Seminatori di odio.

In questo articolo    di Repubblica.it si chiarisce il dubbio che mi prendeva a leggere su Facebook certe dichiarazioni attribuite a Saviano o a Renzi o a Boldrini: erano talmente assurde e “stonate” che non potevano essere vere, ma anche risalendo a chi aveva pubblicato per primo il post in questione non si riusciva a capire l’autenticità o meno della notizia.

Ora pare sia stata individuata  la fonte di queste fake news, ma il responsabile non è ancora stato individuato. Se si riuscirà a identificarlo con certezza, vorrei proprio vedere come è fatto uno che si mette alla tastiera per aizzare le persone contro i più disgraziati e per seminare odio e discredito.

Ricordate la parabola della zizzannia? Il malvagio di notte va a seminare l’erba infestante in mezzo al grano buono in modo da danneggiare il raccolto….  Lo stesso fanno i creatori di bufale: nell’anonimato spargono il loro veleno per inquinare le menti e i cuori.

Tali operazioni hanno il fine di impedire alla gente di discernere ciò che è vero da ciò che non lo è, di diffondere sfiducia e delusione tanto da far perdere qualunque punto di riferimento e da rendere manipolabile l’opinione delle masse.

Sono operazioni molto pericolose e tutti noi dovremmo stare bene in guardia.

Una storia.

Ha i colori tipici delle belle donne russe: capelli biondi naturali, occhi azzurri, carnagione rosea.  Ha  lineamenti delicati e un sorriso simpatico.

Si è laureata in ingegneria quando in URSS arrivavi alla laurea solo se ti impegnavi a fondo, senza perdite di tempo. Ma proprio quando per lei avrebbe potuto schiudersi un futuro pieno di promesse, ecco il tracollo dell’URSS e il disastro economico e organizzativo di tutto il paese.  Allora, per cercare uno sbocco lavorativo, è arrivata in Italia, dove ha trovato non solo il lavoro, ma anche un marito bello e aitante, ma altrettanto svampito che, alla sua morte prematura e improvvisa l’ha lasciata con il solo beneficio di una misera pensione di reversibilità.

Era sola e disorientata e stava per decidere di tornare a casa, anche se le prospettive non erano certo rosee. Ma poi ha conosciuto un giovane medico, con qualche problema fisico e un’anziana madre da accudire; le ha offerto un lavoro di assistenza ….Una possibilità a cui lei si è aggrappata con la forza della disperazione.

Il giovane medico dopo qualche tempo si innamora di lei e la sposa. Lei si dedica alla sua nuova famiglia con tutta l’intensità di cui è capace: assiste la suocera fino alla sua morte e segue il marito con devozione.  Poi improvvisamente una malattia fulminante la rende di nuovo vedova e lei è di nuovo sola, lontano dalla sua famiglia che non è in grado di aiutarla, senza figli, senza parenti acquisiti…

– Mi sento come un cagnolino abbandonato per strada…- mi ha detto ieri, raccontandomi i suoi ultimi giorni di angoscia al capezzale del marito.

Questa mattina sono andata al funerale: la chiesetta era piena di gente in lacrime, che ricordava con affetto e gratitudine il medico scomparso. Mi conforta il pensiero che chi oggi ha versato lacrime di commozione saprà stare accanto a questa giovane donna coraggiosa; per quanto mi riguarda, lei sa che può contare sulla mia amicizia.

Orto autarchico.

Dove vanno a finire i pomodori italiani?

E’questa la domanda che mi son posta ieri al supermercato.

C’erano sui banchi pomodori spagnoli e pomodori polacchi (!!!!) Solo i pomodorini erano italiani. Perchè non possiamo mangiare pomodori locali? Forse qui in Brianza non c’è una gran produzione, ma ci sono regioni che ne producono in gran quantità. Non dico che non si debbano vendere prodotti di altri paesi dell’unione  europea, ma credo che i pomodori italiani non dovrebbero essere esclusi.

Mi sono arrabbiata e non ho comprato pomodori: mi accontenterò di mangiare quelli del mio orto, che sono pochissimi, ma in compenso sono veramente squisiti

Orrore …. a terra ….e in mare.

Da quali inenarrabili orrori e sofferenze fuggivano quelle due donne insieme a un bambino per preferire di restare su un gommone alla deriva piuttosto che tornare in Libia?

E per aggiungere orrore ad orrore pare che  i libici abbiano fatto affondare il gommone su cui stavano quei tre disperati….

