Ero a Milano con l’amica B. stavamo andando a teatro. La luce era proprio buona.
Donna è Bello
C’è da sperare che questa iniziativa abbia successo e Milano diventi la nuova sede dell’EMA, l’agenzia del farmaco europea, che sta per lasciare Londra. Darebbe certo luogo a nuova occupazione e di questi tempi non ci si può far sfuggire un’ occasione come questa.
Io faccio il tifo per il commissario Moavero e per Milano, che, quando la posta in gioco è importante, sa fare le cose per bene.
Ecco un quadro che ricorda il mattino della Resurrezione. E’ di Bourguerau che lo ha dipinto verso la fine del 1800. Le donne sono state le prime testimoni di questo evento misterioso, su cui si fonda la fede dei Cristiani. Ad accorrere alla tomba non sono stati gli apostoli o qualche discepolo , ma le donne, che da sempre sono custodi della vita (anche quando essa è ormai finita)
I giornali sono pieni di notizie futili e intanto pare che siamo sull’orlo del baratro: una guerra in oriente certo non potrebbe non avere pesanti ripercussioni in ogni parte del mondo.
A fronteggiarsi ci sono due potenze in possesso di bombe nucleari e con gli arsenali strapieni di armi convenzionali (e non?); riusciranno a far prevalere la ragionevolezza?
Trump ha forse visto troppi film western da piccolo e ora non vede l’ora di fare lo sceriffo….. tutti i timori suscitati dalla sua elezione trovano piena giustificazione.
Il Giovedì Santo, come ogni anno torna a ricordare ai Cristiani uno dei momenti più importanti nella vita di Gesù. Ma abbiamo mai letto bene i racconti evangelici di questo lontano evento che noi rinnoviamo in ogni messa?
Mi sembra molto interessante questa pagina di internet che mette a confronto i racconti dei quattro evangelisti e di Paolo. Il fatto che tutti riportino l’evento mi sembra una conferma che tutto è veramente accaduto e il poter evidenziare le congruenze e le diversità può aiutare a comprendere meglio, ciò che non potremo mai penetrare fino in fondo.
Entriamo, dopo un tortuoso percorso per individuarne l’entrata, nella struttura di riabilitazione che ospita una cara collega della mia amica L., che vuole portarle gli auguri di Buona Pasqua.
La troviamo nella sua carrozzina, intenta a giocare a tombola con molti altri ospiti, ma lei lascia subito il tavolo e le cartelle per venire in una saletta attigua a chiacchierare. E’ molto felice della visita e ben presto cominciano gli “a m’arcord”. Erano entrambe due giovani maestrine, sessant’anni fa, e nel tragitto in auto che le portava al paesino in cui si trovava la loro scuola, non facevano che cantare le canzoni di Domenico Modugno, in particolare “Nel blu dipinto di blu”, e la loro passione per quella musica era tale che persino l’automobile, che era blu, fu chiamata “Domenica”. Nella conversazione fitta tra le due, affioravano i nomi di colleghe più o meno care o di amici per cui avevano nutrito simpatia e la voce si incrinava nel ricordo di tanti che ormai non ci sono più.
Esaurita la carica di emozione dell’incontro, la conversazione verte sul presente e allora ecco la nostalgia per la propria casa, il rammarico di non poter più gestire da sè la propria pensione e di dover chiedere il permesso ai parenti per fare un piccolo regalo o un po’ di beneficenza…. “….Ma sono soldi miei” diceva e gli occhi le si inumidivano: la sofferenza maggiore non è per la menomazione fisica, che impedisce di muoversi liberamente, ma per la perdita dell’autonomia, per dover dipendere dagli altri, per avere accanto persone talmente invalide da non poter sostenere un dialogo qualunque …. Quando cominciano i saluti, è doloroso vedere con quanta insistenza vorrebbe trattenerci ancora…. La struttura è bella ed accogliente, l’assistenza è certo ad un ottimo livello, ma la nostalgia per un tempo che non può più tornare fa salire un nodo in gola a tutte e tre.
La vigilia di Pasqua eravamo tutti qua (dieci in tutto) e Davide (3 anni e nove mesi) era arrivato all’ ora di cena con una fame da lupi, così deve aver divorato troppo in fretta la sua cotoletta.
Al momento di prendere sonno deve averlo disturbato una certa difficoltà di digestione , tanto che dopo essersi rigirato a lungo deve aver avuto nel dormiveglia un brutto incubo che lo ha fatto alzare di colpo a sedere sul letto, mentre nascondendo la faccia nelle mani diceva con voce disperatamente accorata : – Non riesco a combattere! – e scuoteva la testa .
Poco dopo si è rimesso a dormire, ma non trovando la posizione giusta nè il modo di rilassarsi, ripensando al suo incubo ha esclamato : Ho troppa fantasia !!!
Come dargli torto!!!