UTE: Massoterapia – Lasco, il bandito della Valsassina.

Ieri, il massoterapista Turato, ci ha parlato del massaggio, di come già anticamente se ne conoscessero i benefici sia a livello fisico che psicologico.

Da sempre in Oriente (Cina) il massaggio è una componente importante della medicina in quanto mira a ristabilire un equilibrio perduto. In questa visione si inserisce l’agopuntura, che agisce sui punti energetici individuati nel corso dei secoli..

Il massaggio è un’azione meccanica sui tessuti muscolari e sul tessuto nervoso a beneficio di tutti gli organi e della psiche, ma non si deve mai trascurare un corretto stile di vita (movimento e dieta equilibrata)

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parlascoNella seconda ora di lezione il prof. Creuso, ci ha raccontato la storia di Lasco, il bandito della Valsassina, che deve essere il risultato di racconti orali tramandati per secoli e si sa cosa accade in questi casi: ogni narratore aggiunge qualcosa di nuovo al suo racconto …. Il risultato è una storia rocambolesca, piena di colpi di scena tali da  far impallidire le odierne telenovelas.

Ebbene, perchè raccontare questa storia? Ce lo ha spiegato il sindaco di Parlasco, intervenuto nella lezione. I pochi abitanti rimasti nel villaggio hanno invitato  molti pittori a decorare i muri delle  loro case ispirandosi alla leggenda di Lasco, col risultato di  attirare turisti in un villaggio di montagna altrimenti sconosciuto. Perchè non andare a vedere di persona questo paese pieno di affreschi?

 

UTE: Manzoni tra classicismo e romanticismo – Come è fatto il cervello.

manzoniore 15: Don Ivano Colombo ci presenta il Manzoni degli inizi, il Manzoni meno noto. Dopo aver tratteggiato le vicende della sua vita (a questo proposito il nostro docente ci ha svelato anche particolari piuttosto piccanti, e a me sconosciuti, riguardanti la famiglia Manzoni) e la sua formazione giovanile,  don Ivano ci ha fatto rilevare come la critica del De Santis, a lungo ritenuta la più autorevole, pecchi di un limite macroscopico: quello di ritenere che con l’avvento del romanticismo, si fosse creata una scissione netta col periodo precedente del classicismo. E’ facile invece constatare dagli scritti manzoniani come il carme “In morte di Carlo Imbonati” (e come anche nel Foscolo) la formazione culturale classica continui a permeare tutta l’opera del Manzoni, anche quando diventa più forte l’influsso degli ideali romantici

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cervello-umano

ore 16: Il dr. Alberto Lissoni, con la sua consueta chiarezza e semplicità di linguaggio e con l’aiuto di molte diapositive, ci ha introdotto nell’ affascinante e sorprendente anatomia del cervello umano.

Conoscerne le varie parti e le loro funzioni è stato molto interessante e si rimane veramente strabiliati nel rendersi conto di quale meravigliosa “macchina” esso sia…. Per questo dobbiamo averne la massima cura e acquisire tutte quelle abitudini e quei comportamenti che consentono di preservarne più a lungo la funzionalità.

Incanto Francescano.

img_20181008_111651_resized_20181008_111953444Celebrare S. Francesco e ricordare la  carica rivoluzionaria e rinnovatrice del messaggio che scaturisce dalla sua vita: era questo l’intento della sacra rappresentazione offertaci sabato sera dalla corale di Giubiasco nella chiesa di Arcellasco.img_20181008_111754_resized_20181008_111828704img_20181006_215159_resized_20181008_111908014

Attraverso canti che coinvolgevano l’assemblea e la ricostruzione scenica dei più salienti episodi della vita del Santo, i presenti hanno potuto vivere  momenti di grande suggestione e meditare sull’attualità del Santo di Assisi, mentre la bella musica  che accompagnava la rappresentazione ricreava l’atmosfera medioevale in cui si muovevano i personaggi sulla scena.

Ringraziamo i cantori di Giubiasco per la bella serata e per averci indotto a riflettere: anche oggi la Chiesa vive un momento di crisi e un altro Francesco ci sta invitando a non aver paura dei cambiamenti ….. non può essere un caso…

Dediche significative …..

dediche-001Quando si sente parlare o si legge dei milioni di morti delle guerre del novecento si è portati a non vedere che una moltitudine di ombre che marciano in un’atmosfera fuligginosa, senza tempo: ombre indistinte, silenziose, anonime….  Ma  le dediche dei visitatori della nostra mostra hanno disegnato visi e sguardi,  con una storia appena accennata, ma unica e inconfondibile  nel dolore che rivela.

