Film: WONDER.

wonderEssere diversi è sempre difficile, soprattutto quando si è bambini e non ci si può rendere pienamente conto delle situazioni difficili in cui ci si viene a trovare e non si possono capire le reazioni di rifiuto o di faticosa sopportazione di chi ti sta vicino. Per questo a chi è già stato  trattato male da madre natura si richiede non solo il coraggio di accettarsi per quel che  è, ma anche quello di farsi accettare, nonostante tutto, dagli altri.

E’ questo il tema del film “WONDER” che ho visto oggi insieme a Samuele. Il protagonista è Auggie (diminutivo di August), un bambino affetto da una malattia rara che impedisce al suo viso di essere normalmente armonico e funzionante e per questo ha dovuto sottoporsi fin da piccolo a una serie infinita di interventi chirurgici e non ha potuto frequentare le scuole: alla sua istruzione ha provveduto sua madre, che per lui ha stravolto la sua vita. Ora però la madre di Auggie vuole  inserirlo nella scuola media e il piccolo, che in pubblico nasconde il suo viso dietro un casco, dovrà fare i conti con le cattiverie dei compagni di classe che vedono in lui solo la sua faccia deforme. Ma Auggie saprà resistere e dimostrare le sue capacità non comuni, conquistandosi la stima dei superiori e l’amicizia dei compagni.

Un bel film, interpretato superbamente da tutti gli interpreti, ma in particolar modo da una Julia Roberts che si è calata benissimo nei panni e nelle ansie di tutte le mamme con bambini diversi.

Io mi sono commossa ripetutamente (ma non c’è solo da piangere, si ride anche); Samuele invece aveva il vantaggio di conoscere bene la storia per aver letto e riletto il libro da cui il film è stato tratto e spesso mi rassicurava sull’esito felice delle sequenze più drammatiche.

Non capirsi.

E’ così facile non capirsi….

E’ così facile attribuire alle parole dell’altro

intenzioni estranee a quelle che le hanno ispirate.

E allora, ciò che era  preoccupazione dettata dall’amore ,

diventa tentativo di interferire sulle vite altrui….