UTE: i batteri – De Gasperi. (resoconto di A. D’Albis)

Alle ore 15.00, il prof. Sassi ha continuato a parlarci dei batteri.
I batteri esistono da tre miliardi di anni e la maggior parte non è dannosa per noi, anzi, in alcuni casi, i batteri sono utili.
Ha continuato parlando del CARBONIO, elemento fondamentale per la vita.
Il carbonio è un atomo e ha una chimica estremamente complicata ed è per questo che è l’elemento scelto dagli esseri viventi.
Le molecole a base di carbonio più significative sono: l’acido nucleico e le proteine.
L’acido nucleico è lunghissimo ( 2 millimetri) ed è formato da miliardi di atomi.
dnaUn tipo di acido nucleico è il DNA che è il grande archivio delle informazioni genetiche della cellula e che ci permette di essere quello che siamo.
Il DNA è un insieme di “mattoncini” i cui nomi iniziano con lettere diverse che contraddistinguono le basi azotate: (A) ADENINA; (C) CITOSINA; (G) GUARINA; (T) TIMINA.
Il DNA ha la forma di una doppia elica: i due filamenti sono associati tra loro e ogni base forma un legame con una base del filamento opposto.
Questo è un sistema geniale che permette al DNA di riprodursi. Il filamento si apre e si riproduce automaticamente.
Le cellule, prima di dividersi, posseggono due copie dello stesso DNA.
Ma i veri artefici che fanno funzionare le cellule sono le PROTEINE.
Le proteine sono costruite come delle “collanine”, formate da “perline” che si chiamano AMINOACIDI. Le proteine sono caratterizzate dalla combinazione di 20 aminoacidi.
Il docente ci ha parlato poi di due scienziati: Marshall Warren Niremberg e Heinrich Matthaei che, nel 1961, intrapresero una serie di esperimenti sul DNA e il modo in cui gli amminoacidi formano le proteine, svelando così il CODICE GENETICO, che è uguale per tutti gli esseri viventi.
Il docente prosegue dicendo che il DNA di un batterio segue le stesse leggi di quello umano.
I batteri, però, hanno un metabolismo velocissimo per cui, prendendo frammenti di DNA umani e mettendoli in un batterio, esso leggerà questo frammento come suo e quindi eseguirà quelle istruzioni. Se in quel tratto ci sono istruzioni per una proteina umana, per es. l’Insulina, il batterio costruirà molte molecole di Insulina e questo è un bene, perché l’Insulina è anche un farmaco.
Il professore ci ha parlato anche di Alexander Fleming che ha scoperto la “penicillina” grazie ad alcuni studi sulle “muffe” che si formavano nei laboratori e notò che queste muffe avevano la capacità di distruggere i batteri.
Tuttavia, i batteri sanno difendersi dall’ aggressione degli antibiotici per tante ragioni. Una di queste è che essi hanno i PLASMIDI che si scambiano velocissimamente tra di loro e che contengono informazioni genetiche.
Infine, dopo gli studi di Stanley Cohen e Herbert Boyer sul DNA ricombinante, si apre una nuova frontiera: l’ingegneria genetica che permette di produrre copie multiple di un determinato DNA.
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Alle 16.00 il professor Cossi continua la sua lezione su Alcide De Gasperi sottolineando la sua politica europea e il ruolo di principale interlocutore con Palmiro Togliatti.
Nella scorsa lezione, eravamo arrivati al dicembre 1945 quando De Gasperi accetta di diventare Presidente del Consiglio.
Tuttavia, la situazione è complessa, perché il governo deve convocare sia le elezioni amministrative sia quelle della Costituente. Nel primo governo De Gasperi ci sono molti nomi di spicco, come Palmiro Togliatti (Grazia e Giustizia), Pietro Nenni (costituente), Ugo La Malfa (ministro per la ricostruzione), Giovanni Gronchi (Industria e Commercio), Giuseppe Romita (Ministro dell’Interno). Meno conosciuti, ma altrettanto importanti, Epicorno Corbino, ministro del Tesoro e Mauro Scoccimarro, Ministro delle Finanze.
De Gasperi, oltre a Primo Ministro, è anche Ministro degli Esteri.
In questo primo governo ci sono ancora dei rappresentanti dei CLN legati alla Resistenza., che poi verranno tolti.
E’ importante notare che ci sono diversi partiti al potere. Tuttavia, il principale interlocutore di De Gasperi è proprio Palmiro Togliatti, comunista e molto legato all’Unione Sovietica.
All’inizio del ’46, il governo De Gasperi deve affrontare diversi problemi:
Gli Americani avevano permesso agli italiani di amministrare le zone del Nord-Est da loro occupate, ma non il Friuli.
Le sinistre non vogliono il Referendum tra monarchia e Repubblica;
La situazione economica è molto precaria;
Nasce l’autogestione delle fabbriche da parte degli operai;
Problema dell’epurazione dei Fascisti.

