I bambini giocano (poesia).

I miei nipoti maschi più grandicelli, Davide (12 anni) e Samuele (10 e mezzo), amano i videogiochi e, tra questi giochi, moltissimi parlano di guerra, di agguati e si deve sparare a un potenziale nemico, guardandosi sempre alle spalle. Anche quando ero piccola io, i maschi giocavano alla guerra, ma era un gioco più coinvolgente, in cui entravano fantasia e interazione fra amici.

Quello delle guerre virtuali, non mi sembra un bel modo di giocare, anche perchè anzichè rilassare e rasserenare, ti fanno stare sempre in all’erta, in tensione spasmodica …. Mi dico che sarebbe ora di giocare alla pace, così come dice Brecht in questa poesia…

I bambini giocano di Bertolt Brecht

I bambini giocano alla guerra.
È raro che giochino alla pace
perché gli adulti
da sempre fanno la guerra,
tu fai “pum” e ridi;
il soldato spara
e un altro uomo
non ride più.

È la guerra.
C’è un altro gioco
da inventare:
far sorridere il mondo,
non farlo piangere.

Pace vuol dire
che non a tutti piace
lo stesso gioco,
che i tuoi giocattoli
piacciono anche
agli altri bimbi
che spesso non ne hanno,
perché ne hai troppi tu;
che i disegni degli altri bambini
non sono dei pasticci;
che la tua mamma
non è solo tutta tua;
che tutti i bambini
sono tuoi amici.

E pace è ancora
non avere fame
non avere freddo
non avere paura.

Intanto il tempo se ne va….

Per continuare la serie delle parafrasi delle vecchie canzoni….

Non è solo una mia impressione: il Parlamento non si è ancora messo al lavoro, perchè il governo non sa da che parte cominciare….intanto, parafrasando Celentano , “il tempo se ne va e aumentano le preoccupazioni”

Come può uno scoglio….

E’ vero c’è un problema che incombe sulle menti degli Italiani al di sopra di tutti.

Non ci preoccupiamo della corruzione dilagante, nè della criminalità organizzata che alimenta un’economia sommersa che toglie soldi allo stato (e quindi a tutti noi) e miete giovani vite disperate, non ci preoccupa il debito  pauroso che grava su di noi e sulle future generazioni …… no !!! Ci preoccupa l’immigrazione, che nell’immaginario collettivo è un’invasione travolgente che modificherà il nostro modo di vivere e la nostra cultura e porterà i tagliagole a spadroneggiare e a portare il terrore nelle nostre strade….

Francamente mi pare un’idea strampalata. Come mi pare strampalata l’idea che basti chiudere i porti per fermare la fuga di tanti disperati da un mondo che non consente più di vivere: ricordate le parole della canzone ? “

Come può uno scoglio arginare il mare?

Quelli che salgono sui barconi non hanno più nulla da perdere e quindi tentano l’unica possibilità: partire in qualunque modo anche se sanno che c’è un’alta probabilità di morire insieme ai propri figli….

Non tutti però, anche tra noi, si lasciano ipnotizzare dalla propaganda e scelgono altre strade.

Vedo anche nelle nostre zone tanti piccoli centri ormai morenti: troppe case disabitate, negozi chiusi, niente mezzi pubblici di trasporto e i pochi abitanti rimasti, generalmente anziani, non sanno come fare a rifornirsi o a raggiungere gli ospedali. Bene, io credo che se inserissimo qualche famiglia immigrata in quelle case vuote, se gli anziani soli accogliessero qualche giovane in cerca di casa, i nostri paesini troverebbero nuova vita e ne gioverebbe la società intera.  Tornerebbe ad essere conveniente riaprire i negozi; si potrebbe fare un po’ di difesa del territorio e di pulizia di boschi e alvei dei fiumi, forse potrebbero essere coltivate zone da tempo abbandonate….. e tutto questo andrebbe a beneficio di tutti…

Un successo tira l’altro….

C’è un proverbio che dice: “Una ciliegia tira l’altra…” e tuti sappiamo perchè. Nel caso di cui sto per parlare si potrebbe invece dire : ” Un successo tira l’altro…” infatti…

Reduci dai successi ottenuti all’UTE e ad Albavilla, i nostri iNox, gli attori della compagnia teatrale dell’ UTE, volendo battere il ferro finchè è caldo, si esibiranno a Valbrona Venerdì prossimo, 6 luglio alle ore 20.45, all’oratorio S. Luigi di Valbrona.

Fino ad ora non ho mai potuto assistere a questa rappresentazione, ma ho sentito molti pareri di chi invece ha partecipato e tutti si sono espressi molto positivamente sia riguardo al testo, divertente senza essere stucchevole, sia riguardo alla messa in scena e all’interpretazione di tutti i nostri bravissimi attori.

Del resto con due registi come Cavenaghi e Cazzaniga il successo è garantito.  Quindi appuntamento a Valbrona!!!!

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Bagno di folla?

il-pratone-di-pontidaIl mio volo era arrivato molto in ritardo e stavo guidando verso casa pensando che era una fortuna aver lasciato l’auto in aeroporto, dato che avrei perso tutte le coincidenze tra treni e autobus, col rischio di arrivare a casa a notte fonda…  Intanto stavo ascoltando la radiocronaca della partita tra Spagna e Russia e mi stavo dicendo che quello doveva essere il motivo per cui c’era così poco traffico per le strade: dovevano essere tutti davanti alla TV!

Immersa in questi ed altri pensieri, arrivo a Pontida e passo davanti a quello che i giornalisti chiamano pomposamente il “pratone” e che ora è ridotto a un praticello molto più piccolo del mio cortile condominiale.  Lo vedo ingombro di lattine, cartoni, bottiglie di plastica e ne deduco che deve essere appena finito uno dei raduni tradizionali della Lega, infatti una volta a casa sento dai telegiornali del “bagno di folla” di Salvini….. Bagno di folla??? Ma quale folla può contenere quella radura? penso che stando appiccicate come sardine ci staranno forse mille persone …. e mille persone possono fare un “bagno di folla”?

Io credo che i giornalisti farebbero meglio ad andare sul posto a verificare gli avvenimenti e ne darebbero un resoconto più obiettivo….. ma forse questo è il momento in cui bisogna ad ogni costo esaltare la figura di Salvini, “il capitano” della nuova Lega che sta riscaldando le menti di molti Italiani, mentre ne avvelena i cuori.