Solo una delle due donne è stata salvata e nei suoi occhi c’è uno sguardo vuoto che mette i brividi.

Per l’altra donna e per quel bambino, morti dopo una lunga agonia, si levi un pensiero di pietà  da parte di coloro che tentano tenacemente di restare umani.

Contro l’intolleranza linguistica e religiosa.

Ho ricevuto via mail questa richiesta che voglio condividere con i miei amici virtuali, perchè mi sembra molto importante . Non possiamo stare a guardare in silenzio quando accadono cose come queste:

tra pochi giorni, l’India vuole togliere la cittadinanza a quasi 7 milioni di persone musulmane, perché la lingua che parlano e il Dio che pregano sono quelli sbagliati.

Intere famiglie, bambini inclusi, rischiano di essere separate e chiuse a marcire in campi di prigionia.

È così che iniziano i genocidi; è così che è iniziato anche l’incubo dei Rohingya. E sta accadendo nell’assoluto silenzio — tocca a noi, adesso, lanciare l’allarme e spronare il Segretario generale delle Nazioni Unite e i governi chiave a intervenire per fermare questo orrore prima che inizi.

Chi sente di volersi unire a questa petizione può cliccare QUI. Lo so una firma è poca cosa, ma, se unita a milioni di firme, può indurre il potente di turno a riflettere un po’ di più…. speriamo…

Nessuno ci ha rubato la Gioconda.

la-giocondaL’Italia è il paese  che detiene la maggior parte dei beni artistici del mondo  e ciononostante credo che in tutti i musei del pianeta compaia qualche opera o qualche reperto archeologico italiano trafugato clandestinamente.

So che il ministro Franceschini era riuscito a contrattare qualche rientro dall’estero di nostre opere d’arte, ma non so se queste operazioni siano andate a buon fine.

Potremmo rivendicare la restituzione di infinite opere, tranne una: La Gioconda di Leonardo. Tutti dovrebbero sapere che Leonardo visse l’ultimo periodo della sua vita in  Francia,  dove vendette al re la sua opera che è diventata il suo simbolo.

A testimonianza dell’ignoranza che galleggia in rete ecco cosa è successo ieri su twitter….

Fratelli.

giochiaperto-600
Non sono i miei nipotini, ma me li ricordano molto…

Giovanni e Gioele giocano spesso insieme con le macchinine e con i grossi camion dei pompieri. Come è naturale ogni tanto si contendono i giocattoli, allora vola qualche spintone e ad avere la peggio è quasi sempre Gioele, che è più piccolo.

Ma basta che Giovanni si sdrai a terra che Gioele gli si fionda sopra e si mette seduto su di lui per fare la lotta. Giocano anche a rincorrersi tra i mobili di casa, a bordo di triciclo (Giovanni) e di veicolo non ben definibile, spinto coi piedi (Gioele).

L’altro giorno siamo usciti nel loro grande giardino e si divertivano a raccogliere gli aghi secchi dei pini con rastrellini e palettine e a caricarle su una piccola carriola per spostarle da un capo all’altro della piazzola. A un certo punto dovevo rientrare in casa e Giovanni mi ha detto subito con aria seria seria:-Vai pure, nonna! Ci penso io a curare Gioele! Sono il fratello maggiore!!!-

Giovanni ha solo quattro anni, ma si sente già responsabile del fratellino più piccolo…. è bello veder crescere insieme due fratellini che si vogliono bene…

Anticipazioni

Si è svolta la tradizionale riunione di luglio con la partecipazione di tutti (quasi tutti) i docenti, per definire le linee programmatiche per il prossimo Anno Accademico.

rassegna dei cori UTE 2018: momento finaleNe sono scaturite molte proposte interessanti, sia organizzative che didattiche;  in campo scientifico i nostri docenti sembrano intenzionati a condividere con noi ciò che  è al centro dell’interesse della ricerca contemporanea. Un altro tema importante potrà essere quello che riguarda l’Europa, in un momento in cui  la Comunità Europea sembra aver perduto la spinta ideale che ha mosso i suoi Padri fondatori: proprio partendo dalla riscoperta di uomini come De Gasperi o Adenauer si possono forse ritrovare le ragioni  per non disperdere quanto è stato fatto in 60 anni di storia.

Dalla filosofia  all’arte figurativa, dalla letteratura alla musica il programma, ancora da definire, fa presagire che il prossimo Anno Accademico sarà per tutti noi, ancora una volta, un’occasione imperdibile di aggiornamento culturale, unica nel nostro territorio.