De Gasperi fa passare il Referendum in un Consiglio dei Ministri abbinandolo al voto sulla Costituente. Sul Referendum non si pronuncia, restando al di sopra delle parti.
Per la sua collaborazione con Togliatti, si mette contro la Chiesa, che teme ci sia un passo indietro sui Patti Lateranensi. Togliatti aiuta De Gasperi a rendere perpetui gli accordi dei Patti Lateranensi.
Per quando riguarda la situazione economica precaria, De Gasperi stringe un patto con un ufficio delle Nazioni Unite che aiuta i paesi colpiti dalla guerra ed evita una rivoluzione.
L’autogestione delle fabbriche (pallino della sinistra) è destinata subito a fallire, perché le fabbriche non possono essere gestite da persone che non hanno alcuna conoscenza delle leggi economiche e finanziarie. Così nei primi mesi del ’46 i padroni ritornano velocemente nelle loro fabbriche.
Per ciò che riguarda l’epurazione dei fascisti, Palmiro Togliatti mette la parola fine in modo inaspettato, emanando un’amnistia che stravolge il significato stesso della parola. L’amnistia di Togliatti condona tutto, anche alcuni delitti commessi dai fascisti e se ci sono condanne sono lievi e in più l’amnistia interessa una platea veramente vasta di persone.
Dopo il referendum del 2 giugno ’46, i cui risultati definitivi si sapranno dopo vari giorni e sarà la Corte di Cassazione a proclamarli, De Gasperi si dimette.
Nel frattempo, ci sono le elezioni e la DC stravince. Si forma il secondo governo De Gasperi. I poteri di De Gasperi aumentano. Oltre a essere Primo Ministro e Ministro degli Esteri, diventa anche Ministro dell’Interno.
Durante il secondo governo De Gasperi, ci sono anche problemi internazionali.
Trieste viene dichiarata città libera. La provincia di Trieste viene divisa in: zona A, occupata dagli anglo – americani e zona B occupata dalla Iugoslavia. Questa zona B non ritornerà più all’Italia.
Poi si muove anche l’Austria che vuole ridiscutere i confini dell’Alto Adige. Sia gli Inglesi che gli Americani sono d’accordo, tranne i Russi.
E’ grazie alla Russia che non vuole ridiscutere i confini del’ Alto Adige che essi rimangono come li conosciamo oggi.
In questi anni però, nei territori iugoslavi comincia la pulizia etnica delle Foibe.
Il seguito alla prossima lezione.

Donne.

Ho letto un articolo sui giornali on line di oggi, che riporta la notizia dell’omicidio-suicidio di una coppia di anziani. Mi è venuta perciò l’idea di interpellare google e con mio grande stupore ho trovato che solo negli ultimi mesi si sono verificati tantissimi episodi analoghi : in genere si tratta di una moglie malata e bisognosa di assistenza continua e di un marito che non riesce a supplire a tutte le esigenze della compagna. Preso dalla disperazione arriva al gesto estremo di cui le cronache ci raccontano.

Gli uomini, abituati a farsi accudire a sentirsi al centro delle premure delle proprie compagne, si trovano smarriti di fronte alla necessità di invertire il proprio ruolo e, da assistito, trasformarsi in assistente in una società che offre ben pochi aiuti a chi vive situazioni tanto difficili.

