Festa solidale.

1275490-rolocorsorepubblicaQuest’anno a Rolo la tradizionale festa di S. Luigi avrà un taglio particolare.  E’ da sempre una delle feste più sentite, perchè S. Luigi è un santo di queste terre (era un principe della famiglia Gonzaga) ed è anche il patrono della gioventù, essendo morto a soli 23 anni assistendo i malati di peste.

Quest’anno  si è voluto cogliere l’occasione di questa festa per  mobilitare tutto il paese in una raccolta di fondi per i terremotati di Amatrice e dintorni.   Qui la gente sa bene cosa significhi un terremoto: lo ha vissuto sulla propria pelle 4 anni fa e sa che in queste circostanze l’unica speranza, l’unico conforto è la solidarietà concreta della collettività.  Così come hanno ricevuto, ora i Rolesi sono pronti a donare. Ed ecco un esercito di volontari al lavoro per preparare pizze e altre prelibatezze da mangiare in Villa. Quasi cinquecento le prenotazioni, ma non mancheranno anche i soliti poco organizzati che arriveranno all’ultimo momento.Tutto il ricavato andrà  a una delle comunità colpite dal terremoto.

Per l’occasione i due pizzaioli del centro del paese terranno chiusi i loro locali e presteranno la loro opera come volontari  per contribuire alla perfetta riuscita dell’evento.

Mentre scrivo,  una musica allegra  viene dalla festa e io sento di amare questa terra e questa gente, che sa lavorare duramente, che sa reagire con coraggio alle avversità, ma che non perde il gusto di stare insieme in allegria e che soprattutto sa sempre rispondere con generosità alle richieste di aiuto di chi si trova in difficoltà.

AGGIORNAMENTO: mi dicono che la festa è stata un vero successo di pubblico e incassi. Complimenti a tutti!!!

 

Il pianto di una madre.

Si è voltata e subito ho colto nel suo volto i tratti di quando era bambina allegra e vivace, ma ora  tutto in lei parlava un muto linguaggio di dolore…. e mi ha detto: prega per mia figlia …lei .è morta ….e io sopravvivo a pillole….non so darmi pace…. e ho forse perso anche la fede

L’ho abbracciata mentre il mio pianto si univa al suo….le dicevo che è difficile credere quando un dolore tanto ingiusto ti opprime….

Il pianto delle mamme che hanno perso i figli, non lenisce la sofferenza, ma, come l’acqua sui fianchi di una montagna, scava  nell’anima solchi sempre più profondi

 

Chi ha paura dei bambini?

-Vediamo cosa dice Don Bitozzolo Sarracino…- a queste parole del vecchio maestro tutti i monelli  si sentivano correre i brividi lungo la schiena, mentre al povero malcapitato, cui era indirizzata la minaccia, venivano i sudori freddi.

Allora il maestro scendeva dalla cattedra impugnando il famigerato Don Bitozzolo, che era una bacchetta nodosa e molto flessibile che di lì a poco si sarebbe abbattuta con violenza sulle mani dello scolaro che aveva scatenato l’ira dell’insegnante.

-Don Bitozzolo ha detto “dieci” !!- e per dieci volte il maestro percuoteva le mani protese …e guai se venivano sottratte alla punizione: le bacchettate raddoppiavano.

Tutto questo accadeva davvero in una classe elementare in Sicilia oltre mezzo secolo fa.

Per fortuna questo non accade più nelle scuole italiane, dove le punizioni corporali sono vietate, ma ciò non toglie che esistano ancora insegnanti che per imporre disciplina e ordine preferiscono farsi temere dai propri alunni, piuttosto che puntare sull’autorevolezza che viene dal riconocimento della propria professionalità e competenza. Credo che questi insegnanti in fondo abbiano paura dei bambini e abbiano sbagliato mestiere.

 

 

Poesia: L’onestà de mi’ nonna. (Trilussa)

Mi sono molto divertita a leggere questa poesia di Trilussa , che aveva una nonna onesta sì, ma con qualche rimpianto……:)

L’onestà de mi’ nonna

Quanno che nonna mia pijò marito
nun fece mica come tante e tante
che doppo un po’ se troveno l’amante…
Lei, in cinquant’anni, nu’ l’ha mai tradito!

Dice che un giorno un vecchio impreciuttito
che je voleva fa’ lo spasimante
je disse: – V’arigalo ‘sto brillante
se venite a pijavvelo in un sito. –

Un’antra, ar posto suo, come succede,
j’avrebbe detto subbito: – So’ pronta.
Ma nonna, ch’era onesta, nun ciagnede;

anzi je disse: – Stattene lontano… –
Tanto ch’adesso, quanno l’aricconta,
ancora ce se mozzica le mano!

Letture: Pellegrinaggio d’ autunno di Hermann Hesse.

Sto leggendo alcuni racconti brevi , opere giovanili di Hermann Hesse e voglio trascrivere qui un breve brano tratto da “PELLEGRINAGGIO D’AUTUNNO”.

pellegrinaggio d'autunnoIl giovane Hermann sta facendo un viaggio a piedi per ritrovare immagini e ricordi della sua giovinezza. Camminando in solitudine ha tempo di osservare e di riflettere . A un certo punto scrive:

…..Grandi stormi di storni volavano sui campi in formazione a V, con un forte frullar d’ali……. Nella valle avanzava lentamente il gregge di un pastore nomade e alla sua leggera polvere si mischiava l’esile fumo azzurrognolo della pipa del pastore…….la bellezza della terra parlava la sua lingua lieve e struggente, senza curarsi di chi la ascoltasse.

