Italia – Olanda: gemellaggio tra scuole.

E’ come se la valigia fosse scoppiata!!!- dice mia figlia tornando dalla stanza dove ospita la teen-ager olandese venuta per uno scambio-gemellaggio tra la scuola di mia nipote e quella di una città dei Paesi Bassi dal nome difficile da ricordare.

La ragazzina è veramente deliziosa: biondissimi capelli lunghi, occhi azzurri, colorito roseo, sempre sorridente e gentile, ma evidentemente, come tutte le sue coetanee, ha troppe cose cui badare per poter pensare a mettere in ordine gli abiti o per raccogliere le calze sporche…… fortunatamente ha una stanza tutta per sè, con bagno annesso e può sbizzarrirsi quanto vuole.

Mia nipote si trova molto bene con lei e insieme parlano fitto fitto in inglese con grande facilità ….. è bello vederle tanto affiatate anche se si conoscono da pochi giorni.

Oggi pomeriggio, ragazzi ospiti e ospitanti hanno intrattenuto i genitori con uno spettacolo comprendente i video e le drammatizzazioni realizzati da loro e aventi per filo conduttore le Favole di Fedro: volpi, lupi, cicogne e asini parlavano in latino, in inglese e in italiano: molto divertente!

Domani i ragazzi italiani e i loro ospiti olandesi andranno a Bologna, staranno insieme tutto il giorno prima di lasciarsi domenica mattina.

Queste lodevolissime iniziative nascono grazie alla passione per l’insegnamento di docenti ammirevoli, che oltre a voler trasmettere la loro disciplina vogliono costruire i nuovi cittadini dell’Europa e del mondo.

Solo i vecchi votano la Brexit o la secessione catalana: i giovani sanno che il mondo diventa sempre più un villaggio in cui è meglio imparare a conoscersi per poter vivere in pace.

 

Ciò che non cambia…

Nella sala d’attesa, affollata di anziani in attesa di sottoporsi a prelievi vari o a visita specialistica, entra un signore di una certa età: capelli bianchi, fisico appesantito da parecchi chili superflui e passo incerto.

La persona che sto accompagnando mi dice che è un nostro compaesano, ma io, che manco dal paese da quasi 50 anni, non lo riconosco, nonostante gli indizi che mi vengono forniti.

Lui attacca bottone coi presenti, ma anche la sua voce non mi dice nulla; poi si alza, io mi giro a guardarlo e quel certo modo di piegare la testa in avanti e di guardare di sottecchi l’interlocutore, mi fa accendere  un lampo che mi schiarisce la memoria…..Ora lo ricordo con la sua chioma nera, folta e ricciuta, il fisico alto e snello e il  sorriso sempre un po’ ironico …..

Il tempo è impietoso e trasforma le persone, ma certi particolari restano immutabili e caratteristici per tutta la vita…

La nebia …che belessa …

wp_20171011_07_56_49_proUna mattina di metà ottobre in Emilia: la nebbia compare di primo mattino e avvolge dolcemente il paesaggio. Potendo restare in casa si può anche dire con G. D’Anzi : …. e la nebia che belessa, la va giò per i pulmun…

ICAN, perché non parlarne?

nobel_ican_1_afpNon so se avete notato anche voi …. tutti gli anni in questo periodo vengono annunciati i vincitori dei Premi Nobel e l’assegnazione del Nobel per la Pace scatena sempre una serie di articoli giornalistici per far meglio conoscere al più vasto pubblico il benemerito vincitore (che a volte non si rivela poi tanto benemerito).

Quest’anno invece non è successo nulla del genere e la spiegazione è forse in questo articolo di Mosaico di Pace che racconta come l’organizzazione ICAN (INternational Campaign Against Nuclear cioè Campagna Internazionale contro il Nucleare) abbia unito 440 organizzazioni in tutto il mondo per chiedere la totale abolizione degli armamenti nucleari, ottenendo il clamoroso risultato di spingere 122   paesi presenti all’ONU a firmare un trattato in tal senso.

Ma perchè non parlarne? L’Italia NON È tra i firmatari del trattato, perché “ospitando” molte testate nucleari americane si è dovuta schierare con i paesi che detengono e producono tali armi e che pertanto non hanno sottoscritto il documento!

Parlare di ICAN (non è solo l’acronimo spiegato più sopra, ma  significa anche: IO POSSO) voleva dire  far conoscere la poco lodevole posizione presa dal nostro paese …… quando si dice “coda di paglia”…

 

Guardiamo già al prossimo anno.

img-20171007-wa0003-1Se il calendario 2017  della parrocchia di Arcellasco  ha come tema i ricordi e il passato, quello che il Gruppo Culturale Lazzati sta preparando per il 2018 avrà invece la finalità di far meglio conoscere la realtà attuale della parrocchia. In essa, infatti, operano numerosi gruppi di volontari, che operano spinti dal desiderio di mettersi al servizio della comunità per  renderla più viva e più solidale.

