Preghiera per te.

La incontravo spesso in chiesa, ma da molto tempo non la vedevo più. Oggi per caso me la sono trovata vicino e mi sono affrettata ad andarle incontro per poterle fare gli auguri, ma subito ho notato nello sguardo un’ ombra che non c’era ….mi ha detto che è morto suo figlio….Mi sono sentita gelare…poi il dolore ha cominciato a scorrere a fiumi e alla fine una richiesta:- Di’ una preghiera per me, perchè io non riesco  più a pregare….-

Quante persone che conosco si sono dovute caricare di questa croce, la più pesante!!! E per loro l’avvicinarsi delle feste è vissuto come un incubo in cui  più lacerante diventa il ricordo di chi non ci sarà più a tavola con loro…

Cara amica, certamente pregherò per te, ma spero che un giorno anche tu possa pronunciare questa preghiera che ho trovato in rete.

“ Padre, faccio fatica ad aprire gli occhi la mattina. Non è fatica fisica, ciò di cui ti parlo, ma fatica spirituale, psichica, morale, perché so che aprire gli occhi vuol dire affrontare un  nuovo giorno con il peso di una mancanza, che non si alleggerisce mai. Tale mi sembra. E, affrontare un nuovo giorno – anche se dovrei ringraziarti per questo altro tempo che mi doni ora dopo ora – in realtà mi dà angoscia tale che, il desiderio più forte è quello di chiudere per sempre gli occhi, pur di non provare la morsa che mi stringe il cuore: l’assenza del mio amato figlio.

Padre, non riesco a vivere per gli altri che mi hai lasciato accanto, sebbene io sappia che mi amano e che io amo, ma la morte che ho dentro è più  forte dell’amore per loro, e trascino così, tra un giorno e l’altro, la mia vita di doveri, senza più essere vita. Aiutami! Alleggerisci Tu questa croce che sento troppo pesante. Insegnami ad amare di nuovo, non solo me stessa, i miei cari, ma tutti i Tuoi figli

Padre, metto ai piedi della Croce del Tuo Figlio Gesù, tutto il mio dolore, tutto il mio essere, tutto il dolore e le sofferenze della mia famiglia, ma anche tutta la mia miseria senza Te… senza Luce. Amen.”

 

 

UTE: Buon Natale con Giotto!

Ieri Samuele ha preso a calci il camino e non poteva indossare le scarpe, per questo non siamo potuti andare all’UTE ad assistere all’ultima lezione. Dev’essere stata molto bella! Il tema era “la natività nell’arte”.

Giotto nativitàCredo che i nostri docenti , don Colombo e Manuela Beretta, non abbiano potuto prescindere dalla famosa “Natività” di Giotto che si può ammirare nella Cappella degli Scrovegni.

E’ diversa dalle altre :  c’è San Giuseppe accovacciato a terra e molto pensoso; alle sue spalle la Madonna che ha appena partorito e che si occupa del Neonato. San Giuseppe, pur essendo in primo piano, appare isolato, quasi estraneo a quello che sta accadendo dietro di lui:  è un uomo ed è difficile per lui capire il mistero che si sta compiendo.

La Madonna, sdraiata, sta ricevendo dalle mani di chi l’ha aiutata nel parto il Bambino già avvolto in fasce alla maniera d’un tempo: con braccia e gambe legate attorno al corpo; intanto i pastori ascoltano l’annuncio degli Angeli. C’è l’asinello con l’immancabile bue, secondo la tradizione popolare.

E’ una natività poco oleografica, che ridà umanità ai protagonisti di un evento misterioso e unico.

Con questo post auguro a tutti un sereno Natale e un nuovo anno pieno di cose buone per tutti, anche a nome di noi tutti dell’UTE di Erba.