E’ così apparso Miro, un  diciottenne, uno dei tanti ragazzi del ‘99…è poco più che un bambino. Non è più tornato né si è saputo mai come sia finita la sua esistenza ….è svanito nel nulla, forse polverizzato da una bomba o da un lanciafiamme. Sua madre non ha avuto nemmeno una tomba su cui  piangere e portare un fiore ….

C’è un papà, che è tornato dalla guerra; è riuscito a sfuggire ai cecchini, alle bombe, ai gas, alla spagnola ed ha potuto riabbracciare la sua bambina, ma lei ricorda che il suo papà non era più lo stesso di prima… L’angoscia, la paura, l’orrore della guerra possono continuare a fare molto male anche ai sopravvissuti…

Elide invece è morta giovanissima sotto i bombardamenti di Piazza Mercato, mentre stava vivendo tranquillamente la sua quotidianità…

E c’è una madre che non esita a sfidare le bombe  per portare in salvo il proprio bambino…. mi pare di vederla correre con tutte le sue forze per raggiungere il suo piccolo, mentre le sirene lacerano l’aria e le bombe cominciano a squarciare case, strade  e …vite umane… ma lei continua a correre…

Piccole storie che la grande Storia non considera, ma che hanno lasciato la loro impronta indelebile in chi ancora le ricorda e le vuole far ricordare…

Molte dediche rivelano poi il rifiuto netto e deciso della guerra per risolvere i problemi, essa è sempre e comunque un’assurda inutile strage…

Questo era l’intento della mostra: far ricordare e far riflettere….obiettivo raggiunto!!!

Ritrovarsi.

Oggi ci siamo ritrovati in Sala Isacchi, che, come accade ogni anno al primo incontro, era affollatissima.  Una sorpresa densa di commozione ci ha dato il benvenuto: Marinetta, la prima regista della nostra compagnia teatrale, ci ha silenziosamente lasciato da qualche tempo, ma ha voluto donarci un suo estremo saluto inventando una scenetta dedicata proprio all’Ute.

In essa due anziani discutono sull’importanza della lettura, del tenersi aggiornati e quindi anche dell’importanza di frequentare l’Università, perchè non è mai troppo tardi per imparare e per tenere allenata la mente con riflessi benefici anche sulla salute fisica. Sembrava di poter riallacciare un colloquio con Marinetta, colloquio rimasto interrotto solo temporaneamente ….

Dopo questo momento, che ci ha commosso tutti, la nostra Presidente ha dato la parola alla sig.ra Airoldi, sindaco della città, che ha espresso il suo apprezzamento per la nostra benemerita associazione e poi sono intervenute la direttrice di Ca’ Prina e la rappresentante dei Lions.

Ha preso poi la parola don Ivano che ha introdotto il concetto di “legenda” nella sua accezione originaria: cose da leggere….. e dove leggere? Non c’è posto migliore della Biblioteca Comunale e la responsabile di questa istituzione cittadina è intervenuta per illustrarci tutti i servizi gratuiti, che essa offre, sia accedendo direttamente ai suoi sportelli, sia utilizzando i servizi on line. Grazie al coordinamento di tutte le biblioteche della Provincia è possibile accedere ad oltre un milione e mezzo di libri, documenti, giornali….. Soprattutto ha attirato l’interesse di tutti proprio l’opportunità di  leggere dal computer di casa i maggiori giornali nazionali ed esteri con la possibilità di ingrandire a piacimento le pagine e di usufruire del lettore elettronico …. e per chi ha problemi di vista  questa tecnologia è veramente di grande aiuto.

Anche oggi l’UTE non si è smentita: frequentandola si impara sempre qualche cosa di nuovo.

 

Cantando verso il baratro…..

Di Maio e Salvini  non recedono dalle loro decisioni sul DEF: i mercati si adegueranno, dicono loro…. ma intanto si accumulano altri debiti al nostro debito già mostruoso.

Credo che tra un po’ saremo tutti invitati a ricantare questa canzone, che forse i giovani non ricordano, che anche io non ho mai cantato, ma so bene a cosa ci ha condotto.

Iscrivetevi!!

Domani ci ritroveremo nella chiesetta di S. Giorgio per iniziare con la tradizionale messa il 25° Anno Accademico dell’UTE. A giudicare dai temi proposti nel programma annuale, sarà una nuova avvincente avventura frequentare le lezioni dei nostri bravissimi docenti. Spero perciò che molti vorranno iscriversi; io lo farò fin dal primo giorno di lezione, come accade ormai da sette anni.manifesto-ute-iscrizioni