Emmanuel

bimbo-africanoQuel giorno ho incontrato lo sguardo dei tuoi dolcissimi occhioni neri. La tua mamma era andata a studiare la lingua che dovrà insegnare anche a te. Tu stavi tranquillo nel passeggino,  ma poi ti sei annoiato e hai cominciato a gridare sempre più forte per attirare l’ attenzione.
Allora ho cominciato a cantarti un motivetto inventato lì per lì e ti ho preso le mani color cioccolato per muoverle al ritmo della melodia. Tu  hai sorriso e, se mi fermavo, tu accennavi a continuare il movimento delle braccia: quella musica ti piaceva …. e ti rassicurava.
 Poi ho preso a dondolare avanti e indietro il passeggino e i tuoi occhi a poco a poco si sono chiusi. … era proprio come quando cullavo i miei nipotini, solo che tu avevi gli occhi più scuri, la pelle più scura, i capelli più ricci, ma lo stesso dolcissimo sorriso e la stessa voglia di coccole.

6 gennaio 1970.

sagracarpiTi ripenso, chiesetta antica,
 che hai visto la nostra emozione
 di quel giorno lontano….
Le tue mura nude e fredde
hanno sentito quel nostro sì
denso di speranze e di timori…
Ora sono sola a ricordare
e a ripercorrere  quella
che, pur faticosa,
è stata la nostra vita…