunque il momento più emozionante è stato il canto finale, quando tutti i cori (saranno stati quasi duecento coristi?) hanno cantato insieme “Si può dare di più” : il canto ha riempito le volte del Santuario che ci ospitava e tutti noi ci siamo sentiti avvolti dalla musica e dalla gioia di cantare insieme: una bella festa……peccato però che , solo quando sono stata sul pullman pronto a ripartire, mi sono accorta che avrei potuto incontrare una cara amica di facebook che era presente proprio lì alla rassegna dei cori….ma io avevo spento il cellulare e non avevo saputo della sua presenza.  Speriamo di poterci concedere un’altra occasione per incontrarci.

Questa qui sotto è la foto scattata dalla mia amica Brunetta: io ero in terza fila a sinistra….

coro ute a paderno

Unioni civili.

La legge sulle unioni gay (a proposito: ricordo che l’acronimo GAY significa “GOOD AS YOU” , cioè “Buono come te, uguale a te..”) è stata approvata. Ricordo le discussioni degli anni scorsi sui PACS e sui DICO, poi svaniti nel nulla.

Questa legge , a sentire quelli che se ne intendono , è lacunosa, imperfetta , ma esiste a riconoscere a ognuno il diritto di essere e apparire quello che è . Sento che le gerarchie della Chiesa mugugnano e qualcuno etichetta questa legge come opera del demonio …..a parer mio nemmeno il Padre Eterno  può chiedere di andare contro la propria natura e certo Lui sa vedere nel profondo delle coscienze meglio di noi.

Ieri sentivo durante la telecronaca del Giro d’Italia un breve servizio sulle streghe di Benevento e sulla feroce repressione durata per secoli da parte di ecclesiastici contro povere donne forse solo un po’ ribelli o più sfortunate di altre….Quella è senz’altro stata opera del demonio… e forse opera del demonio è anche l’omertà con cui sono stati coperti i delitti di tanti religiosi pedofili…. Sarei più felice se i vescovi italiani si occupassero di più di ripulire il clero dalle mele marce e di meno delle coppie gay….

Giocando con Giovanni…

mani di nonna e bimbaArrivo da Giovanni, che mi accoglie porgendomi le pantofole che indosso appena entrata in casa. Subito mi porta a giocare con il trenino, le macchinine, gli animaletti…poi a un certo punto mi dice: – Di’ butta canzone….-  Non capisco e gli dico di ripetere: – Nonna, dici brutta canzone brutta….-

Ci penso su e finalmente una lampadina si accende nel mio cervello : Giovanni si è ricordato di  una mia espressione  scherzosa, che rivolgo spesso e volentieri ai miei nipotini e allora gli dico : Brutto mascalzone farabutto!!!!….e Giovanni ride : ci siamo capiti!

UTE: L’anelito all’eterno e al trascendente nella fisica di Einstein dopo un secolo-

fiore di lotoOggi il prof. Damiani ha concluso il ciclo delle lezioni di quest’anno, incentrate sulla Relatività Generale, dato che ricorre il centenario della pubblicazione della teoria di Einstein.

La lezione è cominciata con la proiezione dell’immagine di un fiore di loto, simbolo dell’Unità della realtà: il loto affonda le radici nella terra, ha  il fusto immerso nell’acqua e il suo fiore affiora a rifornirsi di aria e di sole. L’anelito essenziale è la ricerca di Unità, perchè l’Assoluto è Unità. A interrompere la lezione appena iniziata arriva l’intervento di uno dei presenti, che legge un articolo di Stephen Hawking, l’astrofisico che lega il concetto della non-esistenza di dio al fatto che l’Universo è sempre, ed è sempre stato, in movimento e non ha confini . Il docente risponde che questo ragionamento è tipico di molti scienziati materialisti, ma la logica umana non può comprendere ciò che è immateriale e conclude che l’accettazione o la negazione di Dio sono entrambe fondate, allo stesso modo, su un atto di fede. Riprendendo il tema della lezione, il prof. Damiani spiega come Einstein anelasse a ricomporre l’intima e coerente unità del reale, una conoscenza unitaria della realtà fisica; è l’ultimo filosofo naturale del XX secolo e la sua ricerca evade dalla vita di ogni giorno per discriminare il relativo dall’assoluto. Il vero valore di un uomo si determina in quale misura sia riuscito a liberarsi dall’ IO (egoismo, voglia di affermazione…). Non è il risultato delle ricerche ad elevare gli uomini, ma è il loro sforzo per capire. La spiritualità per Einstein è un’ idea impersonale spogliata di IO e di MIO e la sua religiosità consiste nell’ammirazione estasiata delle leggi di natura; gli si rivela una mente così superiore che tutta l’intelligenza degli uomini non ne è che un riflesso assolutamente nullo.

