Un mistero mi angoscia…

Salvini ieri ha dato una nuova testimonianza di fede; ha invocato la protezione della Madonna, ha sbandierato a più riprese una corona del rosario  e si è proclamato difensore del mondo cristiano …..

Non sarò certo io a giudicarlo (chi giudica sarà giudicato), ma mi piacerebbe sapere a quale passo evangelico si è ispirato quando ha intimato alla Sea Watch di non avvicinarsi ai porti italiani ignorando la sofferenza di chi quella nave sta trasportando da giorni e giorni in condizioni di gravissime difficoltà….

Mi pare difficile che si sia ispirato  al passo che dice : “amatevi l’un l’altro come ….ecc. ecc.” ; ma nemmeno mi pare adatto il passo “ama il prossimo tuo come te stesso..” e nemmeno quello che dice: “Ero straniero  …ecc. ”

Credo che dovrò rileggermi tutti i quattro vangeli per cercare di sciogliere questo mistero…

 

Grande teatro all’UTE: Due dozzine di rose scarlatte.

Tra i miei primi ricordi televisivi, risalenti a fine anni 50, ci sono quelli legati agli spettacoli teatrali di compagnie famosissime: Gilberto Govi, Cesco Baseggio, Eduardo De Filippo, i fratelli Giuffrè, Paolo Stoppa e Rina Morelli, Gino Cervi e Andreina Pagnani, Franca Valeri e i Gobbi e altre che non ricordo….

Io, che abitavo in un paesino  e che conoscevo solo i rari spettacoli messi in scena all’oratorio, seguivo quelle trasmissioni con vivo piacere e, se mi era consentito, stavo alzata fino a tardi.

E’ in una di quelle sere che ho potuto assistere  alla rappresentazione di “Due dozzine di rose scarlatte” con la compagnia di Gianni Santuccio e Carla Del Poggio.

Si tratta della commedia brillante, scritta negli anni ’30 del secolo scorso, più rappresentata e più famosa. La vicenda raccontata inizia con un imbarazzante equivoco: un mazzo di rose, destinato da un marito a una bella signora da corteggiare in assenza della moglie, viene invece recapitato proprio a quest’ultima e questo inconveniente dà il via a una serie di situazioni divertenti, raccontate con gusto ed eleganza.

La compagnia teatrale “iNOX” dell’UTE metterà in scena proprio questa pièce venerdì prossimo in Sala Isacchi alle ore 15, per salutare i soci con un “arrivederci” divertente e sorridente. Sono certa che gli iNOX saranno all’altezza della situazione e garantiranno due ore piacevolissime agli spettatori. (l’ingresso è aperto anche ai non-soci )

Concerto da favola ieri sera a S. Bernardino.

Sarà che la chiesetta di S. Bernardino ha un fascino tutto particolare, sarà che la corale “AD HOC” proveniente da Bellinzona era di una bravura eccezionale, sarà che violinista e tastierista erano dei virtuosi del loro strumento …sarà certo tutto questo mix di fattori  ad aver creato un momento veramente magico ieri sera.

Il concerto “Laudemus Virginem” ci ha dato modo di ascoltare brani dedicati alla Madonna partendo da canti gregoriani antichissimi a più recenti inni di epoca classica e barocca fino ad arrivare a un’Ave Maria di Astor Piazzolla del tutto sorprendente, almeno per me che ho sempre associato il nome di questo musicista contemporaneo al bandoneon, al tango, a musica comunque fortemente ritmata. Il brano proposto ieri sera per violino e pianoforte invece era dolcissimo e il suono limpido, e direi commovente del violino,  riempiva la volta della chiesetta e il cuore dei presenti: veniva  voglia di chiudere gli occhi per  lasciarsi avvolgere da quell’armonia celestiale.

La corale era composta da 15 voci, maschili e femminili, molto ben amalgamate da una lunga consuetudine a cantare insieme.

La chiesetta era piena di gente e alla fine è scattato un lunghissimo applauso diventato ben presto una “standing ovation”, come si usa dire oggi.

Un grazie calorosissimo a tutto l’ “ensemble” AD HOC e alla famiglia Mauri-Frigerio che ha con grande generosità messo a disposizione un locale per il rinfresco, dove abbiamo potuto commentare la bella serata con cantanti, musicisti e direttori del coro.

Un evento da replicare ……speriamo!!