Una cosa mi pare strana e incomprensibile….: come un albero si innalzi verso il cielo e come i venti, senza rumore, posino in una valle; come le foglie gialle della betulla cadano dai rami e come gli stormi di uccelli trovino la strada nel cielo azzurro. Quell’eterno mistero ci stringe il cuore in modo così umiliante e dolce al tempo stesso che deponiamo ogni superbia, quella superbia con cui di solito si parla dell’inesplicabile, ma, ben lungi dal soccombere, accogliamo grati ogni cosa e, con modestia e orgoglio, ci sentiamo ospiti dell’universo….

Oltre alla bellezza della descrizione mi piace l’idea di sentirsi “ospiti dell’universo” , non dominatori e padroni…. Ospiti ! Essere ospiti comporta l’ atteggiamento di rispetto  di chi occupa provvisoriamente uno spazio che non gli appartiene e perciò ha il dovere di trattarlo con cura , di custodirlo , per lasciarlo intatto ad altri ospiti futuri.

Questa è un’idea molto attuale che ispira anche il documento di Papa Francesco “Laudato si'”, oltre all ‘ ecologia moderna.

Furore…. ieri e oggi…

Di questi tempi si sente spesso parlare di nuove schiavitù, di poveri in fuga dalla povertà per ritrovarsi poi più poveri , più disperati e più sfruttati di prima.

Furore_08

 

 

 

 

 

 

 

 

Spesso riflettendo su questo stato di cose, mi sovviene di un libro che ho letto in gioventù e che non ho più dimenticato : FURORE di John Steinbeck.  Vi si narrano le peripezie di una famiglia di contadini, che , insieme a una miriade di altre, è costretta dalle banche ad abbandonare la propria terra . …. le banche non hanno un’ anima……le banche hanno come solo e unico criterio operativo il dividendo da distribuire agli azionisti e allora non conta la sofferenza della gente che perde tutto e che si vede sostituita dai trattori…..E quando i poveri sono tanti, c’è sempre chi può speculare sulla loro fame e sulla loro miseria……

Questa storia è ambientata negli USA quasi un secolo fa, è però molto attuale;vi sono molti punti di contatto con ciò che accade oggi su scala mondiale: oggi a non avere un’anima non sono solo le banche , ma anche le multinazionali, i fondi di investimento, i grandi capitali…che si spostano là dove è più facile sfruttare la fame di lavoro ;che si appropriano di immense estensioni di terreno cacciandone chi da esso ha sempre tratto i mezzi della propria sussistenza; che non esitano a licenziare la gente e a sostituirla con computer e robot e provocando così guerre e “deportazioni” di milioni e milioni di disperati.

….Ma le multinazionali non hanno un’anima….e nessuno ritirando il suo dividendo sentirà l’odore del sangue che gronda da quel danaro…

Chi volesse rinfrescarsi la memoria e ricordare meglio il bel libro di Steinbeck  può cliccare Qui

Una serata zuccherosa.

Per  quindici giorni accendendo la TV mi veniva proprio la depressione: non solo non riuscivo a capire quello che si diceva, ma anche la “veste” dei programmi più leggeri come i giochi era così minimale da rasentare la tristezza.

Ieri sera ,invece, tornando in Italia , ho trovato ad accogliermi una bella trasmissione incentrata su uno dei miei cantanti preferiti : Zucchero! Ho passato così la mia prima serata in solitudine godendomi le sue belle canzoni .

Zucchero è bravo quando si scatena in ritmi travolgenti  ed è bravissimo nei brani più poetici. Sa creare atmosfere di grande intensità sia con i testi, che con la musica, che con la sua voce calda e suggestiva.

A volte i testi sono un po’ bislacchi, specie nelle canzoni più chiassose:  sembra che scelga le parole non tanto in base al  significato che si dà loro abitualmente, ma in base al loro suono e al ritmo che devono contribuire a creare.

A dire la verità a Londra non ho mai visto una trasmissione del genere sulle reti non a pagamento. Ci lamentiamo sempre della Rai e delle nostre TV , ma altrove non va certamente meglio.

Theresa May e la scuola.

La sig. May, primo ministro inglese, si sta forse accorgendo che la sue scuole , soprattutto le università, e l’organico dei suoi ospedali pullulano di stranieri, perchè il sistema scolastico inglese favorisce una selezione feroce fin dai primi anni di scuola, non solo in base alle capacità, che sono indispensabili, ma anche in base al reddito familiare. Ciò esclude dai gradi più elevati dell’istruzione buona parte del popolo inglese, pertanto medici, docenti, avvocati , ingegneri devono venire da fuori.

Ma se si intende veramente attuare una Brexit “severa” sorge il problema di come rimpiazzare i “cervelli” che non hanno i requisiti per restare….

Ecco forse il perchè della sua proposta di rendere più democratico il sistema scolastico ,  con una nuova attenzione verso i figli delle famiglie a basso reddito.