Il Pianeta blu.

Programme Name: Blue Planet II - TX: n/a - Episode: Blue Planet II - early release (No. n/a) - Picture Shows:   - (C) BBC/Lisa Labinjoh/Joe Platko - Photographer: screengrab/Lisa Labinjoh/Joe Platko
Programme Name: Blue Planet II – TX: n/a – Episode: Blue Planet II – early release (No. n/a) – Picture Shows: – (C) BBC/Lisa Labinjoh/Joe Platko – Photographer: screengrab/Lisa Labinjoh/Joe Platko

Ci sono documentari un po’ noiosi e documentari che ti lasciano senza fiato dalla meraviglia.

BLUE PLANET II fa parte della seconda categoria: un’esperienza non solo visiva, ma anche contemplativa ….sì perchè la visione di immagini straordinarie catturate con lavoro di anni di appostamenti e spostamenti nelle acque di tutti gli oceani può indurre veramente alla contemplazione della bellezza della vita su questo nostro pianeta.

Io ho visto quelle immagini solo davanti al piccolo schermo, ma è facile immaginare la meraviglia che possono suscitare sullo schermo cinematografico.

Nonostante lo stiamo maltrattando in molti modi, il nostro Pianeta è ancora bellissimo e conserva una straordinaria vita selvaggia: abbiamo  il dovere di preservare tanta bellezza per fare in modo che anche i nostri nipoti possano continuare ad ammirarla.

Film: Treno di notte per Lisbona.

Facebook, come ho già detto altre volte, non va demonizzato: come tutte le cose può essere usato correttamente e perciò svolgere un ruolo di comunicazione importante, o può essere usato come piazza di pettegolezzi o di sbraitamenti scomposti e volgari.

Ieri sera sono stata invitata a partecipare a un cineforum da un amico virtuale che non perde occasione per proporre post di interesse culturale e artistico. La cosa mi ha incuriosito e, seguendo il link proposto, ho potuto visionare il film: TRENO DI NOTTE PER LISBONA – regista Bille August, interprete principale Jeremy Irons.

Ne ho letto una stroncatura incredibile su “My Movies”, che mi pare eccessivamente severa, visto che propone comunque dei temi sempre validi: l’imprevedibilità dei casi della vita, la difesa della libertà contro la violenza della dittatura, il valore dei ricordi e la constatazione che solo la generazione che ha vissuto la Resistenza, ne comprende il valore, mentre per le giovani generazioni tutto quel periodo eroico fa parte di un mondo lontano.

Il tranquillo professore svizzero, abbandonato dalla moglie perchè troppo noioso, si ritrova a mettere a repentaglio la sua tranquilla routine quotidiana per conoscere meglio l’autore di un libro capitatogli tra le mani e per questo arriva a Lisbona, dove scopre la vicenda di un gruppo di amici che erano entrati nella Resistenza ai tempi della dittatura di Salazar. Dopo aver ricostruito attraverso le testimonianza dei superstiti le vicende di quei giovani, è portato a confrontare la sua vita grigia e senza scossoni con la loro e, forse (il film non lo dice), pensa di voltare pagina accogliendo l’invito di una donna conosciuta durante il soggiorno a Lisbona.

Non mi intendo di tecniche cinematografiche e non sono riuscita a cogliere le incongruenze evidenziate dal critico di My Movies, ma posso dire di aver seguito con interesse il film e di essermi sentita coinvolta.

Un CIF da riscoprire (e il detersivo non c’entra…).

donne-del-cifEra il 1944. L’Italia era in piena guerra civile e, mentre gli uomini combattevano con le armi in pugno, le donne non stavano certo alla finestra ….C’erano le donne che lavoravano nelle fabbriche o sui mezzi pubblici, quelle che facevano parte dei gruppi partigiani e quelle che pensavano già al dopo, a quando la guerra sarebbe finita….

In quella situazione nacque il CIF (Centro Italiano Femminile …..da non confondere col noto detersivo….). Un gruppo di donne, di ispirazione cattolica, si riunì per dare vita a un’associazione che aveva come obiettivo la collaborazione con qualunque istituzione o associazione si prefiggesse di ricostruire materialmente , moralmente, politicamente e socialmente questo nostro paese distrutto da tanti anni di guerra e di dittatura.

Il CIF si diffuse in tutte le regioni e si dedicò all’assistenza di reduci e orfani di guerra, a promuovere tra le donne la coscienza dei propri diritti e del proprio valore sociale, a partecipare attivamente al dibattito politico in campo nazionale e internazionale.

Al mio arrivo a Erba ebbi notizia delle molteplici attività svolte dal CIF cittadino, poi il mondo anche femminile cominciò a correre vorticosamente e del CIF non sentii più parlare a lungo. Qualche tempo fa però, venni a sapere che se a Erba funziona tanto bene la benemerita Università della Terza Età si devono ringraziare soprattutto il Cif e le sue aderenti, che hanno profuso energie e ingegno senza risparmiarsi.

Oltre a questo, a Erba il CIF comunale e quello di Como organizzano e sostengono i corsi di “Volontariamo”, rivolti ai ragazzi delle Scuole superiori, sensibilizzando i giovani verso quel mondo di associazioni che si dedicano al sostegno di  quelli coi quali la vita è stata piuttosto avara e che per questo hanno bisogno della solidarietà altrui.