Sono pervenute tante fotografie, tutte molto belle, ma il calendario, si sa, prevede solo 12 mesi e quindi 12 pagine più le copertine…..È stato perciò necessario fare una severa selezione, che ha escluso immagini di sicuro effetto, come quella che vedete qui sopra, scattata nel Duomo di Casale Monferrato.

 

Cuori grandi.

Uno studioso di storia locale raccontava una sera un fatto accaduto molto tempo fa nei dintorni di Erba.

Un giovane era stato ucciso, ma il suo assassino non era mai stato individuato; qualche tempo dopo arrivarono in paese dei predicatori e durante una delle loro prediche sulla necessità di convertirsi, l’assassino confessò pubblicamente il suo delitto e chiese perdono ai genitori della sua vittima. Questi, riconosciuta la sincerità del pentimento del giovane, non solo lo perdonarono, ma lo adottarono e lo accolsero nella loro casa.

Dopo aver ascoltato questo racconto avevo pensato che queste cose potevano accadere solo nel passato, in una società radicata a valori semplici e forti, ma oggi devo ricredermi: ci sono ancora persone capaci di gesti eroici, capaci di accogliere nel loro cuore le miserie altrui, di superare il ricordo del male ricevuto e di rendere bene per male.

Per bimbi felici.

Ecco alcuni dei consigli della psicoterapeuta canadese Victoria Prooday  ai genitori per crescere dei bambini felici:

– Fissate dei limiti, e ricordate che voi siete i genitori del bambino, non degli amici; non abbiate paura di dire “No!” quando ciò che il bambino vuole non è ciò di cui ha bisogno; date a vostro figlio cibi nutrienti e limitate gli snack

– Trascorrete almeno un’ora al giorno in uno spazio verde: andando in bici, camminando, pescando, osservando insetti o uccelli.

– Mettete via i cellulari durante i pasti, fate giochi da tavolo, fate svolgere al bambino piccoli lavori domestici, assicuratevi che il bambino dorma un numero sufficiente di ore in una camera priva di dispositivi tecnologici.

– Insegnategli la responsabilità e l’indipendenza e non proteggetelo dai piccoli fallimenti. In questo modo, imparerà a superare le grandi sfide della vita;non siate voi a preparargli lo zaino per la scuola, non portateglielo voi, se ha dimenticato a casa il pranzo o il diario non portateglielo a scuola, non sbucciate una banana per un bambino di 5 anni. Insegnategli piuttosto come si fa.

– Cercate di ritardare le gratificazioni e fornitegli opportunità di “annoiarsi”, perché è proprio nei momenti di noia che si risveglia la creatività; non ritenetevi la fonte d’intrattenimento dei vostri figli; non curate la noia con la tecnologia.

Non usate strumenti tecnologici durate i pasti, in macchina, al ristorante, nei supermercati. Usate questi momenti come opportunità per insegnare ai bambini a essere attivi anche nei momenti di noia

Siate presenti per i vostri bambini e insegnate loro come disciplinarsi e comportarsi

– Insegnate al bambino come riconoscere e gestire la rabbia o la frustrazione, insegnategli a salutare, a condividere, a stare a tavola, a ringraziare, siategli vicini dal punto di vista emotivo: sorridetegli, abbracciatelo, leggete per lui, giocate insieme.

“Occorre fare dei cambiamenti nella vita dei nostri bambini prima che un’intera generazione vada sotto farmaci. Non è ancora troppo tardi, ma presto potrebbe esserlo”, conclude  Victoria Prooday.

Qui l’articolo integrale

L’ostrica.

Disse un’ostrica ad un’altra ostrica sua vicina:
“Ho dentro di me un grande dolore.
È qualcosa di pesante e tondo,
ed io sono allo stremo!”.
Replicò l’altra con altezzoso compiacimento:
“Sia lode ai cieli ed al mare,
io non ho nessun dolore in me.
Sto bene e sono sana dentro e fuori!”.
In quel momento passava un granchio
e udì le due ostriche,
e disse a quella che stava bene
ed era sana dentro e fuori:
“Sì, tu stai bene e sei sana,
ma il dolore che la tua vicina porta in sé
è una perla di straordinaria bellezza!”…

Questo è un racconto di Gibran che fa riflettere sul significato del dolore.

A volte da un dolore può nascere qualcosa di positivo e per questo forse si dovrebbe accettarlo senza lamentarsene troppo, anche perchè le sofferenze più gravi spesso non lasciano nemmeno la forza di lamentarsi ….