Octogesima adveniens: quasi una profezia.

Nell’incantevole cornice del convento dei Barnabiti, stamattina si è tenuto l’incontro organizzato dal GRANIS di Erba ed Asso. Il relatore, don Walter Magnoni, ha scelto come tema di riflessione alcuni brani della lettera apostolica “Octogesima adveniens”scritta nel 1971 da Papa San Paolo VI in occasione dell’80° anniversario della “Rerum Novarum”.

Dopo il saluto di Mons. Pirovano, che ha sottolineato l’attualità e la modernità dei documenti scritti da Paolo VI, don Magnoni ha fatto notare che la “Octogesima adveniens” è stata scritta solo quattro anni dopo la “Populorum Progressio”, che già appariva un po’ superata in certe parti dalle grandi trasformazioni in atto in quel momento nel nostro paese e nel mondo: guerra nel Vietnam e in Palestina, uccisione di M. L. King , boom economico, forte dilagare di ideologie utopistiche, che sfoceranno nel terrorismo non solo in Italia.  Prima però di iniziare la lettura e l’analisi del documento paolino, don Magnoni ci ha proposto la lettura di un brano del profeta Ezechiele, in cui egli invita il popolo di Israele a farsi sentinella per vigilare sui pericoli che possono minacciarlo.

Oggi è compito dei cristiani farsi sentinelle per scrutare la realtà, per scoprirne i difetti e per entrare in dialogo col mondo circostante, facendosi  testimoni.

Uno dei grandi problemi del giorno d’oggi è la  solitudine in cui vivono le persone immerse nella folla anonima delle grandi città. Questa solitudine si riflette anche nel modo di vivere la fede, che diventa privata, mentre essa ha bisogno di essere condivisa. C’è un grande rischio nella vita delle comunità cristiane: ci si accontenta spesso di belle parole, che poi non si traducono in fatti concreti.

Pope Paul VI leaves the Basilica of the Annunciation in Nazareth after celebrating a mass, on January 05, 1964, during his visit to the Holy Land. It is the first visit ever of a pope to the Holy Land (Jordan, Israel, Jerusalem and the Palestinian territories).
Pope Paul VI leaves the Basilica of the Annunciation in Nazareth after celebrating a mass, on January 05, 1964, during his visit to the Holy Land. It is the first visit ever of a pope to the Holy Land (Jordan, Israel, Jerusalem and the Palestinian territories).

Per tradurre in pratica i principi e i valori, bisogna prima di tutto dare più spazio alle donne anche nei ruoli più elevati, bisogna cambiare l’impostazione del dialogo con i giovani: non solo indottrinamento, ma preparazione politica in senso lato e soprattutto farli innamorare della Chiesa e del messaggio cristiano.

Nel vuoto culturale attuale, i cristiani possono avere nuove opportunità, se sapranno porsi come testimoni di valori, permeando i vari ambiti sociali.

Paolo VI nella sua lettera, affronta per la prima volta temi nuovi come la difesa dell’ambiente, l’immigrazione, l’influenza dei mezzi di comunicazione e le sue parole sono talmente calzanti con la realtà odierna da farle sentire come profetiche.

Nella discussione che è seguita nella seconda parte della mattinata, tutti hanno sottolineato la difficoltà di contattare i giovani e di coinvolgerli nelle problematiche concrete del proprio ambiente, ma si è auspicata  anche la possibilità di intercettare il loro interesse per l’ambiente e per le variazioni climatiche. Molti hanno anche messo in evidenza le responsabilità dei mezzi di comunicazione, e soprattutto dei giornali tradizionali che non hanno saputo evolversi per accompagnare i cambiamenti avvenuti nella società.

Don Magnoni alla fine ha sottolineato che tutti dobbiamo sentirci corresponsabili del bene comune, che dobbiamo considerare come male l’omissione delle occasioni di bene che dovremmo cogliere per migliorare la nostra realtà.

Si potrebbe qui citare una frase famosa di Kennedy ” Non chiederti cosa può fare il to paese per te, ma cosa puoi fare tu per il tuo paese”

 

UTE: I compagni del crocifisso.

L’UTE di Erba ha in Don Ivano Colombo una risorsa preziosa, in grado di sostituire anche senza troppo preavviso i docenti che devono assentarsi per cause impreviste.

Così è accaduto che ieri Don Ivano ha sostituito il dr. Benedetti intrattenendoci sul tema “I COMPAGNI DEL CROCIFISSO”: il cireneo, il buon ladrone e il centurione.

Di ogni personaggio ha citato passi evangelici, riferimenti letterari e opere pittoriche che li hanno come protagonisti, col risultato di un vastissimo e quasi  impressionante excursus, che ci ha entusiasmato.

Indico qui i link ai quali si può leggere quanto esposto dal nostro formidabile docente:

il cireneo

il buon ladrone

il centurione

UTE: La vita delle parole : VOLVO – Sa diseva inscì.

La prof. Meggetto oggi ha preso in esame la parola VOLVO, che in latino significa rotolare, far girare…Da questo verbo sono derivati i verbi RE-VOLVO (girare per tornare al punto di partenza) ed EVOLVO (srotolare, leggere da un rotolo) e i  sostantivi RIVOLUZIONE ed EVOLUZIONE.

Il termine Rivoluzione entra nella lingua italiana come termine astronomico al tempo della Rivoluzione Copernicana, sostenuta anche da Galilei. Come termine politico fu usato per indicare l’evento che scosse la Francia nel 1789: la Rivoluzione Francese. Ben presto però il termine prende il significato di “cambiamento”. Continue reading “UTE: La vita delle parole : VOLVO – Sa diseva inscì.”