Al contrario ho visto tante donne assumersi con costanza, con amore e con delicatezza la responsabilità di confortare il partner malato con cure quotidiane, sacrificando a questo impegno anche le più piccole occasioni di svago.  E, quando questo loro compito termina, le vedo affrontare con coraggio la solitudine.

Questo perchè fa parte del DNA di ogni donna la propensione alla cura della vita,  sia quando essa inizia i suoi primi passi nel mondo sia quando giunge al termine.

Credo che le donne sentano maggiormente la sacralità della vita per averne sperimentato dentro di sè il miracolo e il mistero, nel momento in cui avvertono che non sono più solo donne, ma saranno per sempre mamme.

 

 

UTE: scritti di Leonardo – racconti per ridere. (resoconto di Angela d’Albis).

Il professore Don Ivano Colombo ci ha parlato oggi degli scritti letterari di Leonardo da Vinci, donandoci un’immagine di Leonardo un po’ poco nota. Infatti, noi conosciamo Leonardo più come artista-pittore e scienziato, meno come scrittore, anche perché l’artista ha scritto senza avere intenti letterari.
Il docente ci ha consigliato prima una bibliografia per approfondire, proponendo i seguenti testi:
Silvia Alberti de Mazzeri
LEONARDO, L’UOMOE IL SUO TEMPO
Rusconi, 1983
Leonardo da Vinci
SCRITTI LETTERARI
(a cura di Augusto Marinoni)
BUR Rizzoli, 1952
Francesco Tateo

ALBERTI, LEONARDO E LA CRISI DELL’UMANESIMO

LIL.12 – Laterza, 1971

Dopo questa introduzione, Don Ivano prosegue sottolineando che Leonardo, pur essendo nato da genitori che lo hanno avuto per caso (la madre contadina e il padre notaio) e pur essendo vissuto con il nonno e uno zio senza avere alcuna formazione scolastica, è diventato un genio!
Egli non aveva una cultura umanistica, non conosceva né il greco né il latino (lingua ufficiale del tempo), ma parlava e scriveva nel volgare toscano. Abitando col nonno e con lo zio, però, aveva sviluppato l’amore per la campagna e per la natura.
A Leonardo è mancata la scuola, ma non lo studio personale; è mancato un lavoro intellettuale metodico, ma ha sviluppato innumerevoli interessi che hanno dato i loro frutti.
Leonardo affida le sue riflessioni ad appunti sparsi, che non hanno pretese letterarie. Egli non aveva propensione allo scrivere, anzi provava un certo disgusto per la poesia. Tuttavia, è innegabile che Leonardo abbia avuto un ruolo importante nello sviluppo della nostra letteratura in volgare.
L’opera che ha più valore letterario è “Il trattato della pittura”. Quest’opera costituisce un lavoro impegnativo nel quale Leonardo riflette sulla pittura e la ritiene superiore alla poesia.
“Il trattato della pittura” è anche un’opera divulgativa ed è scritta in lingua volgare. Le parole usate per descrivere la pittura sono così efficaci che quest’opera, a dispetto dell’autore, diventa un testo di alto profilo letterario.
In effetti, Leonardo, volendo descrivere a parole ciò che poi esprimerà nel disegno, usa parole efficacissime e appropriate alla scena che vuole rappresentare. La pagina più bella è quella nella quale descrive “Il Diluvio”, dove lui trova le parole per descrivere un quadro naturalistico con espressioni che sono veramente grandiose.
Leonardo, quindi, è un “illetterato” che non si prefigge di diventare un uomo che produce letteratura.
Tuttavia, ci ha lasciato le sue riflessioni in appunti sparsi che poi sono stati raccolti in:
“ I Pensieri”, dove si nota il suo interesse per tutto ciò che lo circonda e dove troviamo affermazioni che assumono la forma e la sostanza di proverbi o barzellette;
“Le Facezie”: racconti brevi di tipo moraleggiante;
“Le Favole”: testi più impegnati dal punto di vista letterario, legati al periodo milanese di Leonardo, quando, alla corte di Ludovico Sforza detto il Moro, cerca di entrare nelle grazie del signore di Milano, anche per ricevere un compenso in danaro;
“Il Bestiario” una sorta di antologia che ha per protagonisti gli animali;
“Le Profezie”: specie di indovinelli, proposti ai presenti, i quali devono dimostrare di capire ciò che viene detto.
Per finire, Leonardo non disdegna di mettersi a scrivere e anche nella scrittura emerge il suo genio.
Oggi viene riconosciuto che anche per quello che ha lasciato di scritto, egli merita attenzione e rispetto, pur dovendo apprezzare la sua eccellenza nel campo artistico-pittorico e la sua genialità nel campo delle scienze applicate.
Grazie a Don Ivano per questa splendida lezione!

