Ute: Invasioni barbariche: Ungari e Saraceni sintesi di A. D’Albis) – Storia di un arcivescovo e del suo amore per il bello.

Alle 15.00 la professoressa Chiesa continua il suo discorso sulle “Invasioni barbariche”, soffermandosi sulle invasioni nel Medioevo degli Ungari e dei Saraceni.

Gli Ungari erano un popolo originario della Russia centrale (Jugra). Il loro nome era anche “Magiari”.Verso il IX secolo emigrarono verso occidente nei territori che formavano la provincia della Pannonia che dal loro insediamento prese il nome di Ungheria.

Erano un popolo di cavalieri terribili e di arcieri senza pari: le loro frecce colpivano precise e micidiali; essi diventarono anche mercenari nell’esercito bizantino. Le incursioni ungare erano improvvise, rapide e devastanti. Sfruttando la velocità dei cavalli e evitando i luoghi fortificati, si gettavano su luoghi poco difesi, ma ricchi, come abbazie e conventi, oppure fattorie e villaggi privi di fortificazione.

La loro economia era basata sui saccheggi e rapine e il loro bottino preferito erano l’oro e gli schiavi che scambiavano con i mercanti del Mar Nero. Gli Ungari razziarono molte zone dell’Impero Carolingio, come la Moravia, la Lorena, la Germania e l’Italia.

Le invasioni ungare in Italia durarono 150 anni. Gli Ungari occuparono dapprima l’Italia settentrionale e arrivarono fino al mezzogiorno (Puglia).  Furono anni di scorrerie violentissime che lasciarono terra bruciata. Continue reading “Ute: Invasioni barbariche: Ungari e Saraceni sintesi di A. D’Albis) – Storia di un arcivescovo e del suo amore per il bello.”

Una visita a “NOI GENITORI”

Nel video qui sopra si vede una delle tante attività che nella Cooperativa “NOI GENITORI” di Erba i ragazzi con varie disabilità svolgono con l’aiuto di educatori e volontari. Oltre al biscottificio, che produce biscotti veramente buoni con ingredienti di prima qualità, vi si producono anche cesti in midollino, fiori e piante per orti e giardini, c’è una piccola, ma ben attrezzata tipografia che produce quaderni, piccole agende, volantini, ……. I ragazzi poi svolgono numerose attività sportive: scherma, nuoto, ginnastica. Possono usufruire inoltre di attività di pet terapy e di tecniche di rilassamento.

Ciò che comunque mi ha maggiormente colpito nella visita di oggi alla Cooperativa è stata la dolcezza dei ragazzi che sono venuti a salutarci, la grande professionalità degli educatori e il numero stragrande di volontari che ruotano attorno all’ istituzione.

Mentre da una parte ti sentivi stringere il cuore pensando ai sacrifici enormi delle famiglie che devono accudire a questi ragazzi, dall’altra parte sentivi quanto bene nascosto sta attorno a noi, quante persone sanno donare il proprio tempo, le proprie energie, le proprie conoscenze semplicemente per fare del bene, senza pretendere nulla in cambio. Dpovrò ricordarmelo ogni volta che, ascoltando i TG, mi verrà buttata addosso una realtà fatta di corruzione, violenza, soprusi di ogni genere …..il mondo non è solo questo….

Letture: Europa (4^ parte).

Continuo a copiare qui alcuni passi del libretto sull’Europa di Gianni Borsa.

In un mondo sempre più multipolare (e sempre meno euro-centrico)…. l’Europa è pur sempre un attore di primo piano, tra le *prime economie del mondo, ricca di innovazione, di capacità di intrapresa, invidiabili risorse sociali (il welfare state è una specificità ineguagliata nel resto del globo); nei popoli che la compongono non mancano…vivacità culturale e comunicativa, scuole e università, volontariato e associazionismo diffusi……..ma tutto questo non basta: il pianeta corre, mentre l’Europa, al confronto, è lenta e spesso procede a ranghi sparsi……..

Si sente dire spesso, soprattutto sul problema dell’emigrazione: – L’Europa non fa niente….

Già, perchè l’Europa è assente?  Ebbene…….l’Unione Europea non dispone di una politica migratoria perchè non ha competenza in materia. Le politiche migratorie sono di competenza degli Stati aderenti, che non hanno ceduto le necessarie “quote di sovranità” all’Unione affinché la risposta alle *migrazioni fosse coordinata da una regia europea.

E’ per questo che ogni stato si è mosso per conto proprio e spesso gli interessi e gli egoismi degli uni sono andati a scapito degli altri, che per la loro posizione geografica, sono inevitabilmente più esposti all’arrivo dei migranti.

L’Europa sarà in grado di far fronte alle problematiche connesse all’immigrazione se saprà proporre con chiarezza la propria identità culturale e mettere in atto legislazioni adeguate che sappiano allo stesso tempo tutelare i diritti dei cittadini europei e garantire l’accoglienza dei migranti; se saprà adottare politiche corrette, coraggiose e concrete che aiutino i loro Paesi di origine nello sviluppo socio-politico e nel superamento dei conflitti interni – causa principale di tale fenomeno – invece delle politiche di interesse che aumentano e alimentano tali conflitti. È necessario agire sulle cause e non solo sugli effetti. (Papa Francesco- Strasburgo 2014)

* L’Europa unita rappresenta la terza economia del mondo.

* Sono molti milioni i migranti che attualmente sono in movimento nel nostro pianeta.