UTE: Life skills nella terza età: vivere il tempo in pienezza. (sintesi di A. D’Albis)

Bellissima questa lezione di recupero della dottoressa Todaro sulle Life Skills nella terza età.

Nella prima parte la dottoressa recupera velocemente i concetti di F.I.L. e Life Skills espressi nella lezione precedente (9 / 02 / 2019), per passare poi a parlarci delle Life Skills nella terza età.

E’ importante sapere quali sono le Life Skills , sapere se qualcuna di esse è debole per allenarle in maniera che facciano il loro effetto. A differenza del bambino, che aumenta le sue Life Skills con l’esperienza e l’educazione, l’adulto può aumentarle attraverso la “consapevolezza” di quelle che possiede e la “motivazione” che ci spinge ad aumentarle.

Le 10 Life Skills sono le seguenti:

  1. capacità di prendere decisioni: saper scegliere tra due direzioni; prendere la decisione più opportuna in modo autonomo.
  1. capacità di risolvere i problemi: essere capaci di affrontare in modo costruttivo i problemi che si presentano e che, irrisolti, ci procurerebbero stress;
  1. Creatività: Capacità di trovare soluzioni alternative ai problemi, dando vita a nuove idee;
  1. Spirito critico: chiedersi cosa si pensa di un argomento e poi domandarsi la ragione per cui si pensa in quel modo; non lasciarsi influenzare dai mass media;
  1. Comunicazione efficace: trasmettere le proprie idee, coinvolgere le altre persone e farsi ascoltare;
  1. Capacità di relazionarsi: saper creare e mantenere relazioni profonde e significative con le persone giuste; accettare che alcune relazioni finiscano, mantenere quelle che rimangono e crearne delle nuove;
  1. Autocoscienza: conoscere se stessi, il proprio carattere, i propri punti forti e deboli, le proprie abilità;
  1. Empatia: capacità di capire cosa penso, cosa provo e cosa sento e capire cosa l’altro pensa, prova e sente; 
  1. Gestione delle emozioni: saper riconoscere le emozioni e riuscire a gestirle in modo appropriato;
  1. Gestione dello stress:  elevati livelli di stress incidono sulla nostra salute;

Nella seconda parte della lezione,  la docente sfata alcuni falsi miti sull’invecchiamento e ci incita ad avere uno stile di vita che ci eviti i suoi effetti negativi e ci parla del concetto di saggezza.

La saggezza non è solo accumulo di esperienze, ma nasce dall’aver avuto delle esperienze che sono state poi rielaborate; la persona saggia, tuttavia, non solo rielabora le sue esperienze, ma le vive anche “emotivamente”.

Rielaborare un’esperienza vuol dire ripensare a quello che è accaduto e chiedersi cosa essa ci lascia.

La docente spiega ancora che secondo alcuni studi queste competenze possono essere raggruppate secondo 3 aree:

  • EMOTIVE– consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, gestione dello stress
  • SOCIALI – empatia, comunicazione efficace, relazioni efficaci
  • COGNITIVE – risolvere i problemi, prendere decisioni, pensiero critico, pensiero creativo.

Competenze Cognitive: anche nella terza età è importante allenare il cervello. Tuttavia, la docente sottolinea  che per allenare il cervello bisogna mettere in campo tutte le dimensioni dell’uomo. Quindi un corretto stile di vita necessita di una buona alimentazione e di una regolare attività fisica (Mens sana in corpore sano).

L’uomo, infatti, è fatto di corpo, mente e cuore. Tutto è collegato, quindi se si esercita il fisico, si allena il cervello e migliora anche il cuore.

  • Competenze Emotive: alcuni la chiamano “intelligenza intuitiva” del cuore, cioè la capacità di osservare e provare emozioni;
  • Competenze relazionali:     Anche nella terza età c’è la capacità di empatia e di relazioni. Quando ci sono delle mancanze di relazioni a causa di cambiamenti dovuti al corso della vita (malattie o morte), queste competenze ci aiutano a mantenere quelle esistenti e anche a crearne altre con persone nuove.

In conclusione, per non invecchiare bisognerebbe avere tutti i giorni “qualcuno da amare e qualcosa da fare”.

 

Francesco come Francesco.

Sull’esempio di Francesco d’ Assisi che, 800 anni fa, volle incontrare il sultano d’Egitto, anche Papa Francesco ricerca sempre più intensamente il dialogo e l’incontro con l’Islam, per togliere motivazioni a chi, da entrambe le parti, fomenta gli estremismi. Non dobbiamo pensare infatti che solo tra i musulmani esistano i fanatici. Ecco cosa ha detto Papa Francesco durante il viaggio di ritorno in Marocco.

 Ci sono cattolici che non accettano ancora quello che il Vaticano II ha detto sulla libertà di culto, la libertà di coscienza.

Proprio tra i commenti a un articolo sull’ultimo viaggio del Papa, pubblicato su facebook, c’è chi dice di detestarLo  perchè cerca il dialogo con l’Islam, mentre  è invece contrario alle politiche di Salvini. Credo che tale atteggiamento sia da imputare a una profonda e angosciante ignoranza sia delle strategie di pace e  di civile convivenza messe in atto da Papa Francesco, sia (e questo è più grave) delle basi su cui si fonda il messaggio cristiano, di cui, chi commenta si dice paladino.