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Alle ore 16.00, il professor Galli ci ha allietato con la lettura di due racconti umoristici, uno americano e l’altro italiano.
Riprendendo il tema della “letteratura del ridere”, il docente ha ribadito che narrare è una componente essenziale della nostra personalità.
Attraverso il romanzo, le diverse identità dei personaggi ci fanno scoprire la nostra identità. Perciò, se apprezziamo un romanzo è perché esso ci parla di noi.
Ci ha parlato, poi, della BIBLIOTERAPIA, un metodo di terapia, prevalentemente utilizzato in ambito psicoterapeutico, che ricorre alla lettura di libri come terapia per individui con disturbi psichici. Il medico propone dei percorsi di lettura scelti e pensati per il singolo paziente e per il momento che sta vivendo. Oggi questa pratica è diffusa in tutto il mondo, soprattutto nei paesi anglosassoni.
Prima di passare alla lettura del primo racconto, il docente ha sottolineato che non è facile far ridere e che ogni nazione ride a suo modo perché spesso l’umorismo è legato alla cultura del luogo e quello che può far ridere un popolo non fa ridere un altro.
Passa alla lettura di un racconto americano “Natale significa dare” di David Sedaris.
E’ un tipico racconto americano dove si ironizza su certe usanze tipiche della nostra società occidentale, usando l’esagerazione.
L’altro racconto è di Stefano Benni: “Papà va in tv”.
E’ un racconto umoristico che ironizza su noi italiani che siamo succubi della televisione e che diventa l’unica fonte di informazione. Anche in questo racconto si esagera la situazione, ma si sottolineano anche alcune negatività dei programmi televisivi che hanno successo solo grazie all’audience.

Ricordando Olmi…..

Ermanno Olmi, regista tra i più celebrati del nostro cinema, scomparso il 7 maggio 2018, ha lasciato una profonda traccia di sè nel mondo culturale per la sua attenzione verso la natura, i sentimenti genuini, la vita semplice e per il suo stile inimitabile.
Per ricordarlo, l’UTE di Erba intende proporre la rilettura di alcuni suoi film particolarmente significativi:
21 gennaio  La leggenda del santo bevitore  (1988)
28 gennaio  Il segreto del bosco vecchio (1993)
  4 febbraio  Genesi (1994)
11 febbraio  Il mestiere delle armi (2000).
Penso che questa iniziativa possa rappresentare un’ottima occasione per capire meglio la profondità del linguaggio cinematografico di Olmi e per apprezzarne la poetica, sotto la guida sapiente del nostro don Ivano.
Raccomando ad amici e soci UTE di cogliere questa preziosa opportunità.

Dilemma.

Passare le vacanze di Natale a preparare gli esami dell’11° anno, non è certo il modo migliore per  rilassarsi dalle fatiche scolastiche, ma finalmente ieri è finito il primo atto.

Ieri sera Samuele mi ha detto con un sorriso malizioso: – Stamattina tutti i miei compagni erano spaventati dall’esame, ma scherzavano e ridevano rumorosamente per nascondere la paura……-

Io replico: -E tu come lo sai? –  Risposta: – Facevo così anche io!!!!-

Allora mi chiedo: – E quell’allegria, quella felicità manifestata alla fine delle prove era dovuta a consapevolezza di aver fatto bene o al sollievo di essersi tolto un gran peso?-

Solo il tempo svelerà il dilemma….