Fosse anche solo per questo, il CIF merita di continuare a vivere e di essere riscoperto.

 

E’ tornato il sole…

Dopo alcuni giorni umidi, piovosi e bui, oggi a Greenwich splende un sole quasi estivo, che invita a uscire e a passeggiare, così siamo andati verso il parco dove Samu si è messo a giocare al pallone. C’era molta gente sui prati e sui sentieri che portano all’osservatorio.

Conversando sulle tecniche di motivazione all’interno delle banche odierne, mi è venuto alla mente lo spot che ha spopolato qualche tempo fa su facebook in Italia, nel quale una povera direttrice di una filiale era stata “indotta” a canticchiare in modo piuttosto penoso la sua disponibilità “a starci”, facendo esplodere una ridda di commenti non solo ironici, ma anche cattivi se non addirittura sadici.

Mentre si ricordava anche la notissima scena della “Corazzata Potiomkin” con  relativa reazione liberatoria di Fantozzi, ci è arrivato alle orecchie un suono di cornamusa; seguendolo abbiamo potuto capire che si sarebbe di lì a poco celebrato il matrimonio tra Mr…… e Mr……..

Lo scozzese in Kilt che suonava la cornamusa aveva il compito di eseguire la marcia nuziale.

Parole come pietre.

La parola è ciò che ci distingue da tutti gli altri esseri viventi. Esistono certamente molti modi di comunicare tra animali della stessa specie  e non, così come forse tra le piante è possibile una certa empatia, visto che si consiglia  sempre di tenerle vicine, di creare in casa un angolo per loro.

…..ma la parola. che esprime non solo cose concrete, ma anche stati d’animo, relazioni, idee, concetti complessi è solo degli umani.

La Parola diventa creatrice nel racconto della Bibbia, diventa redentrice nel Vangelo.

Se si tenesse sempre presente tutto ciò, forse useremmo meglio le nostre parole, quelle di ogni giorno: non le useremmo per offendere, per deridere, per istigare all’odio, per mettere in piazza la parte peggiore di noi……

Fino a qualche tempo fa, dichiararsi fascisti e antidemocratici era impensabile, magari chi aveva certe nostalgie se le teneva per sè, vergognandosene un po’.

Ora invece la sguaiatezza, la volgarità, la prepotenza con cui vengono espresse idee antidemocratiche, razziste, addirittura fasciste e neonaziste , sono all’ordine del giorno, non fanno più scandalo e questa è una situazione pericolosa …… le parole sono pietre, diceva Carlo Levi, e una volta lanciate lasciano il segno…

Facciamo in modo di usare bene le parole, non come pietre per lapidare gli avversari o i presunti nemici, ma come pietre per costruire ponti di comprensione e luoghi di pacifica convivenza.

Promemoria per i Veneti…

Ero   piccola quando nel mio paesello della bassa emiliana arrivavano famiglie dal non lontano Veneto, che era zona di grande povertà e di emigrazione. Nemmeno da noi si nuotava nell’oro, ma forse là si stava anche peggio…

Da wikipedia :“Nel dopoguerra, riprese l’emigrazione che interessò, oltre ad Argentina, Uruguay e Brasile, VenezuelaColombiaStati UnitiCanada e Australia. Flussi migratori a breve termine si ebbero inoltre verso il Belgio, la Francia e la Germania.Si stima in circa 3.300.000 le persone emigrate negli anni dal 1876 al 1976 dal Veneto, di fatto la regione italiana a maggior emigrazione in tale periodo (seconda è la Campania, con 2.500.000)[11]Si calcola che ci siano attualmente nel mondo circa 9 milioni di oriundi veneti”

Poi vennero i ministri democristiani veneti, tra cui il più importante fu certo Mariano Rumor, detto “Pio Mariano” per i suoi “Veneti miracoli” (così si legge sul sito “Leonardo.it), alludendo al fiume di aiuti che da Roma arrivarono alla sua regione …. e il Veneto risorse…… Certo i Veneti sono grandi lavoratori, ma non devono dimenticare i momenti in cui sono stati aiutati a risollevarsi da uno stato di miseria  dalla comunità nazionale, forse a discapito delle regioni del Sud.
E ora vogliono sputare nel piatto in cui hanno mangiato?

La faccia triste di Londra.

  1. wp_20171024_11_02_27_proOggi è una giornata in cui Londra mostra la faccia che tutti conoscono: cielo grigio, vento, aria di pioggia imminente.
    Non fa tanto freddo, ma qui l’autunno è più avanzato che da noi: ieri alle cinque del pomeriggio, quando sono arrivata a Stratford era già sera.

Sta cominciando il periodo più  malinconico dell’anno, quando ti puoi aspettare solo che domani sia ancora un po’ più buio di oggi.

Programma della settimana.

Martedì 24 Ottobre.

ore 15 – La prof.sa Cinzia Granata ci parlerà di : Ovidio.
ore 16 – Il dr. Davide Sassi ci intratterrà sul tema : la nostra casa: la biosfera.

Venerdì, 27

ore 15 – Il tema che il dr. Alberto Rigamonti ci illustrerà sarà di grande interesse per i nostri soci:
Colesterolo buono o cattivo? Quando dobbiamo correre ai ripari?
ore 16 – La dr.sa Elena Cantaluppi parlerà di : Vulcanologia e Sismologia: il rischio italiano.