Specchio, specchio delle mie brame….

specchio magicoNon solo le vetrine (come dicevo nel post precedente) fanno brutti scherzi a una certa età, riflettendo un’immagine di noi che non riconosciamo…..a me capitano cose strane anche con gli specchi.

Quello del bagno di casa mia ad esempio mi ritrae quasi sempre  in un modo che direi accettabile: le rughe sempre al loro posto, le palpebre un po’ cadenti, così come anche le guance, ma tutto sommato ormai ci ho fatto l’abitudine…..Basta però che salga in auto e mi cada lo sguardo sullo specchietto retrovisore perchè salti agli occhi  qualche macchiolina della pelle o qualche peluzzo cresciuto abusivamente sopra al labbro superiore o sulla punta del mento…lo specchio del bagno non me lo aveva rivelato!!!

Per non parlare poi degli specchi delle parrucchiere: a mio avviso sono predisposti in modo da evidenziare e ingigantire ogni difetto di chi si siede davanti a loro, forse per indurre le clienti a comprare più prodotti di bellezza o a richiedere trattamenti aggiuntivi per cercare di ovviare al disastro della scomparsa del contorno del viso o a quelle borse sotto gli occhi o al diradamento dei capelli…

Ricordate  lo specchio della matrigna di Biancaneve? Aveva il vizio di raccontare sempre delle verità spiacevoli …proprio come quegli specchi nei quali mi imbatto io…Non so se la matrigna  abbia fatto a pezzi il suo, ma, se lo avesse fatto, avrebbe tutta la mia solidarietà.

I ricordi fanno compagnia….

bosisiolago4 tramontoQuesta notte compirò 70 anni !!! Se potessi non guardarmi mai allo specchio , forse non mi renderei conto  del tanto tempo che è passato…. perchè tante sono ancora le cose che vorrei imparare, conoscere, sperimentare…. A volte, se cammino per la strada soprappensiero e mi vedo riflessa nella vetrina di un negozio, per qualche istante non mi riconosco , perchè nel mio cervello è rimasta un’immagine di me diversa da quella che sono ora….ma poi subito mi rendo conto che  sono proprio io……una che ha ormai più ricordi che speranze o progetti e mi va benissimo così , visto che mi ritengo una donna fortunata.

Ecco : i ricordi….per me sono importanti, mi fanno compagnia….proprio come succede al poeta Tomas Tranströmer, premio Nobel 2011 per la letteratura:

I RICORDI MI VEDONO.

Un mattino di giugno, troppo presto
per svegliarsi, troppo tardi
per riprendere sonno.

Devo uscire nel verde gremito
di ricordi, e mi seguono con lo sguardo.
Non si vedono, si fondono totalmente
con lo sfondo, camaleonti perfetti.

Così vicini che li sento respirare
benché il canto degli uccelli
sia assordante.

 

Aggiungo qui quanto mi ha scritto mia sorella , ricordando quella notte di 70 anni fa:

Ricordo quella notte di  tanti anni fa, quando bussavi alla porta per far parte di questo mondo, che ,allora ,nonostante le difficoltà era certamente meglio di adesso. Io lo ricordo molto bene: mi hanno portato a dormire con Alberta ed è stata una festa, poi verso mattina la notizia : – Sai questa notte ti è nata una sorellina! – Momenti indimenticabili………e che ricordano momenti felici della mia vita

Continua a leggere su GraphoMania: http://blog.graphe.it/2016/06/01/giugno-frasi-poesie-proverbi#ixzz4AY8PFY33

 

Giornate così….

Mi sveglio , guardo dalla finestra e vedo cielo grigio e alberi strapazzati dal vento, mentre il cellulare dice che la temperatura là fuori è di 10°, proprio come quando ero qui a febbraio…..Accendo la TV  per cercare di capire qualche notizia e l’unica cosa che mi è chiara è l’immagine della faccia  di Cameron circondata dalle stelle della bandiera europea , che sventola amichevole….Il referendum sul Brexit si sta avvicinando  e gli Inglesi devono decidere se si sentono Europei o se si sentono di un ‘ altra parrocchia….Sento che continueranno a stare nell’UE, potrei scommteterci.

https://onedrive.live.com/redir?resid=C4E5805F228720D!4224&authkey=!AAPm8IW-_tlEKO0&v=3&ithint=photo%2cjpg

Qui invece bisogna decidere più semplicemente come riempire le giornate e abbiamo optato per costruire un aereo col lego. Su un tappeto , in cameretta, abbiamo lavorato per tre giorni, superando anche la difficoltà del solito pezzo mancante (un bastoncino sostituito da un pezzetto  di beccuccio per capelli)  e alla fine il risultato soddisfa il nipotino e anche la nonna , che cerca di non fare caso al mal di schiena che si è ringalluzzito con lo stare accovacciata sul pavimento.

 

 

Il nostro 2 giugno.

Segnalo questo articolo, che oltre a dare ampio spazio alla storia della nascita della nostra repubblica, dà  un’ampia sintesi della storia di casa Savoia e infine dedica un ricordo a quella volta in cui le donne entravano in una cabina elettorale per la prima volta nel nostro paese.

2 giugno 1946In quel giorno fatidico c’ero anch’io nella cabina con mia madre….infatti sarei nata due giorni dopo. Era andata a votare a piedi, accompagnata da una vicina: doveva sentire che era troppo importante quel giorno per tutte le donne e per il nostro paese e lei non poteva certo mancare, anche se non deve essere stato uno scherzo farsi quella strada sotto il sole con quel pancione.

Mia madre non mi ha mai detto per chi ha votato quel giorno (anche perchè non credo di averglielo chiesto), ma credo che davanti a quella scheda le siano venuti in mente i giorni della guerra civile, l’8 settembre, le leggi fasciste…..e poi  abbia votato in modo da voltare pagina per sempre.

Letture: L’isola del giorno prima.

Rivedendo la storia dei meridiani mi sono ricordata di un libro che ho letto qualche tempo fa: L’ISOLA DEL GIORNO PRIMA di Umberto Eco.

l'isola del giorno primaUn giovane piemontese, tal Roberto  de la Grive, inviato da Richelieu a scoprire i misteri che si credeva si celassero agli antipodi , fa naufragio e, unico sopravvissuto, trova rifugio su un relitto incagliatosi da tempo a poca distanza da un’isola misteriosa . Tra il relitto e l’isola passa la linea del cambiamento di data (da qui il titolo). Roberto nella sua solitudine, rivede la sua vita , mentre tenta di sopravvivere.. I suoi flash-back danno modo a Eco di dare sfoggio di una cultura impressionante, tanto pare sconfinata.

Questo è senz’altro un titolo di merito dell’opera, ma a mio parere anche il suo limite : l’autore è più preoccupato di mostrare il suo sapere che di tenere desta l’attenzione del lettore, almeno se quel lettore assomiglia a me. ….infatti io a pochi capitoli dalla fine del libro non sono più riuscita a proseguire nella lettura  e perciò se non svelo il finale non è  per non togliere ai potenziali lettori il gusto di scoprirlo, ma perchè proprio non lo conosco.