Per Einstein l’universo è un Cosmo armoniosamente ordinato e comprensibile; l’ordine e l’armonia cosmica sono espressione di un’intima unità; l’ordine l’armonia e l’unità del Cosmo possono essere compresi dalla coscienza dell’uomo.

Noi dipendiamo dal nostro spazio-tempo, ma per la luce lo spazio è nullo. Se potessimo viaggiare alla velocità della luce, il tempo finirebbe, si fermerebbe. LA LUCE è TRASCENDENTE.

La realtà non è sempre ordinabile, infatti le conseguenze di ciò che fanno due soggetti che non si conoscono e che non sanno l’uno dell’altro, interagiscono .

“Baghavad Gita: “Tu hai il controllo dell’azione soltanto, mai dei suoi frutti, perchè il corso dell’azione è insondabile…”

La relatività unifica e lo fa nel modo più profondo possibile, dimostrando l’unità dello spazio-tempo. Dimostra che la natura del mondo è olistica , non si può comprenderlo riducendolo alle sue singole parti: l’oceano è il tutto , ma anche ogni singola goccia che si frange sulla riva

 

 

Semplice bellezza.

WP_20160510_12_44_59_ProIn mezzo alla siepe di lauro  che delimita il mio giardino , è cresciuta una pianta di rosa canina,  che io amo in modo particolare : prima di tutto perchè è un dono di qualcuno dei merli , numerosi, che hanno colonizzato gli spazi condominiali e poi perchè apprezzo in questa pianta la sua capacità di sopravvivere  immutata forse da milioni di anni. E’ la progenitrice di tutte le rose di questo mondo,  che certo sono più appariscenti, più profumate, ma non hanno la sua semplice primordiale bellezza.

Sala argento.

Avevo già parlato dell’idea di invitare le signore del circondario a ritrovarsi il lunedì pomeriggio per stare in compagnia e fare delle cose suggerite via via dalle ricorrenze e dalle necessità.

L’idea è andata avanti grazie all’impegno della mia amica Bruna, che non si è scoraggiata di fronte alle difficoltà iniziali. Il luogo di incontro è stato chiamato “Sala Argento”.

WP_20160509_16_22_55_ProOggi eravamo un bel gruppetto e, sotto la guida di un’amica molto abile e creativa, ci siamo date all’allestimento di catene e fiori per addobbare il piazzale della chiesa per la festa patronale. Abbiamo diviso i compiti secondo i criteri del lavoro a catena e ci siamo date un bel da fare, ma intanto chiacchieravamo piacevolmente e forse ogni tanto eravamo un po’ troppo rumorose, perchè le amiche appassionatissime di burraco ci hanno zittito ripetutamente.

Bruna ed io ne abbiamo approfittato anche per cominciare a selezionare il materiale fotografico col quale vorremmo allestire una mostra e qui colgo l’occasione per invitare tutti gli Arcellaschesi (spero si possa dire) a ricercare, tra gli album dei ricordi, foto, poesie e scritti che testimonino la vita dei nostri avi in questa terra di Brianza e a portarli alla segreteria della parrocchia o a scannerizzarli e inviarli a questo indirizzo mail: arcellasco.mostre@gmail.com. Speriamo di poter raccogliere tante belle testimonianze.