Incubi di una notte insonne.

La forzata inattività porta inevitabilmente con sé anche disturbi nel ritmo del sonno e la notte appena trascorsa è stata veramente interminabile….. trascinare una gamba ingessata e dolorante in infinite evoluzioni tra le coperte in cerca di un posizione “comoda” è cosa che non induce a pensieri rosei.

E’ così che ho passato la notte con la sgradevole compagnia dei fatti più incresciosi riportati ieri dalle cronache: ho rivisto centinaia di volte il gesto profondamente vigliacco e crudele di quel triestino (vicesindaco?) che gettava in un cassonetto le coperte di un clochard e accompagnava questa sua prodezza con un tweet carico di disprezzo.   Mi dispiace non aver studiato diritto: a quest’ora saprei se quel prode cittadino potrebbe essere denunciato per appropriazione indebita o furto o qualche altro capo di imputazione…..

Un’altra immagine che mi ha perseguitato è stata quella della stazione di Roma in cui erano state allestite 30 brandine per ospitare i senzatetto vista la notte particolarmente gelida, ma solo alcune erano state occupate. Fuori premevano per entrare alcuni immigrati, ma qualcuno ha impedito loro di entrare in stazione e le brandine vuote sono state smantellate….Nella città di Roma!!!!!! Cose così non si erano mai viste…..

E da ultimo è venuto il battibecco virtuale con un onorevole leghista che ha pubblicato su Facebook degli slogan, attribuendone falsamente uno al PD: non c’è nulla che mi irriti di più di chi attribuisce ad alti intenzioni e pensieri mai espressi…..è così che allo slogan leghista “prima gli Italiani” ho commentato parafrasando un altro slogan: Primo: restare umani.  Si è così innescato un breve battibecco da tastiera in cui alla fine ho fatto presente che l’ esibizione muscolare della Lega di questi giorni pare spropositata: alla fine dei conti rappresenta poi solo il 17% dei votanti…fino a nuove elezioni…

Facebook di questi tempi poi mette a nudo una umanità talmente sconvolgente nella sua ottusità  che penso di starne alla larga stasera … forse la prossima notte potrò chiudere gli occhi almeno per un po’…

 

La catena delle donne.

catena-di-donneNell’ospedale di Lewisham, dove sono stata curata dopo la frattura alla gamba, gran parte del personale medico e paramedico, altamente qualificato, è di origine indiana o indo-pakistana.  Sono in gran parte donne, che contribuiscono col loro lavoro al sostentamento della propria famiglia e al funzionamento dei servizi per la comunità.

Da questo punto di osservazione sembra inverosimile che in India si possa ancora proibire l’accesso a un tempio alle donne, solo per il fatto di essere donne. E sembra altresì inverosimile che le donne subiscano ancora tanti soprusi e siano oggetto di tanta discriminazione.

E’ perciò con grande soddisfazione che leggo di milioni di donne che hanno fatto una catena lunga 620 Km. per garantirsi  la possibilità di entrare in un tempio.  La libertà bisogna guadagnarsela, nessuno ce la regala, perciò, donne, non perdetevi di coraggio e continuate su questa strada. Potrete così contribuire di più al progresso del vostro paese e soprattutto potrete lasciare alle vostre figlie una speranza di una vita più dignitosa.

 

Gerarchia di valori.

In una pausa tra un test e l’altro in preparazione del prossimo esame, Samuele sta giocando alla Play-Station con un suo compagno di classe.  Natale è passato da poco e l’amico gli chiede quali regali abbia ricevuto; Samuele gli risponde che non ha ancora ricevuto regali, visto che i giorni di Natale eravamo occupati con radiografie e ingessature per rimediare alle conseguenze della mia caduta.

L’amico incredulo ribatte che non è possibile un natale senza regali, ma Samuele risponde:- La mia mamma ha dovuto occuparsi della famiglia e non ha avuto tempo per i regali: la famiglia viene prima dei regali.